Jamie

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Millie si addormentò profondamente per colpa delle pillole.

Vedere le infermiere bloccarla in quel modo sul letto mi ha ricordato la stessa scena molto tempo fa. Io ero molto più energico ed esuberante di Millie; non stavo un attimo fermo. Mi riempivano di pillole calmanti per tenermi a bada.

Non sopportavo il fatto che volessero farmi stare fermo e buono il più possibile quando sono sempre stato un ragazzo vivace.

Comunque ora che Millie sa quel segreto su Micky non sarà difficile convincerlo a rivelarle come fuggire dall'inferno.

Nel dossier c'era scritto che Micky è stato abbandonato dai suoi genitori in un orfanotrofio quando aveva due anni e ci è rimasto fino ai nove.

Gli facevano sparecchiare la tavola e lo costringevano a pulire i bagni. Compiuti i nove anni fu adottato da una coppia e lui andò a vivere da loro.

Ma, il nuovo padre abusava di lui. Non lo picchiava come il mio faceva con me, peggio. Non c'era scritto come era finito in questa clinica né come aveva sviluppato il disturbo paranoide, ma potevo intuirlo.

I suoi genitori l'hanno abbandonato, quelli nuovi...beh, si, inizi a non fidarti più di nessuno.

I ragazzi rinchiusi qui dentro hanno avuto tutti almeno un trauma. Siamo ancora adolescenti, alcuni sono anche più piccoli, li affrontiamo come possiamo.

E c'è chi non ce la fa. Qui ci sono solo infermiere che sono pronte a buttarti la testa in un bidone di pillole, come quel gioco estivo dove metti la testa nell'acqua e devi prendere la mela con la bocca. A questi ragazzi servirebbe uno psicologo con cui parlare dei propri problemi, con cui riflettere delle proprie difficoltà.

Essere ammanettati al letto ci causa solo dubbi, paranoie e pensieri negativi in più.

So cosa significa essere trattato da pazzo quando non mi rendevo conto di esserlo.

Quando mi prendevano per le braccia per rinchiudermi nella camera gommosa e cercavo di ribellarmi urlando e agitandomi, mi chiedevo perché lo stessero facendo.

Ore e ore a pensare a cosa avessi fatto di sbagliato, a cosa io avessi di sbagliato.

Solo ora riesco a capire Lise. Mi domando come abbia fatto a diventare luminosa come l'ho vista l'ultima volta, nonostante sia rimasta in questo posto.

Forse ha smesso di ribellarsi, forse si è fatta aiutare senza fare storie, forse se tutti iniziassimo a obbedire ci aiuterebbero davvero. Forse se loro iniziassero a obbedire li aiuterebbero davvero. A volte mi dimentico che ormai devo usare l'ultima persona plurale e non la prima. Prima di pranzo Millie si risvegliò, quando aprì gli occhi provò a muoversi ma era legata al letto. Vedevo i suoi occhi, sembravano persi.

Erano persi. Doveva andarsene, stando qui avrebbe solo ed esclusivamente sofferto. Come tutti n...come tutti loro ovviamente ma lei qui non c'entrava niente. Doveva parlare immediatamente con Micky e andare via.

-merda, è vero, sono legata a questo fottuto letto-

-ben svegliata-

-devo chiamare l'infermiera-

Spinse il bottone rosso e l'infermiera arrivò subito.

-ma guarda chi si è svegliata. Dormito bene?-

Millie guardava malissimo l'infermiera mentre le toglieva le manette.

-la direttrice vuole parlarti della rissa in mensa. Ti porto al suo ufficio-

Dopodiché Millie uscì dalla camera con l'infermiera. 

Psichiatria All'InfernoWhere stories live. Discover now