Capitolo 13

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Elia.
-nonna la incontro ovunque,sono così cotto di lei che speravo fosse qui- mi copro la faccia ridendo e scuotendola come un matto.
-lo avevo capito, ma di cosa mi vuoi parlare esattamente?- mi chiede sospettosa, così inizio a spiegare di papà e di quello che mi succede e anche quello che mi ha detto di fare Fred.
-assolutamente si, tu devi andare stasera da quella ragazza, credimi Elia è adorabile anche se in lei il lato dolce lo devi far sbocciare, un po' come si deve fare con te, siete simili proprio come tuo padre e tua madre, ma vai contro tuo padre perché poi lui ti ammirerà come io lo ammiro e ammiravo tua madre- mi stringe la mano.
-si nonna hai ragione, ma voglio bene a mio padre ,poi gli amici, sai com'è?- dico insicuro
-gli amici mettili al primo posto, ma sceglili bene potrebbero cambiare, ma credimi ne vale la pena per quella ragazza- lo dice in tono molto convincente e poi me ne vado, avevo bisogno di lei che mi dicesse la cosa giusta da fare come quando lo faceva mia madre, ci rivedo molto in lei.
Quando scendo vedo Marta alla sinistra a studiare con due sue amiche, ma la evito, non ho voglia di oarlarci,invece lei mi ferma.
-cosa facevi su?- mi chiede con una mano tra i capelli.
-niente che ti interessa- rispondo secco
-pensi che davvero Giulia ti possa piacere?-
-ancora con questa domanda?- rispondo male
-si perché sono sicura che me lo fai apposta-
-ti sbagli ora vado ciao-
Detto questo scappo fuori dalla biblioteca, sono le sei appena,così decido di chiamare gli altri tre per passare due ore in pace, ci ritroviamo al capanno parliamo del più e del meno, mi diverto tantissimo, fumiamo e poi torniamo a casa.
Tornato mi faccio una doccia poi mangio. Mentre aspetto la notte guardo un film e parlo con Fred, verso le 10 vado a letto e mi sveglio a mezza notte per andare da Giulia, mi metto i vestiti più belli che ho ed esco di casa, imbocco la via per casa sua e mi trasformo tremando un po'. Poco dopo sono davanti casa sua e da buon arrampicatore cerco di arrivare alla sua finestra che non so precisamente quel'è, ma ricordo che papà mi ha detto che sono più di un vampiro, provo a concentrarmi per vedere se possiedo anche magie e funziona riesco ad individuare la camera sua,fortuna è da questo lato. Quando sono arrivato mi concentro nell'aprire la finestra e penso a come faceva mia madre, appoggio la mano in mezzo alla finestra e penso che si apra e lentamente senza far rumore,funziona, sono contento di me stesso, ma devo chiedere a nonna di più su i miei poteri. Quando entro lei sta dormendo così dolcemente, mi avvicino piano piano al letto mentre le sfioro i capelli poi piano piano sussurro il suo nome. Lei si sveglia di soprassalto -cosa ci fai qua?- esclama impaurita -tranquilla è tutto ok- sussurro -ma fai piano, voglio solo stare un po' con te- dico mentre gli sfiorò il naso con le dita, lei chiude la porta a chiave e poi si siede -tu sei tutto pazzo veramente, io stavo dormendo e in casa ci sono i miei genitori- mi rimprovera
-dai solo un po'- la supplico e lei sembra accettare.
In fondo alla camera scorgo uno specchio e curioso mi fiondo per guardarmi dopo sei mesi di sofferenze.
Sono cambiato tantissimo, mi è cresciuta la barba appena appena, e me la tocco leggermente, i miei occhi non sono cambiati, sono dello stesso verde intenso di sei mesi fa,bellissimi e le mia ciglia lunghe, nere come mia madre quasi mi fanno scendere una lacrima. Ho anche le labbra rosse come lei, e molto in carne, inoltre avevo paura di avere i bollicini come gli altri mentre il mio viso sembra pulito, ho la pelle olivastra, in me rivedo anche mio padre, le fosse alle guance quando sorrido e il naso in su, vorrei vedermi come sono fatto di fisico, ma Giulia mi raggiunge e mi prende la mano, lei appare bassa e non magra, bella lo stesso con i suoi capelli arruffati e gli occhi stanchi per il sonno.
-posso levarmi la maglietta?- chiedo accarezzandole la guancia.
-si puoi- mi dice lei toccandomi le labbra carnose con il dito.
Mi sfilo la maglietta e allo specchio vedo un ragazzo dal fisico scolpito , e soprattutto vedo il tatuaggio che mi sono fatto a 15 anni sulla spalla, rappresenta un tribale segno dei maghi, segno di mia madre.
-non sapevo avessi un tatuaggio- dice colpita Giulia sfiorandolo con la mano, poi la tiro a me e ho gli occhi solo su di lei.

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