Reciproco consenso (Ruggie) 🔞

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Deglutì e le sorrise prima di parlare. «(Y/n)... volevo chiederti... se vuoi andare al prossimo step nel nostro rapporto».

Lei lo fissò incredula, metabolizzando parola per parola quello che aveva detto.

«Con prossimo step intendi...»;

«Se vuoi fare... l'amore con me». Dire quelle parole a voce era più difficile di quel che potesse pensare.

Aveva immaginato diverse volte come sarebbe potuta andare la loro prima volta, con alcune di queste ci si era pure masturbato, ma mai avrebbe immaginato che sarebbe stato così difficile e imbarazzante. Ora non aveva neanche il coraggio di guardarla in faccia e trovava che il fastidio in mezzo alle gambe stava crescendo sempre più, ma allo stesso tempo non voleva metterle fretta. Aveva anche le precauzioni con sé, comprate regolarmente da poco dopo essersi messi insieme, nonostante spesso le buttava intatte o le regalava a qualcuno poco prima della scadenza. Stavolta sentiva che poteva usarle, che era arrivato il momento.

«Ruggie...», lo richiamò, dandogli il coraggio di guardarla negli occhi, «io...».

Non ci volle molto per capire cosa stava provando e immediatamente si sentì in colpa per averglielo chiesto. Si spostò al suo fianco e la abbracciò di lato, rassicurandola.

«Non ti preoccupare. Se non ti senti pronta io posso aspettare».

Non era quella l'intenzione, quella di farlo stare male, ma (Y/n) proprio non se la sentiva.

«Mi dispiace», mormorò.

Per cercare di alleviare la situazione e non farle sentire come se la colpa fosse sua, Ruggie ridacchiò.

«Shishishi, ne stai facendo un inutile dramma» e la coccolò fra le sue braccia.

«Come farai con quella?», disse riferendosi alla sua erezione, ancor ben visibile attraverso i pantaloni.

«Se ne andrà da sola, tranquilla», minimizzò nonostante sapesse di star dicendo una cazzata.

Questo parve tranquillizzarla e si accoccolò meglio fra le sue braccia fino a quando non si lasciarono.

(Y/n) ripensò diverse volte a quella serata e iniziò a meditare sul passo che non si sentì di fare. Lo stava facendo anche ora, che aveva il libro di Storia della Magia in mano e Ruggie si trovava proprio lì, con la testa sul grembo, mentre si rilassava producendo quei gemiti sommessi. Si stava chiedendo se anche a letto ne avrebbe fatti di così adorabili e la faceva eccitare il solo pensiero di ritrovarselo su di sé, come quella sera, con le mani incastrate nelle sue, a petto nudo, completamente imperlinato di sudore, mentre spingeva i fianchi contro i suoi ad un ritmo sempre più veloce e sussurrando nel suo orecchio parole sporche per tentare di farla venire il più in fretta, mentre ansimava per il piacere e la fatica. La sola idea di rimanere incastrata di nuovo in quella posizione le faceva rimpiangere di non aver accettato già prima.

Immersa in quei pensieri sporchi, non si accorse di aver fatto scivolare la mano dai capelli alle orecchie, cominciando ad accarezzare l'interno con il pollice, prima sull'estremità, poi andando sempre più dentro. Si rese conto di quello che stava facendo quando Ruggie la chiamò mugugnando. Il suo cuore fece un salto nel petto e si voltò a guardarlo, come se fosse colpevole di qualcosa di gravissimo. Ruggie aprì un occhio quando sentì che si era fermata.

«Qualcosa non va?».

Non sapeva cosa avrebbe dovuto rispondere. Era stata colta alla sprovvista e si sentiva come se gli avesse appena letto nella mente e sapesse tutto quello a cui stava pensando, aspettando di sentirselo dire ad alta voce o di accusarla di essere una bugiarda, nel caso avesse mentito, ma Ruggie non aveva la più pallida idea di che cosa le passasse per la mente, la vedeva solo pallida e agitata. Decise di non metterle fretta, rimanendo in quella posizione sdraiata, e la guardava aspettando paziente.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora