Capitolo 9

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Elia.
Sono contento di averla baciata, anche se a stampo. L'ho raccontato a i miei amici e mi applaudivano, loro non sanno che mi piace.
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Quando abbiamo la pausa di scuola cerco Giulia per i corridoi insieme a Raffa, mentre Pippo sta con la sua ragazza e Luca ci prova con un'altra è solo adesso mi accorgo di quanto ero ridicolo. -Hey Elia so che esci con Giulia- Marta mi chiama dal fondo del corridoio, -si è vero hai problemi?- risponde Raffa al posto mio, poi lei viene verso di me, -penso che tu ti meriti meglio di qualcuno come lei- mi sussurra vicino la bocca, decido di reggere il gioco, con la paura che Giulia mi possa vedere,-tipo chi?- chiedo a bassa voce come lei -tipo me- risponde con un sorriso, forse pensa che la bacerò, ma si sbaglia, perché inizio a ridere più forte che posso, e scorgo Giulia che gira nel corridoio con le sue amiche, -così pensi che a me poteva piacere una facile come te- faccio lo spavaldo e alzo le mani, Raffa mi appoggia e ride, -povera illusa allora non mi conosci affatto, io odio le cose facili- le passò accanto guardandola soddisfatto , mi voglio lasciare alle spalle il ragazzo stronzo, raggiungo Giulia , -buongiorno- saluto solo lei, e la abbraccio ignorando le sue amiche, poi mi accorgo che voglio di più di un solo abbraccio, mi devo controllare,mi ripeto a me stesso, poi noto anche un'altra cosa, Raffa ha occhi solo per Gloria -puoi abbracciarla o salutarla- dico facendo un cenno verso di lei, e lui mi tira un pugno sulla spalla.
-noi abbiamo ancora 5 minuti andiamo a fumare ci vediamo dopo- neanche il tempo di finire la frase, che qualcosa esplode e le vetrate vanno in frantumi, riconosco questo tipo di attacco e possono essere solo loro, sono pronto per correre quando lei mi ferma- no, non andare resta qua- Giulia mi guarda speranzosa che rimango -scusa , ma devo andare- mi libero e con Raffa mi precipito dove ho sentito lo scoppio, trovo Pippo e Luca pronti a combattere, mi sono ricordato che ci siamo portati le pistole dietro, la prendo e sono sicuro di me, poi per avere maggiore forza mi trasformo.
Non penso ce la faremo, davanti a noi abbiamo sette uomini vestiti solo di nero, con la faccia mezza nascosta, decido di rivoltare i banchi che ci sono nell'aula per farci da riparo, ci mettiamo tutti dietro e spariamo alla ceca, poi ne colpisco uno, e non si accascia, ma ride, sono immuni ai proiettili cavolo, quindi mi butto fuori dal riparo, mentre gli altri mi gridano di ritornare indietro, mi getto sull'uomo che ha appena riso, assesto un colpo alla mascella e gli faccio perdere l'equilibrio, mentre è a terra un altro mi attacca da dietro, ma Luca mi para il colpo e mi fa un cenno per dire che è con me, in pochi secondi ci ritroviamo in quattro contro sette, luca sembra quello che ha imparato prima a tirare pugni ed molto più veloce di Raffa e Pippo. Ho schivato quasi tutti i colpi, ne ho presi solo tre, due in faccia e uno allo stomaco, quando sento il grido di dolore di Pippo che si accascia, accecato dalla rabbia, piego il braccio del mio avversario indietro rompendolo, e mi butto sull'uomo addosso a Pippo, lo calcio in faccia poi di peso mi ci butto sopra e penso che sia svenuto quindi lo lascio a terra, e mi catapulto di nuovo verso quello che adesso picchia Raffa, lo mordo al collo e il sangue zampilla ovunque, mi piace il sangue,- ritiriamoci- urla uno di loro , e quelli rimasti se ne vanno via, Luca è riuscito senza farsi troppo male, sono fiero di lui.
Quando l'attacco è finito,zuppi di sangue, andiamo verso l'uscita, quando siamo fuori, c'è una confusione totale, sono tutti in preda al panico. Tra la folla cerco lei, ma non riesco a trovarla mi infilo tra le persone, ma niente da fare. Dopo mezz'ora c'è di nuovo la calma, ma io no, la cerco ovunque e non la trovo, -siamo in due che non troviamo l'amata- mi consola Raffa
-ma davvero esci con Gloria?- lo guardo di traverso
-si, diciamo che mi ha colpito perché ha opposto resistenza- mi guarda e ride, io scuoto solo la testa.
Sto tornando a casa la scuola rimarrà chiusa per due giorni, almeno una cosa buona è successa. Accompagno gli altri e rimango l'ultimo , imbocco la strada per andare da Giulia voglio sapere se sta bene, quando il telefono mi squilla, è lei che fortuna.
-Hey- rispondo un po' troppo ansioso
-come stai? Tutto bene? Mi hanno detto che eri pieno di sangue- è ancora più preoccupata di me. Le spiego tutto e che non sono tranquillo per lei. Quando rientro a casa ritrovo mio padre, a sedere sul tavolo, mentre sbatte i diti nervosamente sul legno, mi ha visto con Giulia di sicuro.

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