8.

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Matteo

<Mi dici cos'hai? È da giorni che ti vedo strano, è successo qualcosa?

<Sono solo stanco, tranquilla> cercai di rassicurarla con un sorriso.

In realtà non c'era niente che andasse perché avevo litigato con Manuel e Sofia era scomparsa nulla, come se fosse stata inghiottita da un buco nero. Avevo provato, invano, a mettermi in contatto con lei ma non rispondeva a nessun messaggio e nessuna chiamata.

Viviana sospirò <va bene non vuoi parlarne, ho capito. Appena starai meglio, chiamami> non mi salutò nemmeno e chiuse la chiamata. Ci si metteva pure lei ora, non ne potevo più.

Mi alzai dal letto e lasciai la stanza dirigendomi in sala relax dove c'erano tutti i miei compagni di squadra; mi sedetti accanto a Federico, intento a leggere un libro <di che si tratta?> dissi facendo riferimento all'oggetto che aveva tra le mani.

<Non lo so, in realtà. Me lo ha dato Veronica prima di partire, sto iniziando a leggerlo proprio ora> disse <come stai?>

Alzai le spalle <come sempre Fede. Manuel non mi parla e lei sembra essere scomparsa>
<Hai provato a contattare, non so, sua madre?>
<Già fatto ma con scarsi risultati>
<Non ti sei accorto di nulla?>
<Ti giuro che no. Ero convintissimo le piacesse Manuel da come me ne parlava> scossi la testa. Ero stato uno stupido; quando passavamo le ore a parlare di questo innamoramento per questo ragazzo, ero convintissimo che parlasse del nostro migliore amico. Dovevo rendermene conto prima, quando rispondeva alle mie domande in modo strano e  vago.

<Ti do un consiglio da fratello, Pessi: lasciala stare per un po'. Concentrati solo sull'europeo. Appena tutto finirà vai da lei e parlatene di persona. Non ha assolutamente senso farlo tramite uno stupido aggeggio elettronico, vai a casa sua e guardala negli occhi>

Federico aveva ragione dovevo concentrarmi solo sul torneo e lasciare i problemi personale alla fine di tutto.

***

Sofia

Alessia sbuffò al mio ennesimo rifiuto di partire con lei e Thessa.

<Non ci sta solo Matteo, Sof. Ci sta Manuel, che è il tuo migliore amico e ci sono Nicolò e Chicco> questa volta a parlare fu la fidanzata del mio migliore amico <il mondo non gira intorno a lui... e poi Manuel ci rimarrebbe male se non ti vedesse lì, sono i quarti e noi dovremmo essere lì a sostenerlo. Glielo avevi promesso>

Sospirai guardando mia madre, che sembrava dare ragione a Thessa <tesoro, sai quanto Manuel ci tenesse a partecipare all'europeo e quanto ci tenesse ad averti lì con lui. La sua fidanzata e la sua migliore amica pronte a sostenerlo e seguirlo in capo al mondo>

<Non mandare tutto a puttane solo perché quel coglione si è fidanzato e non si è mai reso conto dei tuoi sentimenti> disse Alessia, scusandosi subito con mia mamma per le parole poco carine utilizzate.

Non volevo deludere Manuel, era l'ultima cosa che volevo. Aveva bisogno di me e sarei stata una vera stronza se non mi fossi presentata allo stadio per supportarlo. Non me lo sarei mai perdonata.
Guardai le tre donne davanti a me e annuii <va bene, verrò con voi>

Un urlo di gioia echeggiò per la stanza <ma ad una condizione: non lascerete mai che lui si avvicini a me, non sarà il momento giusto per parlargli> le avvertii.

Speravo con tutta me stessa di non pentirmene.


La sera, durante la videochiamata di routine, diedi la notizia anche a Manuel e ai miei due nuovi amici.

<Finalmente cazzo!> esultò Nicolò <un motivo in più per andare in semifinale e far tornare Sofi in Italia felice>

Sorrisi a quella frase. Nicolò, così come Chicco, le avevano provate tutte in questi giorni per strapparmi un sorriso o una risata.

<Oh un altro sorriso> disse Chicco con tono entusiasta <facciamo progressi piccola Sof>
<Merito vostro> dissi mostrando la lingua in modo giocoso <avreste dovuto lavorare come comici>
<Stai per caso dicendo che a calcio facciamo schifo?>
<Non potrei mai dirlo, specialmente per Fede> mi presi gioco del centrocampista nerazzurro

<Ti ricordo che è anche grazie a me se l'inter ha vinto lo scudetto e l'Italia è arrivata fin qui> disse
<Purtroppo> dissi riferendomi allo scudetto < siete tutti e tre dei bravi calciatori, ma anche come comici non sareste stati male>

<Quindi domani sei qui?> domandò Manuel cambiando discorso, a quanto pare l'unica cosa che al momento gli importava era un ulteriore conferma della mia presenza all'Allianz Arena.
<Certo Manu, domani mattina parto con Ale, Thessa e Benny. Facciamo un giro per Monaco, pranziamo e aspettiamo il momento per venire allo stadio>

<Benny mi ha detto che arrivava stasera a Milano> disse Fede
Annuii <Alessia è andata a prenderla in stazione e poi la porta qui a casa mia, mi sono offerta di ospitarla>

Benedetta, la ragazza di Federico, aveva la mia stessa età ed era una ragazza davvero simpatica, dolce e gentile, nulla a che vedere con le altre wags che avevo incontrato da quando conoscevo Manuel. Era una ragazza semplice che non amava stare sotto i riflettori; ci eravamo trovate bene fin da subito e piano piano stavamo legando parecchio.

<Allora a domani, Sof. Ti vogliamo bene>
<Anch'io ragazzi ve ne voglio>

More than a friend//Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora