Prologo Parte 1

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Moltissimi anni fa, quando il nostro pianeta era ancora un luogo puro ed incontaminato, una bellissima e delicata specie lo abitava. Era una specie unica, che aveva una profonda e radicata connessione con la natura stessa, che doveva nutrirla e proteggerla, e che, a sua volta, da essa veniva protetta e sostenuta. Un enorme potere scorreva nelle vene di questa misteriosa specie, e questo potere era ancora più forte all'interno della famiglia reale. Stiamo parlando delle Ninfe.

Creature pure come l'acqua delle fonti più limpide, forti come le radici che sostengono gli alberi più alti, delicate come il soffio più leggerlo del vento, indomabili come le più brillanti delle fiamme, ma con un cuore tanto grande da non poter far del male a nessun'altra creatura esistente.
Quasi nessun'altra specie le aveva mai notate, vivevano principalmente nel folto del bosco, anche se alcuni piccoli gruppi si erano spostati cercando altri luoghi in cui dimorare, a seconda dell'elemento a cui si sentivano più legate, dalle profondità marine ai crateri vulcanici, alle cime più alte dei monti.

In antichità, agli albori di questa grande e potente civiltà, da una potentissima veggente della famiglia reale, venne predetta la venuta di una creatura crudele, piena di odio ed oscurità che avrebbe condotto le ninfe all'estinzione; nessuna sarebbe riuscita a salvarsi, mentre questa creatura avrebbe accresciuto ancora di più la propria forza rubando tutto il potere che scorreva nel sangue delle ninfe. Per molto tempo questa profezia gravò sugli animi delle ninfe, ma passarono gli anni, e come per molte cose il tempo cancellò la preoccupazione, e il ricordo di questa profezia fu limitato alla pergamena che la celava.

Era un caldo pomeriggio e Summer stava correndo verso il margine estremo del bosco in compagnia delle sue quattro sorelle. Si stavano recando in una zona del bosco di cui ormai conoscevano ogni ramo, ogni foglia, ogni germoglio, perché, da più di un anno, era diventato il luogo in cui si tenevano i loro incontri segreti. Era un posto nascosto, celato agli occhi di molti, su cui nessuno mai si soffermava nemmeno con lo sguardo, ed era perfetto proprio per questo motivo. Nessuno doveva conoscere l'esistenza di questi incontri, per nessuna ragione, in quanto si trattava di relazioni proibite. I loro amati, i loro compagni di vita, non appartenevano alla loro specie, erano degli umani, e le relazioni miste erano severamente proibite dalla legge delle ninfe, ancora di più quando queste ninfe appartenevano alla famiglia reale. Ed era esattamente a questa famiglia che appartenevano Summer e delle sue sorelle. Loro erano le cinque figlie della ormai anziana regina, le ninfe più belle che si fossero mai visti, con lineamenti dolci e delicati come i loro nomi. Si assomigliavano molto, erano solo i colori dei loro occhi e dei loro capelli a renderle immediatamente riconoscibili. La primogenita era Rugiada, dai capelli argentati come i raggi della luna che si riflettono sulle gocce di rugiada e dagli occhi neri come una notte senza stelle, la secondogenita era Violet, con lunghi capelli neri e bellissimi occhi viola, poi vi era Amber i cui capelli erano castani, come la corteccia degli alberi, e gli occhi verdi, come le foglie ospitate dai rami a primavera inoltrata. La penultima era Ruby i cui capelli erano rossi come le lingue di fuoco e gli occhi marroni come la legna che lo alimenta, ed infine vi era Summer, la più giovane e per molti la più bella delle principesse. I suoi capelli erano dorati come i raggi del sole in una calda giornata d'estate ed i suoi occhi erano azzurri, di un azzurro così intenso e profondo che mai se n'era visto prima d'ora.

Col passare del tempo la corsa verso il loro luogo segreto era diventata sempre più faticosa, e ben presto si trasformava in una semplice camminata. La gravidanza andava avanti da diversi mesi, il momento del parto non doveva essere più così distante, ed il peso dei futuri nascituri affaticava sempre più le giovani ninfe che però non volevano rinunciare a trascorrere ogni possibile momento con i loro amati.

Ormai solo pochi alberi le separavano dalla radura dove le stavano aspettando i loro uomini, ed Amber fu la prima a scorgerli, così si rimise subito a correre, incurante della stanchezza, ma pensando solo a gettarsi tra le braccia del suo amato. Le altre ragazze arrivarono poco dopo, gettandosi a loro volta tra le braccia degli amati, che le riempirono di baci, carezze ed amore, lo stesso amore che poi rivolsero al loro ventre gonfio ed alla creaturina che vi stava crescendo al suo interno. Erano così felici, a nessuno di loro importava che quella relazione fosse proibita, che probabilmente non sarebbero mai stati ufficialmente accettati come coppie, che nessuno accettasse il loro amore. L'unica cosa che avrebbero voluto era che quei momenti potessero dilatarsi all'infinito, che quella gioia potesse durare per sempre e di poter crescere felicemente insieme i loro figli.

Il destino però aveva altri piani per loro, e per quanto la profezia fosse stata ormai dimenticata da tempo, non poteva essere cambiata, ne' tanto meno cancellata.

In realtà non era passato poi così tanto tempo dall'ultima volta che qualcuno si fosse imbattuto nel rotolo di pergamena che la custodiva.

La regina all'epoca era solo una giovane principessa, piena di curiosità e voglia di conoscere. Una volta, per caso, frugando in giro, aveva trovato quell'antica pergamena su di un ripiano ormai dimenticato da tutti, nascosta da svariati oggetti e molta polvere. Incuriosita ne aveva subito letto il contenuto, senza sapere bene cosa aspettarsi: una leggenda ormai dimenticata da tempo? Una lettera d'amore andata perduta? Una mappa per trovare un tesoro nascosto magari! Invece no, aveva trovato un'assurda profezia, scritta da chissà chi in un momento di pazzia o per fare uno scherzo poco divertente. Delusa l'aveva rimessa apposto, e ben presto non se n'era più curata.

Eppure, in una parte della sua memoria, quelle parole erano ancora presenti, per questo motivo non appena vide comparire la mostruosa creatura davanti a sé non ebbe alcun dubbio: lui era Darkness, la creatura malvagia, assetata di potere, di cui si parlava nella pergamena, che avrebbe sterminato la sua specie, la sua gente, le sue figlie.

Descendants - Il passato nel presenteWhere stories live. Discover now