Capitolo 1.

Depuis le début
                                    

«Non preoccuparti, a dopo Newt»

Minho era l'amico della vita, l'amico che più di tutti gli era stato accanto, e lo aveva aiutato nel momento del bisogno. Minho era presente al suo primo bacio con una ragazza ed era stato presente al primo bacio con un ragazzo. Minho era presente quando aveva scoperto di aspettare un bambino, ed era presente all'ospedale, il giorno in cui Caleb era nato. Ma soprattutto, Minho era presente quella sera quando, dopo aver pianto per ore, lo aveva chiamato chiedendogli di raggiungerlo, e Minho l'aveva fatto, abbracciandolo e cullando subito dopo Caleb, concedendogli di dormire un po'. Minho era la sua roccia, la persona su cui fare affidamento sempre e per sempre, il suo braccio destro.

Dopo aver terminato la chiamata con il suo migliore amico, Newt fece un altro numero, e inoltrò la chiamata.

«Isaac amore caro, come stai? Come sta Caleb?» Chiese la mamma, con voce dolce e gentile.

«Tutto bene mamma, sto venendo a portartelo, hai da fare?» Chiese Newt, accennando un sorriso.

«No amore, portalo qui. Come mai non è a scuola?»

«Dopo ti spiego, cinque minuti e sono da voi» disse, riagganciando la chiamata e accendendo finalmente la radio.

Vide Caleb iniziare a ballare sulle note delle canzoni commerciali che passavano, invitando il padre a fare lo stesso. Newt rise di lui, per la goffaggine dei suoi movimenti e avrebbe voluto filmare quel momento. Suo figlio che ballava, con il volto disteso e sereno, un sorriso sulle labbra e i piccoli denti che sporgevano e rendevano il tutto ancora più comico.

Arrivarono a casa dei genitori di Newt in poco tempo e, quando entrarono, Caleb corse verso i nonni salutandoli calorosamente.

«Ciao amore della nonna, come stai» gli chiese Juliet, baciandogli le guance e lasciandogli una piccola scia di rossetto rosa, che Caleb si pulì con la manica della divisa scolastica.

Newt chiuse la porta di casa, posando lo zaino sul tavolo, e lasciando sull'appendiabiti il giacchetto e il cappello di Caleb.

«Ciao Pà» disse, avvicinandosi al signor James Newton, nonché suo padre. Gli lasciò un bacio sulla fronte, per poi andare a salutare la madre, che lo aspettava a braccia aperte.

«Figlio mio, ma mangi? Sei così sciupato. Vuoi che ti prepari qualcosa?» Chiese Juliet, accarezzandogli il volto con fare premuroso.

«No Mamma devo andare a lavoro. Mi raccomando fai fare i compiti a Caleb, sono scritti sul diario, la televisione solo un'ora e mezza. Ricordati che è allergico alle noci e non fargli mangiare troppo cioccolato che poi sta male. Puoi avvisare tu Kate che non deve andarlo a prendere oggi?» disse tutto quello mentre guardava serio la mamma, che invece sorrideva.

«Ho cresciuto due figli prima di te Isaac, so cosa devo fare, puoi stare tranquillo. Avviso io Kate caro» disse Juliet, lasciandogli un bacio sulla guancia, per poi andarsi a sedere sul divano.

«Caleb, vieni qui» disse poi Newt, aspettando che suo figlio si avvicinasse a lui, per abbassarsi in modo tale da essere alla stessa altezza.

«Comportati bene, tornerò stasera a prenderti va bene? Fai i compiti e leggi il libro. Non mangiare tutti i dolci che ti dà nonna, va bene?»

«Si papà» rispose lui, avvolgendogli il collo con le braccia e stringendolo leggermente.

«Ti voglio un mondo di bene piccolino» gli disse, sentendo una stretta al cuore, non volendo separarsi da lui nemmeno un attimo.

«Io di più» rispose Caleb, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra, un bacio genuino, puro, pieno d'amore.

«A stasera amore mio. Buona giornata. Ciao mà, ciao pà, grazie mille» disse, salutando con la mano tutti e tre, per poi uscire dalla porta senza sentire la risposta.

Lightning || Newtmas AUOù les histoires vivent. Découvrez maintenant