«Buongiorno» rispose, arrossendo.

«Puoi andare a metterti una felpa? Non voglio avere anche te con la febbre» Chiese poi, nonostante gli addominali di Thomas fossero la cosa più attraente che vedeva da anni.

«Peccato, mi sarebbe piaciuto farmi curare da te» rispose Thomas, tirando fuori quel sorrisetto con cui Newt lo aveva conosciuto che, però, nel tempo si era trasformato; non era più un ghigno di sfida, ma malizia e lussuria allo stato puro e Newt iniziava ad amarlo.

«Mh, si?» Chiese, sfiorandogli le labbra senza mai unirle definitivamente.

«Si» rispose Thomas, baciandolo di nuovo, per poi staccarsi da lui per tornare in camera.

«Nel terzo cassetto ci sono le felpe, prendine una» gli disse, per poi camminare verso la cucina, con il sorriso sulle labbra.

Aprì il frigorifero, per poi tirare fuori i frutti di bosco e una banana, che avrebbe usato per la colazione di Caleb. Prese poi il thermos con il caffè che ogni sera preparava, e ne mise un po' all'interno di una tazza, con del latte e della cannella, lasciandolo sul tavolo. Quello era il modo in cui Thomas faceva colazione, e glielo aveva detto tempo prima. Prese poi la ciotola, aggiungendo lo yogurt, dello zucchero e la frutta tagliata a pezzi, con qualche goccia di cioccolato fondente. Quella era la colazione preferita di Caleb e quando aveva la febbre mangiava solo quello.

«Come posso io, lasciarti andare, se mi fai trovare la colazione pronta?» Disse Thomas, entrando in cucina, per poi sedersi su uno degli sgabelli, per poi afferrare la tazza assaporando un sorso della bevanda calda.

«Ci hai messo la cannella?» Gli chiese, guardandolo con sguardo sognante.

«Si Tommy»

«Ti adoro, soprattutto quando mi chiami così» disse poi Thomas, accarezzandogli una mano.

«Tu mi adori sempre» disse poi lui, uscendo da dietro la penisola, dirigendosi sotto lo sguardo divertito di Thomas, verso la camera di Caleb.

«Ehy, andiamo a fare colazione? Poi torni a letto e ti guardi i cartoni ma ora devi mangiare» disse Newt, scoprendo lentamente il corpicino di Caleb, infilandogli i calzini pesanti e chiudendo l'ultimo bottone del pigiama che era rimasto aperto. Lo prese poi in braccio, sentendolo accoccolarsi sulla sua spalla. In un attimo, l'ansia lo fece fermare. La paura che, durante tutto quel mese, lo aveva accompagnato, lo travolse. Stava per presentare suo figlio a Thomas, e non sapeva cosa sarebbe potuto succedere. Era la prima volta che Caleb conosceva qualcuno di esterno alla famiglia, compresi Newt e Brenda che per lui erano degli zii. Era la prima volta che Newt lo faceva conoscere a qualcuno, che lo portava fuori dal guscio in cui l'aveva chiuso in quegli anni, per la paura di farlo soffrire. Cosa avrebbe fatto se si fosse affezionato a Thomas, e lui lo avesse odiato? Cosa sarebbe successo se Thomas si fosse trasformato nella matrigna cattiva, che lo terrorizzava, e Caleb avesse iniziato ad avere paura, a voler scappare? Cosa sarebbe successo se per un suo capriccio, Caleb avesse iniziato a sentire la mancanza di un padre, tanto quanto sentiva la mancanza di una madre? Sapeva di non poter tornare indietro, e lo stomaco di suo figlio brontolò, non permettendogli di scappare dalla finestra. Perciò, tornò in cucina andando a sedersi, posando Caleb sulle gambe, per aiutarlo a mangiare. Alzò lo sguardo e notò Thomas, che guardava Caleb con occhi sognanti. In quel momento, l'ansia abbandonò il suo corpo. Come poteva pensare che Thomas si sarebbe trasformato in una persona come la Matrigna di Cenerentola, Ursula, Malefica o Grimilde? Il suo sguardo trasmetteva tutta l'ammirazione per Caleb, che era forse la cosa più pura che esisteva al mondo. Newt, era sicuro, che Thomas lo avrebbe amato.

«Caleb lui è Thomas, un amico di papà» disse poi, spostando a suo figlio i capelli che gli erano ricaduti sul viso quando si era alzato.

«Io sono Caleb, ciao Thomas» sorrise Caleb, allungando una mano sopra la penisola, aspettando che Thomas la stringesse.

Lightning || Newtmas AUWhere stories live. Discover now