Cap.14 Sono morta?

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Mi sveglio di colpo, ma ho una visuale strana, come annebbiata e da lontano si avvicina un sagoma, stringi gli occhi e cerco di capire di chi si tratta.
Mi alzo in piedi e l'ombra sta prendendo forma, è Anna, la moglie di Buddy, aspetta, ma è morta. Io sono morta?
-"Anna, sono morta?" È la prima cosa che mi esce dalla bocca, -"Sono morta?" Sono sotto shock.
-"Calma tesoro, no non sei morta, ma se non lotti abbastanza succederà." Anna con la calma di sempre mi prende le mani tra le sue e le stringe.
È stata come una madre per me, mi comprava i vestiti, mi preparava la colazione, mi ha insegnato a fare le trecce e mi ha sempre consolato nei miei momenti bui, quando è morta mi è crollato il mondo addosso, avevo perso per la seconda volta mia madre.
-"Anna." Scoppio in un pianto di gioia e rabbia, mi era mancata così tanto.
-"Devi lottare tesoro, come hai sempre fatto." Riesce sempre a tirarmi su di morale.
-"Lottare per cosa? Buddy mi ha tradito e usato per i suoi scopi e l'unica persona per cui io abbia mai provato qualcosa è un criminale e per di più anche lui mi ha ingannato. Quindi perché dovrei lottare?" Sputo fuori tutto quello che penso, non ho nessuna ragione per tornare, lei mi guarda in modo accigliato e all'improvviso mi dira un piccolo schiaffo sulla testa, -"Non ti ho insegnato a mollare, anche quando tutto va a pezzi tu devi combattere in ciò in cui credi, Buddy ti ha mentito o tradito? C'è sicuramente una spiegazione, lui ti ama come una figlia, non lo farebbe mai, ha lottato per prendere la tua custodia e non perché eri una bambina ribelle, ma perché eri tu, gli ricordavi lui da piccolo, uguali." Con queste parole entro in una confusione estrema, se avesse ragione.
-"Penso sia morto, cioè non ne sono sicura perché non sono stata io, però forse non lo saprò mai." Sono perplessa e confusa.
-"Per questo dei lottare, per la verità, e..quel ragazzo di cui parlavi? Se provi qualcosa devi dirglielo, tutti posso cambiare per amore, guarda Buddy." Scoppia in una ristata e io faccio uguale, l'ha sempre avuta contagiosa.
-"Grazie Anna, davvero." L'abbraccio e lei mi sorride dolcemente, la sua figura sta svanendo e sta diventando tutto buio.
-"Elena."
-"Elena  ti prego, resta con me per odiarmi per quello che sto per fare." È James, ha le lacrime agli occhi.
-"Io ti odio già." Con un filo di voce, apro gli occhi, sono ancora sul molo, con ancora in coltello piantato.
Con un movimento veloce estrae il coltello dal mio fianco.
-"Aia, cavolo." Fa un male cane.
Guardo il mio coltello tra le sue mani e mi avvicino a lui.
-"Quello è il mio coltello...chi ti ha dato il permesso di prenderlo?" Gli sussurro con un filo di voce.
-"A me non serve il permesso, io prendo ciò che voglio ricordi?" Ha un sorriso stupendo.
-" Io non ti perdono, per avermi tradito e aver ucciso il mio capo e "padre", neanche se sono in fin vita." Sto per alzarmi.
-"Io non ti chiedo di perdonarmi, ti chiedo di fidarti di me come io mi fido di te." Dice guardandomi fisso negli occhi.
-"Io non mi fido più di te." Come posso perdonarlo.
-"Fidati del tuo istinto." Mi guarda dritto negli occhi.
-"Fidarmi del mio istinto?"domando in modo ironico
-"Si, io lo faccio."
-"Il tuo istinto? E cosa ti dice?" Sorrido e cerco di alzarmi dal pavimento legnoso, mi prende la mano e mi guarda negli occhi.
-"Mi ha detto di scegliere te." Cala un silenzio tombale, vorrei rispondergli ma non so cosa dire, nel frattempo sento le sirene delle ambulanze avvicinarsi e sto per riperdere conoscenza, quando vedo Buddy avvicinarsi a noi.
-"Tieni duro, sono arrivati i soccorsi." È l'unica cosa che sento prima di perdere i sensi.

Amore sotto coperturaWhere stories live. Discover now