Capitolo 18

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Giulia.
Quando mi risveglio, mi sembra ancora di sentire i baci sul mio corpo, ma so benissimo che Elia non c'è, ho il sorriso stampato sulla faccia, spero sia venuto a scuola, ma incontro Gloria in lacrime e la felicità svanisce.
-si riprenderà me lo ha detto Elia- cerco di tranquillizzarla, ma non funziona tanto, quindi cerco solo di stargli vicino.
Dopo scuola decido di tornare in ospedale con Rebecca e Gloria per vedere Raffaele, non sono molto contenta, ma comunque spero che stia meglio di ieri e che lì ci sia Elia, oggi non era a scuola e spero che lo posso salutare prima che vada.
Mentre siamo ad aspettare che ci chiamano per vedere Raffaele, vedo il mio riflesso nello specchio davanti a me, di cui ieri non ho fatto caso, cerco di capire come Elia abbia scelto una come me, sono paffuta e il mio viso è rovinato perché mi schiaccio sempre i bollicini, l'unica cosa bella sono i capelli lunghi che ogni tanto mi arriccio da sola e gli occhi sul verde, non bello come il suo, ma bello perché risalta le ciglia lunghe che ho.
Poco dopo dalla sala escono Elia e gli altri due, non hanno una bella faccia.
Mi alzo per salutarlo e lui viene verso di me, mi stampa un bacio sulla bocca e mi abbraccia, nessuno dice niente.
-mi aspetti vedo Raffaele e torno?- gli chiedo, lui annuisce e si siede con gli altri.
Appena entriamo Gloria inizia a piangere, non è diverso da ieri, ma i battiti sembrano invece essere più regolari e sono convinta che si sveglierà presto, noto anche la faccia, nonostante coperta da una maschera,molto meno bianca.
-lo vedo molto meglio di ieri- dico a Gloria per tranquillizzarla.
-tu ieri sei stata qua e non mi hai detto nulla che lui fosse ridotto così?- mi risponde male, e in effetti è vero, mi sono scordata di avvertirla e mi dispiace tantissimo.
-scusa hai ragione, mi dispiace- gli passo la mano sulla schiena, non avevo notato quanto lei si fosse attaccata a lui e forse lei non ha notato quanto io sono attaccata a Elia.
Quando usciamo lei va via senza nemmeno salutarmi,
-non ti preoccupare ci penso io,non cel'ha con te, ti voglio bene- Rebe mi abbraccia -anche io- rispondo.
-andiamo a casa mia- mi dice Elia prendendomi per la mano, sono molto curiosa di andare da lui, dice che ha una villa e voglio sapere come è.
Saliamo sul motore e andiamo da lui.
Ha un cancello grandissimo con un immenso giardino, quando entriamo la sala di accoglienza è enorme,sembra davvero una reggia.
-buona sera signorino- saluta un maggiordomo con i baffi, molto alto e con pochi capelli -avete ospiti?- chiede guardandomi.
-si lo sai chi è no?- dice Elia
-si lo so, signorina se volete lasciarmi il giacchetto sarei onorato- gli porgo il giacchetto e molto timidamente lo ringrazio poi seguo Elia al piano superiore. La casa è davvero bella e le persone molto cordiali.
-va bene se stiamo un po' in camera mia?- chiede
-si, ma solo poco poi devo andare via, racconterò a mia madre che era una cosa di scuola- dico.
-cosa ti turba?-mi chiede facendomi sedere sul letto e prendendomi tra le sue braccia.
-non ho detto a Gloria che Raffaele era all'ospedale- dico sospirando -ho paura che potremmo litigare e non mi va, gli voglio davvero tanto bene- mi sta quasi per scappare da piangere, ma cerco di trattenermi, anche se l'ultima volta ho pianto come una bambina.
Poi lui con una dolcezza estrema mi bacia la fronte e mi accarezza la guancia, -no , non ci litigherai , oppure tranquilla ritornerai sua amica, vi volete bene entrambe- lo abbraccio apprezzo veramente quello che mi ha detto e come cerca di tirarmi su di morale, poi mi morde le labbra piano piano e così faccio io.
-adesso devo andare- gli dico, mi alzo e mi dirigo verso la porta, ma lui mi blocca mi abbraccia gemendo per la spalla- piano- lo strillo -mi sono innamorato di te- mi bacia a stampo e mi lascia andare -anche io- gli sussurro.
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-dove eri?- mi chiede arrabbiata mia madre.
-mamma ero a fare una cosa per scuola- mi difendo.
-si da un tuo amico- interviene mio padre -dicci la verità- urla.
-si da lui per fare una cosa di scuola velocemente giuro è così credetemi- lo imploro sperando che non dicono nulla anche per le due notti che lui è venuto da me.
-si ti crediamo, ma la prossima volta avvisa- dice mia madre -e adesso vai in camera tua-.
Vado in camera e sono preoccupata per la partenza di Elia.

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