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Jimin tirò fuori dalla tasca dei jeans il suo cellulare per telefonare a Taehyung e supplicarlo di venirlo a prendere in macchina. Purtroppo il dispositivo non si accese.

"Cazzo, è scarico" sbuffò il biondo rimettendolo al suo posto e cercando di capire come fare.

Gettò uno sguardo all'autista, ancora seduto al posto di guida, nonostante l'autobus avesse il motore spento, e capì che lui era l'unico in grado di aiutarlo in quel momento.

"Ehi, scusa! Ehm..." balbettò Jimin per farsi notare.

L'autista sollevò lo sguardo dal suo cellulare e incrociò quello imbarazzato del biondo. 

"Il mio cellulare è scarico e devo chiamare il mio migliore amico per farmi venire a prendere. Potrei usare il tuo?" chiese, diventando tutto rosso per il modo in cui lo stava guardando l'autista.

"Va bene, ma fai in fretta. Devo riportare l'autobus alla rimessa" ribatté il moro allungandogli il cellulare.

Jimin lo prese con cautela, entrò nell'applicazione per le telefonate e si mise subito a digitare il numero di Taehyung. Le mani gli tremavano per il freddo e per l'imbarazzo.

"Ti prego, fa' che risponda, fa' che risponda!" borbottò tra sé e sé il ragazzo tenendo il cellulare attaccato all'orecchio. Sapeva quanto Taehyung fosse restio a rispondere ai numeri sconosciuti.

"Pronto?" rispose la voce assonnata del suo migliore amico.

"Tae! Ti prego, vienimi a prendere!Sono sceso alla fermata sbagliata" gli spiegò Jimin, ringraziando il cielo che il suo amico si fosse deciso a rispondere.

"Jimin, non ci credo! Che hai combinato?" gli chiese sbuffando il suo migliore amico, non riuscendo però a nascondere un tono divertito.

Jimin lo mise al corrente della sua piccola disavventura.

"Okay, dammi dieci minuti e arrivo" gli disse Taehyung prima di riattaccare.

Jimin entrò di nuovo nella vettura e consegnò il cellulare all'autista, che lo guardava stranito.

"Ti ringrazio" farfugliò, distogliendo subito lo sguardo e ridiscendendo dal mezzo.

Si mise le mani in tasca e si guardò attorno. Tremava leggermente per colpa del freddo e la prospettiva di aspettare dell'altro tempo al gelo non lo confortava affatto, ma avrebbe dovuto sopportare. 

La zona in cui si trovava era praticamente alla periferia della città e forse avrebbe fatto meno tempo Taehyung ad arrivare piuttosto che lui a trovare un bar o qualcosa del genere dove rintanarsi e bere qualcosa per scaldarsi.

Un movimento gli fece voltare la testa di scatto. L'autista dell'autobus infatti era appena sceso dal mezzo e gli si stava avvicinando lentamente. Jimin si irrigidì.

"Sto aspettando che mi venga a prendere il mio migliore amico" spiegò il biondo, nonostante il moro non gli avesse chiesto proprio niente.

Il ragazzo annuì pensieroso, poi tolse una mano dalla tasca e gliela allungò. 

"Sono Jeon Jungkook".

"Park Jimin, piacere" si presentò il biondo sentendosi arrossire.

Era alquanto irreale quella situazione.

"Hai da aspettare tanto?" domandò il moro guardandolo di sottecchi e soffermandosi poi sulle sue braccia, che Jimin aveva stretto al petto per contenere un po' di calore. Si capiva da lontano un miglio che il biondo aveva freddo.

"Solo dieci minuti, non preoccuparti" lo rassicurò Jimin cercando di non tremare. Poi pensò velocemente a qualcosa da aggiungere per non far morire la conversazione.

"Sei di qui?" chiese Jungkook precedendolo.

"No, ma frequento l'università e più precisamente Architettura. Tu?" fece Jimin, per poi darsi dello stupido. Probabilmente quel ragazzo non studiava, ma lavorava e basta.

La sua supposizione era corretta.

"Non vado all'università, sono soltanto un autista" rispose Jungkook sorridendo. Jimin non riuscì a non pensare che fosse proprio carino.

"Oh, bello!" esclamò, parlando senza prima pensare.

"Sì... tu prendi sempre questo autobus?" chiese Jungkook.

"Sì, praticamente. Le giornate all'università durano quasi sempre fino a quest'ora".

Proprio in quel momento sentirono il rombo di una macchina in fondo alla strada. Pochi istanti dopo un automobile si fermò davanti a loro. Il finestrino si abbassò e comparve il volto scocciato di Taehyung.

"Sali!" ordinò al suo migliore amico, indicando il sedile accanto al suo.

Jimin, preso alla sprovvista dall'arrivo di Taehyung, che era stato molto più veloce di quanto avesse immaginato, si voltò e incrociò di nuovo lo sguardo di Jungkook.

"E' stato un piacere, Jungkook".

"Anche per me, Jimin".

Quindi il biondo aprì la portiera e salì a bordo. Con una sgommata i due partirono.



The Bus Driver || JikookWhere stories live. Discover now