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•Gli anni passarono, ed insieme ad essi svanirono i ricordi del South Side come mille altre avventure infantili... le ragazze erano cresciute ormai, ma non sapevano cosa avrebbe riservato per loro il destino...

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*MOLTI ANNI DOPO IN FLORIDA*

"GRACE DEVI ANDARE IN GITA OGGI, VUOI ALZARE QUEL CAZZO DI CULO SI O NO?!"

"Facile per te parlare Chanel, ti sei persa 2 settimane di scuola per una banalissima influenza"

Ribattè Grace cercando di alzarsi dal letto.

"Guarda che anche io volevo venire in gita, visitare i riformatori e i carceri minorili potrebbe essere una una bella esperienza, almeno vedrete qualcosa di diverso, situazioni tragiche, comprenderete che non è tutto rosa e fiori come ci fanno credere in questo quartiere per benino o in quella razza di scuola privata dove andiamo, poi sarà pieno zeppo di manzi vedraiiii"

"Lo spero davvero...ma mia madre? Sono ormai 2 giorni che non torna"

"Beh la mia 2 settimane, mettiti in coda cugina"

"Sono preoccupata, ultimamente sembravano cambiate, e se non dovessero tornare più?"

"Sta tranquilla, quelle due sono come il Cazzo, vuoi o non vuoi te le ritrovi sempre tra le palle"

"Ahaha Già..."

E così dicendo Grace riuscì finalmente ad alzarsi dal letto, lavarsi vestirsi e a prendere giusto in tempo il pullman.

Invece Chanel era a casa, da due settimane continuava a vomitare constantemente e a ripetere "tutta colpa sua, colei che mi ha messo al mondo è la stessa che mi sta portando al collasso" tra se e se.


In questi ultimi anni ne erano successe di cose, come ad esempio Keira che da un giorno all'altro portò a casa un bambino dicendo di averlo partorito in un vicolo la sera prima ed affermando di non sapere neanche di chi fosse il suo secondo figlio, come la prima del resto.

Mattheo, nacque quando Chanel aveva 13 anni, e nell'ultimo anno e mezzo lo aveva praticamente cresciuto come un figlio più che come un fratello.

La signora Rogers, proprietaria della casa dove risiedevano Keira e Kadisha morí poco dopo il ritorno da Chicago delle quattro, non avendo eredi lasciò la proprietà a Chanel e Grace e il resto dell'eredità a Keira e Kadisha, che non ci misero molto a sperperarla tutta.

Chanel, guardando Mattheo giocare nel suo box, sorseggiava lentamente la sua tisana

"Qualcos'altro signorina?"

"Oh no grazie GianBastien... comunque volevo proprio parlarti... mamma e zia hanno finito quasi tutti i soldi che li aveva lasciato la signora Rogers, sono già due mesi che non riesco a raccimolare soldi e loro due non ne vogliono sapere di aiutare la famiglia economicamente, abbiamo ancora una somma di denaro in nero che la signora Rogers aveva nascosto per noi, conoscendo le nostre madri, ma non so per quanto ancora basterà e i-"

"Chanel, non c'è bisogno, davvero, lavoro qui da circa 45 anni, prima per la signora Rogers e suo marito, poi solo per lei, e infine per voi, appena troverete i soldi mi pagherete."

GianBastien più che un maggiordomo era una figura paterna, una spalla su cui piangere, un aiuto per la scuola, per la casa... insomma il padre che ne Chanel ne Grace avevano mai avuto.

Grace intanto era nel penitenziario dell' Illinois, sezione "giustizia minorile" .

"Okay ragazzi state in fila , HO DETTO IN FILA RAGAZZI! Bene, adesso i detenuti saranno portati qui, potrete parlare con uno di loro, tranquilli, saranno ammanettati per non creare ulteriori problemi. Adesso la professoressa Bellegar farà i vostri nomi, e ad ogni nome ci sarà allegato quello di un detenuto con cui potrete parlare, chiaro?"

" Allora iniziamo:
MARAJA TIMBERLAND- HARRY GENS

HARDIN ESSOL- JUSTIN COROMBO

RAYSSA GAMELYLINS- KNIN WELLEY

GRACE RIUSON- CARL GALLAGHER

tutti gli studenti che non sono stati nominati, incontreranno i detenuti nel secondo turno, invece tutti gli studenti nominati, sono pregati di aspettare i detenuti in mensa"

Grace sentito quel nome, iniziò a ricordare il South Side, ma no... non poteva essere lo stesso Carl, probabilmente solo un omonimo...

e invece, da quella porta entrò proprio lui.

Non poteva credere ai suoi occhi, dopo più di quattro anni ritrovarsi li, dentro un penitenziario sperduto.

"C-Carl Gallagher?"

"In persona, hai un'aria vagamente familiare...ci conosciamo?"

"Sono Grace! sono venuta insieme a mia cugina Chanel da Veronica e Kev circa 4 anni fa, t-ti ricordi di noi vero?"

Grace aveva la voce tremolante, era visibilmente agitata, ma Carl era sulla stessa barca, appena sentí il nome "Chanel" un brivido freddo gli percorse la schiena.

" Come scordare le due che ci hanno abbandonato senza neanche un saluto"

"Carl davvero non è come sembra! Abbiamo passato i mesi successivi a piangere, a Chanel mancavi un sacco per non parlare di Debbie... oh come mi manca Debbie, Devi credermi non è come sembr-"

"Senti non ho intenzione di parlare di questo, se vuoi sapere qualcosa sul penitenziario su come ci sentiamo qui e tutte queste altre cazzate simili ben venga, altrimenti ARIA"

Mentre la mandava implicitamente a fare in culo, dentro moriva.

Grace non disse una parola, si alzò per andare via, ma Carl la prese per l'avambraccio

"Ehm...per caso hai delle sigarette? Qui ci tengono in astinenza da tutto cazzo"

La ragazza capì subito che, a modo suo era una piccola "scusa", si risedette, sfiló silenziosamente un pacchetto dalla felpa della sua divisa e lo porse a Carl, nessuno dei due per il tempo seguente fece più riferimento a quello che era successo.

"In realtà non dovrei fumare... so che mi fa male ma ultimamente Cha- ah giusto non vuoi sentire più questa storia"

Carl fece un sorriso come risposta.

Chanel gli aveva spezzato il cuore, era solo un ragazzino, non voleva anzi non poteva pensare al passato, non era da lui.

Il tempo degli incontri finí e Grace andò via velocemente, salutò Carl con un cenno di testa, e il ragazzo ricambiò.

Non poteva credere a quello che era appena successo, ritrovarlo in un fottutissimo carcere per una gita.

Durante il viaggio non faceva altro che pensare a quello che era successo anni prima, tutte le avventure insieme a quei due ragazzini Gallagher, e soprattutto faceva altro che pensare alla reazione che avrebbe avuto Chanel, sentita la sua esperienza.

•Lots of emotions and a prison• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora