Cap.11 Rabbia

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Sto iniziando a risvegliarmi dal colpo alla testa, non riesco neanche a tenere gli occhi aperti.
-"Buongiorno." Una voce già sentita proviene da davanti alla mia faccia, alzo la testa e ancora un po' stordita, riconosco quel volto, Andy Kein.
-"Che cosa vuoi eh? Perché sono ancora viva?" Lo fulmino con lo sguardo.
-"Perché voglio sapere chi ti manda e sei molto carina quindi non ho fretta." Ha un sorriso viscido e falso.
-"Se vuoi delle informazioni da me, puoi uccidermi ora." Ho il corpo pieno di rabbia, se non fossi legata gli avrei già messo le mani al collo.
Tira fuori la pistola e me la punta in faccia -"Facciamo un gioco, in questa pistola c'è un solo proiettile, ogni volta che non risponderai, io premerò il grilletto, vediamo se sei fortunata quanto bella." È fisso davanti a me, non sta bleffando, ma non tradito Buddy.
-"Per chi lavori?" Domanda avvicinandomi la pistola, non rispondo.
CLIC
Nessun proiettile esce, -"Per chi lavori?" Si arrabbia ancora di più, ma non mollerò, non posso.
CLIC
Ancora nessun proiettile, -"Non penso che rimanga tanta fortuna, quindi per chi lavori?"
Chiudo gli occhi e so che molto probabilmente stavolta un proiettile mi trapassa la testa.
-"Ora basta!" Anche questa voce la conosco, James, non riesco nemmeno a guardarlo, è per colpa sua se sono qui.
-" Oh eccolo qui, il mio uomo." Kein lo prende sotto braccio e gli da una pacca sulla spalla.
Sento il suo sguardo su di me, ma non riesco a voltarmi verso di lui, non ci riesco.
-"Lei non ti dirà nulla, se vuoi il suo capo tienila in ostaggio e verrà a prenderla, e poi il compratore sta arrivando." Non solo mi ha tradito ma vuole anche prendere Buddy, di bene in meglio.
-"Mh, bravo, sai pensavo che ti fossi innamorato davvero di lei, sei solo una brava spia, portatela via." Fa cenno alle sue due guardie del corpo che mi slegano e mi fanno alzare.
-"La porto io." James allunga la mano e mi prende dalle braccia e mi spinge verso la porta.
Siamo nella cella, mi allontano e mi metto seduta per terra, non l'ho ancora guardato.
-"Elena, Elena guardami."
-"Vattene." Riesco a dire solo questo.
-"Elena." Si avvicina ma io mi rialzo e mi allontano.
-"Ti prego, ti prego stammi lontano, non mi toccare, non fare niente." La rabbia si è trasformata in lacrime, lo fisso per la prima volta negli occhi.
-"Tu...tu mi hai tradito, io ti ho raccontato le cose più nascoste di me, cose che nessun altro sa, nessuno, e tu..." prendo fiato -" Tu le hai usate contro di me, ci avevo creduto, sono una stupida, quindi vattene, vattene perché se avessi l'opportunità di ucciderei seduta stante." Non ho mai pianto così, mai.
-"Va bene." Se ne va e chiude la porta.
Devo riprendermi, devo uscire da qui e avvertire Buddy, ma come?

Amore sotto coperturaWhere stories live. Discover now