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⚠️ questo capitolo è stato scritto sulla base della canzone "Air Force" poiché dal mio punto di vista descriveva al meglio  la situazione in cui si trovava Chanel⚠️




Chanel aspirava in fretta con due dita fuori dalla felpa, aspettando il treno delle sette dalle sei e mezza.

Si specchiò un ultima volta sulla vetrina della porta e si sistemò  i ciuffetti di capelli vagabondi nell'area circostante.

Si stava stava facendo tardi e lei si stava facendo bella.

Sbuffava vari tiri  e fissava costantemente  per terra, perse un po' la pazienza senza perdere la testa.

Stava ferma ad aspettare e chiedersi ciò che l'aspettasse.

_______

Carl, la stessa mattina, si alzò all'alba ubriaco su un' altalena, a causa della festa a cui era andato la sera prima, stranamente  il suo problema più grande era il mal di schiena.

Era  in canottiera e faceva freddo come in galera, decise di salire su un treno finché fuori non scongelasse.

Chanel stava già sfasando anche se erano solo le sette e un quarto; ne accese un'altra ma la buttó sul binario, e meno male che il suo treno stava per arrivare.... che di quel passo andava male tutto quanto.

Era uscita di casa in perfetto orario contando sul fatto che non l'avrebbero sgamata affatto.

Il giorno prima sua mamma uscí a prendere il cazzo,  e lei all'alba  riuscí a prendere il largo.

Salí sul regionale, cesso pieno di stronzi...pieno zeppo di porci che la mangiavano con gli occhi.

Cercava insistentemente un posto, ma niente, arrivò in fondo, in un vagone probabilmente dimenticato, trovò un posto accanto ad un ragazzo, che aveva un aria vagamente familiare, e anche se non era Tom Cruise il posto era libero, per cui...

"Ti scoccia?"

Chiese Chanel, scrutando il volto mezzo addormentato e mezzo ubriaco del ragazzo

Lui, semplicemente le fece gli occhi dolci, nella sua testa aveva i mostri, è vero, però aveva sempre saputo  porsi

Le fece cenno dal sedile.

Pensava: "Wow, 'sta tipa è bella da morire"

Chanel non riusciva a ricordare dove aveva già visto quel volto, con quelle strambe ma attraenti treccine e quelle stupende labbra carnose

"Post sbronza?"

Chiese accennando un sorriso

"Già"

Rispose il ragazzo, cercando di prendere sonno.

"Ti sembrerà strano, ma è come se ti avessi già visto da qualche parte... non credo sia il momento giusto, per parlarti delle mie varie conoscenze  viste le tue condizioni.."

Il ragazzo aprí lievemente l'occhio destro, scrutando la ragazza dall'alto verso il basso.

Non capiva, i suoi occhi gli ricordavano qualcosa, ma poi si spostò a fissare le labbbra...

Fu in quel momento che ricollegò tutto.

Chanel, la Florida, i pianti.

Cercò di riprendersi dalla sua sbronza, invano, prese  il viso di Chanel tra le mani e la baciò senza pensarci su, stessa sensazione di quattro anni prima, quando giocando al gioco della bottiglia era stato costretto a baciarla.

Non poteva crede a tutto ciò.

Non l'avrebbe mai fatto da sobrio, lo sapeva bene.... Infondo era proprio lei che le aveva reso un inferno la vita dalla sua partenza.

Chanel, non sapeva che fare, si ritrovò solo con le labbra del ragazzo attaccate alle sue, non sapeva se poteva starci, ma pensò che comunque fosse non era il caso di fermarlo.

Staccatasi dal bacio per riprendere fiato, chiese con uno sguardo vagabondo:

"Quindi non era solo una mia sensazione, ci conosciamo?"

"Chanel, cazzo, sono Carl!"

"C-Carl..."

Non poteva piangere, no, si era ripromessa che non avrebbe mai pianto per cazzate.

Ma una lacrima scese solitaria scavando la sua guancia, e facendo sbavare un po' del suo eyeliner.

Carl aveva la testa che gli girava, ma lo sguardo fisso negli occhi di Chanel, non l'aveva vista per troppo tempo, era cresciuta, cambiata, ma in meglio.

"C- cosa ci f-fai qui?"

Carl cercava di far combaciare le parole nella sua testa, era fatto e ubriaco si, ma un evento così lo avrebbe affrontato in qualunque situazione.

"Beh, ero diretta nel South Side, l'unico posto che conosco oltre alla Florida"

"perché?"

"Mia madre, mia zia, Grace, sono stufa"

Spiegò la situazione a Carl.

Quest'ultimo la guardava, pensava, pensava

**Chissà se  vuole scappare come me, con me.
C'ha una mamma diversa come la mia , ma la realtà è la stessa**

Nello sguardo del ragazzo c'era  pietà mista a complicità.

Riprese il viso di Chanel tra le mani per un secondo bacio, sta volta più passionale.

Chanel non stava capendo più nulla, troppe emozioni in poche ore per una ragazza  come lei, cercava di spostare la mano sinistra verso il basso,  da un'altra parte, che non fosse la nuca del ragazzo.

Ma quest'ultimo la stoppò

"Piano, che c'ho le armi  nello zaino"

Nella sua testa però, lei era già sua.

Chegaste ao fim dos capítulos publicados.

⏰ Última atualização: Jan 05, 2022 ⏰

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