Capitolo 10

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Pov Rafe
e cadde...
Per un pelo la presi al volo
R: Madison!
La scossi, ma non reagiva, la presi in braccio a tipo sposa e la caricai sul sedile del passeggero davanti
R: Madison cazzo!
provai a scuoterla di nuovo, e per fortuna si mosse,
R: Troietta se viva
M: Rafe
cazzo il mio nome che usciva dalla sua bocca, da quelle sue belle labbra, ma la cosa che più mi fece rabbrividire fu la voce con cui lo aveva detto, di solito da quando è arrivata non mi ha mai parlato in un modo calmo, i nostri discorsi sono sempre stati pieni di insulti e oggi quando mi ha chiamato con quella voce così tranquilla ma soprattutto era la voce di una persona che sul punto dello sfinimento, io di solito non sono quel tipo di persona che aiuta la gente, ma lei da quando è arrivata mi sono sentito strano.

Madison Pov
Mi sentivo uno schifo,
M: Rafe
dissi senza un filo di voce
R:mhh
Rispose
M: io non ho bevuto la birra, lascia in pace jj
R: Non sei costretta a difenderlo sempre sai.
disse scocciato
M: non lo sto difendendo, veramente non ho bevuto!.
Io veramente non avevo bevuto, ma non sapevo cosa avevo.
R: ALLORA HAI FATTO UNA SCENATA EH! È QUESTO CHE MI STAI DICENDO!
IO RICONOSCO UN PERSONA UBRIACA O FATTA
DI SICURO TU NON SEI FATTA MA QUALCUNO HA MESSO DELLA ROBA NELLA TUA BIRRA E TU L'HAI BEVUTA!
Disse alzando la voce
M: FAMMI SCENDERE!
Dissi, non lo potevo sopportare un minuto di più
R:...
Continuò a guidare
M:RAFE FAMMI SCENDERE!
Si fermò di colpo
R: SCENDI
M: CON PIACERE
dissi scendendo e sbattendo la portiera, mise in moto
e se ne andò.
Bene non so perché lo avevo fatto ma sicuramente ora stavo
meglio senza di lui.
Anche se ero in una strada tutta buia e nessuno passava di lì. 
Presi il mio telefono dalla borsa
M: bene non c'è campo!
Non sapevo come fare, volevo tornare a casa ma non volevo cercare di contattare rafe

Pov Rafe
Non so perché l'avevo lasciata da sola un mezzo al nulla, ma in quel momento non la sopportavo più, perciò quando lei mi chiese di scendere la prima volta la ignorai ma quando me lo richiede non c'è la feci più e la feci scendere.
Me ne stavo pentendo, l'avevo lasciata da sola in mezzo alla strada, vestita da puttana, ciò non sta a significare che quel vestito non gli stesse bene, ma chissà la gente cosa avrebbe pensato, ma nonostante questo io non ritornerò in dietro, sennò faccio la figura del deficente. Insomma era lei che mi aveva pregato di scendere.

Pov Madison

mi sono seduta al lato della strada sopra un tronco di legno, per circa mezz'ora sono stata a fissare il vuoto, era mezzanotte non credo che nessuno sarebbe passato per quella strada. Ormai la mia speranza di tornare a casa Cameron era molto bassa fino a quando sentii un rumore, era il rumore di una macchina. senza esitare mi sbracciai cercando di farmi vedere dal passante, non ci mise molto a vedermi e si fermò.

La macchina era bianca, salii a bordo ma forse era meglio se non lo facevo.





Scesi correndo, ma mi inseguiva, mi diede una botta con la macchina, e per quanto mi aveva preso forte caddi rotolando in mezzo a degli alberi, come minimo mi sono rotta un braccio, ma credo di essermi tagliata  graffiata nella caduta.

l'uomo mi prese e mi portò in macchina

Z:te lo avevo detto che ti avrei trovata

disse per poi trarmi un pugno in faccia

Z: ti rendi conto, ci hai derubati e pensi che io non ti facevo pagare le conseguenze.

mi diede un altro pugno che mi fece quasi svenire,

Z: spero tu abbia visto com'è il mondo esterno, perché non lo rivedrai più.


disse per poi dirigersi verso l'aeroporto. Non avevo intenzione di tornare a vivere con lui, perciò quando scese cercai il telefono, ma non feci in tempo, me lo levo dalle mani e con un pezzo di ferro mi picchiò.

Z. non hai capito allora, tu non puoi scappare, e non scapperai.

mi prese di forza portandomi all'interno di quella struttura che mi sembrava enorme, ma sapevo che non lo era, ero solo troppo rimbambita che non ci capivo niente, stavo per svenire ma so che se mi arrendevo non avrei più visto i miei amici.

Entrammo dentro l'aeroporto e aspettammo di imbarcaci, notai che vicino alla " cassa" c'era un telefono di quelli a gettone, fortunatamente io avevo un gettone.
Quello che dovevo fare era
ALZARMI
TROVARE LA FORZA PER CORRERE
CORRERE
CHIUDERMI DENTRO LA CABINA
E CHIAMARE QUALCUNO
ma il problema era che non sapevo nessun numero.
Fin quando mi ricordai che dentro la macchina di Rafe c'era un bigliettino con scritto il suo numero, era come un biglietto da vista, non voglio neanche pensare perché lui ha un biglietto da visita magari da dare alle ragazze per poi far cose. Vabbè quel biglietto ero riuscita a prenderlo, perché un giorno gli avrei chiesto cosa ci faceva, avevo pensato, ma adesso Rafe Cameron era la Mia unica speranza di rimanere qui.

Ehiii sto scrivendo il prossimo❤️
Non so però quando uscirà

Scusate eventuali errori

DUE POLI OPPOSTI|| Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora