Cap 21:Un pezzo di carta

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Ma salve, Kokompachiri! Mesi e mesi dopo, capitolo 21!

Con un'iniziò un pò...Hihihihihih

<<FAMMI MALE!>>Strillò Emma, una sera, mentre erano a casa da soli, PER FORTUNA.

Norman si eccitò a tal punto che ci andò giù pesante. Si sentivano urla, gemiti e strilli di goduria sempre più acuti da parte della rossa.

Poco dopo, erano stesi a letto, stanchissimi, ma soddisfatti.<<Stavolta sei stato forte, eh?>>sorrise Emma, ansimante.

Norman si voltò verso di lei e le sfiorò una guancia. Era sudato quanto lei.

Tuttavia, quel giorno erano particolarmente "vogliosi" l'uno dell'altra.

E cosa può fare una giovane coppia quando i bambini sono ad un pigiama party? La risposta la sapete a memoria.

Poco dopo, entrambi erano scivolati in un sonno tranquillo, mentre le loro pelli si toccavano sotto le coperte, cercandosi a vicenda.

La mattina dopo...

Emma si alzò, con calma, stampò un bacio sulla fronte di Norman, incurante o meno se lo avesse svegliato, e dopo essersi vestita, uscì fuori.

Erano due giorni che non dava l'acqua alle sue piantine, se avesse continuato così sarebbero marcite.

Aprì il rubinetto collegato al tubo di gomma e aspettò che l'acqua scorresse fino al suo orticello.

Ma proprio mentre si piegava per sistemare il tubo, ecco che si presentò un dolore lancinante al petto. Tentò di raddrizzarsi, ma non ci riuscì.

La ragazza impallidì e si premette le mani sul cuore, facendo respiri profondi.

Il dolore durò altri 2-3 minuti, poi smise ed Emma potè rialzare il busto, anche se con fatica.

"Ma che cosa ho avuto?"Si chiese. Il problema stava nel fatto che non era nemmeno la prima volta che aveva dolori così, ogni tanto più forti, altre volte più deboli.

Nessuno lo sapeva, Emma non aveva voglia di essere compatita e nemmeno far preoccupare gli altri per un problema suo. Lo avrebbe risolto da sola.

Quello che però non sapeva, era che Norman aveva notato quando Emma aveva dolore, ma non si era intromesso, capiva la testardaggine della rossa sul non volersi far aiutare.

Aveva scoperto tutto grazie a Mamma Isabella, che, anche se aveva infranto il patto con la "figlia", gli aveva raccontato tutto.

Come l'albino, la donna, prima di morire, aveva desiderato che Emma scoprisse quantomeno cosa avesse e perché le facesse così male.

Anche se fosse stata una cosa banale, almeno tutti si sarebbero messi il cuore in pace, Emma prima fra tutti.

Dopo tante valutazioni, la rossa afferrò il cellulare. La persona le rispose subito.

<<Emma!! Come stai??>>La voce angelica di Anna era così nitida che sembrava parlarci di persona, anziché al telefono.

<<Ciao Anna, tutto bene. Più o meno>>E senza nemmeno volerlo, ecco che la ragazza si mise a spiegare cosa non andasse. Quando finì, sembrò essersi tolta un peso.

<<Domani sono libera, vieni nel mio studio, e capiremo meglio>>furono le frettolose parole di congedo di Anna, poi la chiamata si concluse.
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Nel suo studio tirato a lucido, Anna si premeva le tempie con le dita. Da una parte, voleva rimproverare la sorella per non aver detto niente a nessuno.

Noremma~ La Nostra Storia💞💙🧡Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang