Capitolo IX.

7.2K 343 3
                                    

Mi ritrovai tra le sue braccia in poco tempo, lo strinsi forte quasi come se lui volesse scappare. Avevo paura che da un momento all'altro sarebbe svanito. Una mano accarezzava il suo collo mentre l'altra era incastonata tra il cappuccio della sua felpa.
«Quanto vorrei essere perfetto.» Sussurrò. La sua voce si spezzò e io trattenni il respiro cercando di non urlare. Cosa stava dicendo? Lui era perfetto, diamine se lo era!
«Steve cosa stai dicendo?» lo strinsi ancora più forte, volevo sentirlo mio, volevo sentirlo dentro la mia pelle. «Non dirlo più, non azzardarti a farlo perché potrei darti un pugno suoi gioielli. Sei fantastico, okay? Veramente fantastico, non sto dicendo cazzate.» Ero arrabbiata con lui, con chiunque gli abbia fatto entrare quelle parole in testa.
Si staccò e mi guardò con gli occhi rossi, mi guardò dentro e sapevo cosa stava facendo, forse non si fidava così tanto di me oppure non credeva a tutte le stronzate che la gente sparava. Ricambiai il suo sguardo e gli presi la mano che era congelata come se l'avesse messa nel congelatore per un'ora. Il mio cuore impazzì e non riuscì a staccare gli occhi dai suoi che mi attraevano.
«Tu non mi conosci.» Lo guardai sorridendo, forse divertita, non lo so, forse ferita, e lui mi guardò arrabbiato.
«Allora perché sei qui?» Chiesi. Mi fissò e dai suoi occhi capì che non lo sapeva.
«Mi sentivo perso e la prima persona che mi é venuta in mente mentre cadevo a pezzi sei stata tu.» Il mio respiro si spezzò e tremai. Cosa mi sta succedendo? Mollò la mia mano e se la mise sulla faccia provando a nascondere i suoi occhi, provando a nascondere le emozioni. Sentì dei singhiozzi provenire da lui e agì senza pensare. Tolsi le sue mani della sua faccia e gli asciugai le lacrime sorridendogli.
Fallo sorridere, fallo ridere. Era tutto quello che mi ronzava in testa in quel preciso momento.
«Vuoi raccontarmi che cosa é successo o vuoi sdraiarti e guardare un film spero non deprimente con me? Ti avviso, questa é l'ultima volta che ti faccio decidere.» Affermai asciugando per bene il suo viso. Fissai i suoi occhi verdi e la sua bocca che avevano incominciato a sorridere impacciatamente. Ecco, finalmente lo vedo. É uno di quei sorrisi che fanno venire i brividi a chi lo ha generato.
«Opto per il film non deprimente.» Disse fissandomi. Poi mi ricordai dell'accappatoio e dei capelli bagnati. «Mmh...credo che andrò a cambiarmi.» Dissi guardando com'ero conciata. Rossa in viso andai in bagno e mi asciugai i capelli, mi spogliai e mi misi una canadese comoda per non rotolare con i jeans stretti e scomodi. Uscita dal bagno trovo Steve seduto sulla sedia vicino alla scrivania che guarda con occhi persi una mia foto del diploma con dei miei amici e i miei genitori. Camminai in silenzio e quando i miei piedi toccarono il gambo della sedia mi bloccai. «Steve...» Dissi piano. Lui restò fermo per qualche secondo poi si girò e mi sorrise. «Quindi che film guardiamo?» Chiese cercando di nascondere le emozioni. Cosa stai nascondendo? Curiosai tra i suoi occhi ma ci trovai solo un verde quasi finto come quello dell'erba di plastica dei giardini dei ricconi che non sanno neanche tosare l'erba.
Risposo dopo un po' di tempo, ero paralizzata e non sapevo neanche il perché. «Ne ho un sacco, potremmo guardare un film romantico, fantastico, d'avventura.» Affermai rivolgendo lo sguardo verso i CD vicino al mio letto. Mi avvicinai ad essi e controllai meglio. «Dimmi un genere.» Dissi girandomi verso di lui che si stava avvicinando abme, mi sedetti a gambe incrociate e lui fece lo stesso.
«Ma hai tutti i film di Johnny Depp!» Esclamò guardandomi come se fossi impazzita.
«Senti, io provo un grande sentimento verso di lui, non ci posso fare niente.» Protestai guardandolo male. Lui continuò a frugare tra i CD e cominciò a metterli tutti in disordine. Lo fissai e sbuffando misi a posto tutto il casino che stava facendo.
«E Harry Potter?» Chiese lui alzando un sopracciglio con quel sorrisetto da drogato di caramelle.
Come posso dirgli che sono pazzamente innamorata di Ron e Hemione? E poi Harry e Ginnu! Poi c'é Draco Malfoy che mi fa ridere con la sua testa a forma di uovo e Albus Silente, poverino é così vecchio! Quanto sono belli.
«Emh...in questo caso sto zitta.» Affermai soddisfatta della risposta. Feci un sorrisetto vittorioso quasi simile al suo.
Lui scoppiò a ridere guardandomi, «Troppo imbarazzante?» Il mio sorrisetto svanì. Stronzo ipocrita.
«Quindi cosa ti intriga di più?» Chiesi cambiando discorso.
«Credo che guarderemo The Avengers. Per te va bene?» Ovvio che mi va bene, così posso vedere venti muscolosi e belli supereroi in tutte le scene del film! «Si, diciamo..» Che difficile che sono!
Imposto il CD nel lettore e accendo il computer. Mi butto sul letto vicino all'orso biondo. Nel piccolo schermo apparvero tutti i supereroi insieme e io feci un salto di gioia che fece preoccupare Steve.
«Hai dei tic nervosi?» chiese. Lo fissai malamente e non risposi. I tic nervosi te li faccio venire a te! Ti salvi solo perché prima hai fatto quella faccia addolorata che mi ha scaldato il cuore. Ma una gomitata sulla tua bella pancia muscolosa non andrebbe male.
«Thor mio! Ob santo mio bellissimo Thor!» Cos'ho detto?! Sgranai gli occhi e mi girai verso di Steve che era piegato in due ridendo come un coglione. Gli diedi un ceffone sul braccio ma alla fine la mia risata si unì alla sua.
«Oh mio amoruccio!» La sua voce ridicola mi imitò.
«Smettila! Non prendermi in giro!» Mi coprì il viso con le mie mani. Quando tolsi le mani dalla mia faccia strillai disgustata. «Prova a baciare di nuovo il mio computer e ti uccido con le mie stesse mani!» Urlai cercando di staccarlo dal mio povero computer. Mi buttai sopra di lui e cominciai a tirargli le orecchie urlando insulti molto strambi.
«Thor andiamo a casa che dobbiamo festeggiare!» La voce di Steve continuò ad avere un acuto troppo femminile. Spalancai gli occhi a quella frase e presi il suo naso tra le mani.
Sentì la porta spalancarsi e tutti e due ci girammo verso una Jennifer poco tranquilla e con una faccia molto preoccupata. «Ma ragazzi!» Urlò Jen, «Vi sentite da fuori e smettetela di fare i bambini mocciosi! Lizzie togli quella mani del naso di Steve e tu, signorino, togli le mani e la bocca da quel povero schermo!» Ordinò Jen rimproverandoci. Scesi dalla schiena di Steve e imbarazzata mi coprì la faccia con i capelli. «Perché tutto a me?» Sentì Jen sussurrare e poi sentì la porta chiudersi. Se n'era andata.
Alzai lo sguardo verso Steve che continuava a stare zitto. Mi scappò una risata e ritornammo a rotolare sul pavimento ridendo come pazzi. Quando ci calmammo il cuore batteva forte, la pancia faceva male e gli occhi lacrimavano. «Dovremmo farlo più volte.» La sua voce non mi tranquillizzò affatto, anzi tutto peggiorò. Mi girai verso di lui e incatenai i miei occhi ai suoi. Il suo ciuffo era tutto scarmigliato e gli occhi brillavano, la felpa era tutta stropicciata e i jeans messi un po' male. E poi, be', le scarpe erano sempre lì, di quello non ci si doveva preoccupare. Il caso più pericoloso e brutale ero io, forse assomigliavo a un barbone o a un naufrago. Ma poco importava, stavo bene lì con lui. Ma, a rovinare tutto, c'era una qualche paura, forse non ero sicura di potermi fidare do lui perché dentro al mio cuore tutto andava per il verso giusto mentre nella testa era tutto un casino, sentivo così tanti allarmi dentro essa! Fottuta lo ero già, ma non volevo arrivare al fondo di nuovo, perché i libri possono raccontare una cosa, possono raccontare dell'amore eterno e del lieto fine, ma si sa che il lieto fine nella vita non c'é e che il vero amore bisogna raggiungerlo con gli occhi pieni di lacrime e con il cuore non più buono ma scadente.
Ma tu, Lizzie, non sognavi un bel lieto fine?
Sono cresciuta e ho capito che il lieto fine é più simile alla morte che alla felicità.
_______________________
Quanto siete fantastici! Scusate per il ritardo. Buongiorno o buonanotte!
Grazie, grazie e grazie di nuovo!🐻😍

Hello, I'm queen of disaster! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora