Finiscono in fretta, come sempre, poi si addormentano. 



"Derek, ho finito con gli archivi dei casi irrisolti. Cosa posso fare ora?" 

E' tardo pomeriggio, fa abbastanza freddo e Stiles si sta pure annoiando un po'. 

Derek alza lo sguardo dai fogli che ha davanti, poi si alza, prendendo qualcosa dal cassetto. 

"Queste sono bloccate. Hai mai avuto a che farci?" 

Stiles tace, ma afferra le manette che Derek gli ha passato. 

"Io..." balbetta, "posso provarci, sì." 

"Hai mai visto delle manette, Stiles?" 

Di nuovo quella voce roca. 

"Non sono mai stato arrestato." 

Derek ghigna. 

"E chi dice che per vedere delle manette bisogna essere arrestati?" chiede. Poi aggiunge "Mi serve che siano pronte entro un'ora. Trova il modo per aggiustarle. Chiaro?" 

Stiles deglutisce ed annuisce. 



"Ragazzino..."

Stiles sente quella voce, la sente diritta nello stomaco. Gli piace essere chiamato così e vorrebbe essere chiamato in quel modo e in altri anche in altre situazioni. Magari legato al letto, con delle manett-

"DEREK!" scatta a sedere, svegliandosi di colpo. Si era addormentato sulla scrivania. 

"Ti ho ordinato di aggiustare le manette o di dormire sulla mia scrivania, mh?" 

Derek è così vicino, piegato di fianco a lui, che Stiles si incanta a guardare i suoi occhi. Stiles vorrebbe che gli ordinasse tante altre cose, magari più piacevoli...

"Ragazzino, rispondimi." 

"Di...di aggiustare le manette."

"E hai obbedito?" 

Stiles sente le gambe tremare. 

"Non ci sono riuscito. Io ho guardato anche dei tutorial, ci ho messo l'olio, ho usato le forcine per i capelli di Kelly, ma niente. Sono ancora bloccate." 

Derek si rialza, guardandolo dall'alto. 

"Mh. Peccato. E cosa succede alle persone che non obbediscono?" 

Stiles si morde quasi a sangue il labbro inferiore pure di non rispopndere come vorrebbe. La sua unica risposta sarebbe Vengono punite, ma non vuole osare. Quindi tace. 

Derek sembra capire che non riceverà risposta. 

"Va' a casa" gli dice, scompigliandogli i capelli. Stiles se ne va senza nemmeno riuscire a salutare. 



Per i due giorni successivi Stiles continua ad andare in centrale, ma Derek non c'è. Sembra essere sempre fuori per qualche caso o faccenda e lui continua ad annoiarsi con gli altri agenti, ma almeno ha qualcosa da fare. Il terzo giorno, Derek entra nel suo ufficio e si lascia praticamente cadere sulla sedia con un verso strozzato. 

"Derek, sei ferito?" Stiles gli è subito di fianco, inginocchiato ai suoi piedi. Derek ha la divisa sporca di sangue all'altezza del fianco destro. 

"nulla di che" risponde, ma Stiles gli sposta le mani, cercando di sollevargli la giacca. 

"Stiles, sto bene" gli blocca le mani. Ma Stiles è più determinato. 

"Certo, mi fido, ma mi fido di più dei miei occhi. Spogliati subito e fammi vedere!" è praticamente in panico. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora