96 - Dibattiti incerti

1K 98 43
                                    

Harris era un'anima in pena. Dopo essersi separato da Agata e Tseren aveva raggiunto la catapecchia nella foresta, sperando che qualcuno degli amici fosse nel rifugio. Gli unici a saper raggiungere il covo nascosto nelle profondità del canyon erano Iikka Jerd e Nhyn Tray. Si era raccomandato di condurre lì il resto del gruppo, qualora la situazione fosse sfuggita loro di mano. Dopo quanto era accaduto durante la manifestazione, Harris sapeva che ci sarebbero state delle ripercussioni. Se anche tutti e tre i Primi Profeti fossero stati catturati, o addirittura uccisi, era improbabile che non avessero previsto un piano di successione. La seconda linea avrebbe preso il controllo nel giro di pochi giorni e avrebbe trovato il modo di punire il gruppetto di dissidenti che aveva inflitto loro un colpo tanto grave.

Harris si sentiva responsabile per aver lasciato gli altri indietro. Sapeva perché Agata e Tseren non potevano rischiare di rimanere nel bel mezzo del pandemonio che si era scatenato: il loro vero nemico, il fondatore della FSI, non aspettava altro che rinchiuderli nuovamente in uno dei suoi centri di ricerca. Ma per lui era diverso, lui non era nel mirino di A-8Z8 e non avrebbe dovuto abbandonare i compagni. Si era lasciato convincere da Agata, preoccupata che l'arringa a volto scoperto lo avrebbe reso il bersaglio numero uno. L'amica lo aveva supplicato di fidarsi del piano di contingenza che aveva lui stesso messo appunto e Harris non si era lasciato pregare, era stato fin troppo facile assecondare le argomentazioni razionali dell'amica.

Ora che si trovava però a miglia di distanza dalle persone che avrebbe dovuto guidare, con un pugno di creature semi-umane, lontano dalla ragazza che per anni era stata il suo punto di riferimento, Harris si sentiva perso.

Vederla attraversare la soglia, alcune ore dopo, bianca in volto e barricata in un silenzio preoccupante, lo rasserenò solo in parte. Agata non era più la migliore amica di un tempo e non si sentiva di avvicinarla perché anche in quel momento era incollata a Tseren, come se senza il sostegno del Drago non potesse neanche reggersi in piedi.

Al tramonto la casetta iniziò a popolarsi dei membri del Consiglio delle creature semi-umane. Pur non essendo il giorno in cui solitamente si riunivano, Harris aveva dato loro appuntamento con l'idea di condividere i risultati dell'azione di spionaggio pianificata per la notte del solstizio. Di certo non si aspettava di dover comunicare delle notizie tanto sconvolgenti.

All'appello mancavano solo IJ e lo Gnomo Nyhn Tray. Harris aveva una voce incerta quando infine prese la parola. Erano settimane che il suo ruolo a comando dei dissidenti era riconosciuto anche in quella sede ed era sempre lui ad aprire le riunioni, nonostante fosse uno dei pochi umani ammessi a partecipare.

Il ponentino si era alzato in piedi e aveva annunciato che Agata e Tseren avevano fatto una scoperta che avrebbe condizionato forse l'esito della loro battaglia contro la Setta. La voce di quanto era accaduto la mattina nella piazza centrale del Capoluogo si era però già diffusa, e uno dei folletti prese a saltellare per condividere con loro le informazione che aveva ricevuto un'ora prima da una libellula viaggiatrice. I folletti, impossibilitati a percorrere lunghe distanze per via della loro taglia, addestravano tipicamente le libellule a fare avanti e indietro tra le tane delle varie comunità per scambiarsi messaggi.

«I miei cugini che hanno una tana delle vacanze sotto un olmo dei giardini del Tempio Antico, mi hanno scritto che due dei Primi Profeti: la donna che si fa chiamare Bocciolo Umile e l'uomo alto, Vento Conciliatore, sono stati presi e rinchiusi in un luogo dove i loro seguaci non possono trovarli. La donna è in fin di vita. Onda Compassionevole, invece, purtroppo è riuscito a fuggire» riferì il folletto con la sua vocina sottile.

Tseren e Harris si voltarono contemporaneamente a spiare la reazione di Agata. La sua decisione di rivelare l'identità di Bocciolo Umile aveva con ogni probabilità causato la morte di Lakitaii, una donna che per un periodo molto breve avevano considerato un'amica, un'amica che l'aveva consolata quando si apprestava ad andare in battaglia tra i ranghi del Governo Centrale, che l'aveva medicata quando si era ferita...

L'Ascendente teneva gli occhi puntati sul suolo sconnesso, sul suo volto era dipinta un'espressione distaccata, come se a malapena avesse ascoltato il contenuto della notizia.

«Il Profeta che è riuscito a scappare, potete descriiiivercelo? Dobbiamo diffondere al più presto la sua iiiidentità...» intervenne uno dei centauri.

Harris, aiutato dalla memoria fotografica di Tseren, delineò la figura di Rankan, il più violento tra i fondatori della Setta degli Audaci.

I ragazzi decisero che fosse meglio battere in ritirata finché le acque non si fossero calmate. Gli Audaci avrebbero tentato sicuramente di vendicarsi dei dissidenti che avevano attaccato i tre fondatori che veneravano come delle divinità, e il gruppetto non era in grado di fronteggiare un esercito di marionette crudeli che non avevano nulla da perdere.

«Non appena saremo tutti al sicuro lasceremo gli Altopiani, torneremo a Ponente per qualche anno per mettere a punto la prossima mossa... » ragionò Harris a voce alta.

«Noi rimarremo quiiii, ovviamente, nella nostra terra, e vi terremo aggiornati sui moviiiiimenti della Setta...» intervenne un altro dei centauri.

«E le creature semi-umane prigioniere della FSI?» La voce di Tseren era sempre ascoltata nel Consiglio e la sua osservazione fece calare il silenzio nella capanna.

«Investigare sulla Setta degli Audaci non era l'unica motivazione per cui ci siamo riuniti qui nelle ultime settimane» continuò il Drago.

«Tseren ha ragione!» saltarono su i folletti in coro.

«Non penso sia una buona idea attaccare un altro nemico quando siamo a nostra volta sotto attacco» rispose il capo dei dissidenti.

«Stiamo parlando di creature come me che la FSI sta sottoponendo a chissà quali torture. Anche solo un giorno di attesa può voler dire perdere per sempre alcune di loro...» si oppose ancora l'altro.

Agata sollevò lo sguardo per la prima volta da quando il concilio era iniziato. «Avete ragione entrambi» sussurrò infine. «Credo che la soluzione sia trovare un modo di aiutare i prigionieri della FSI senza esporsi al fuoco della Setta...»

«E come, Ascendente?» chiesero da più parti.

«Non lo so. Non lo so ancora» mormorò Agata.

I membri del Consiglio cominciarono a discutere, c'era chi portava idee, chi le demoliva, chi sonnecchiava vista la tarda ora. Erano nel pieno della discussione, impegnati a sviscerare una dopo l'altra le opzioni, quando Tseren scattò in piedi allarmato. «Ci sono delle persone che si stanno avvicinando! Sono in molti... almeno una cinquantina!» allertò gli altri.

***NOTA***

Non ci speravate più, vero? E invece dopo tanti mesi di assenza ho deciso di ripartire proprio da questa storia. Ho avuto un periodo difficile, perché per una serie di vicissitudini ho vissuto come una nomade da Febbraio alla scorsa settimana, in attesa che finissero i lavori di ristrutturazione di casa nuova. Ma ora eccomi, tornata per riprendere in mano le mie storie su Wattpad e soprattutto la scrittura!

E voi come state? Qualche novità?

Elaine

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora