cap.2

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POV RICCARDO
Quella sua affermazione mi spiazzò, e l'eccitazione nelle mie mutande continuava a crescere.
Scambiai le posizioni ora io ero appoggiato al lavandino e lei stava scendendo con una mano piano e imbarazzata fino al cavallo dei miei pantaloni, quel suo modo impacciato di fare mi faceva sentire potente e mi piaceva un bel po'.
Si staccò dal bacio mi guardò negli occhi con un un sorriso e io rimasi a bocca aperta ad ammirare la sua figura delicata innocente mentre si inginocchiava di nuovo davanti a me.
Non mossi un muscolo, aspettando che lei si prendesse cura di me.
Tirò giù la tuta e poi i boxer rivelando il desiderio che avevo di lei.
Guardò la mia prorompente erezione e per un attimo notai della paura nei suoi occhi che poi lasciò spazio alla voglia che aveva lei di me.
Lo prese in mano e iniziò a fare su e giù appesantendo il mio respiro e la mia impazienza.
Si morse il labbro e alzò lo sguardo sui miei occhi facendo un ghigno così eccitante da non poter più aspettare, ma lei voleva che glielo chiedessi e che la pregassi come le avevo fatto fare la sera prima.
"Ti prego Agnese prendilo il bocca" dissi cedendo ma restando comunque sul mio tono dominante.
Così finalmente iniziò a leccare la punta e a farlo affondare piano in gola, il ricordo della festa e di come le ero venuto in bocca bastò per far aumentare ancora il mio desiderio.
Presi i suoi capelli a mo di coda e le diedi il ritmo, era una sinfonia dei miei gemiti di piacere e dei suoi mentre esaudiva pienamente tutti i miei desideri.
Buttai la testa all'indietro e la spinsi un'ultima volta prima di liberarmi nella sua bocca e lasciare la presa.
Lei aiutandosi con le mani si assicurò che tutto il liquido fosse uscito poi guardandomi con sguardo innocente ingoglió tutto.
Quando si alzò il fiatone mi impedì per qualche secondo di parlare ma quando il mio respiro si normalizzó la avvicinai a me e stringendole il viso con le mani la baciai.
"Vedo che stai imparando bambina"
"E questo da dove ti esce" disse scherzando riferendosi al soprannome che le avevo dato.
Velocemente la presi e feci sedere sul lavandino allargandogli le gambe e mettendomi in mezzo.
"Secondo me ti piace"
"Hai ragione" acconsentì ridendo.
Ripresi a baciarla voracemente voglioso di sentire ancora quei suoi armoniosi gemiti desiderosi.
Piantai le mie mani pesanti sulle sue cosce facendola sobbalzare al contatto, cercai di avvicinarmi alla sua intimità ma si staccò da me
"Non posso, mi stanno aspetando"
"Beh ti stanno aspettando già da molto, potrebbero aspettare ancora"
"Non molto, ti ho fatto venire subito" disse con tono di sfida e orgoglio mentre scendeva dal lavandino e si sistemava allo specchio i capelli.
"Non vantarti troppo- le dissi comparendo nello specchio dietro di lei- potrei farti fare la stessa cosa"
" Ne dubito, ora vado" disse lasciandomi un veloce bacio e uscendo con calma.
Stetti fermo a guardarla uscire soffermandomi sul suo fisico avvolto perfettamente dai jeans e dal lupino color carne.
Quando alla fine della festa mi era venuta  parlare non l'avevo calcolata per nulla, essendo amica di mia sorella era solo una ragazzina che mi aveva fatto un pompino, ma poi la sua voce mentre mi chiedeva di non dirlo a Maria mi è suonata d'improvviso musica e la voglia di ricambiare il favore per vedere il suo bellissimo fisico contorcersi sotto di me aveva preso il sopravvento.
Mentre la facevo implorare per me osservavo la sua pelle bianca e il suo viso contorto ed ero come ipnotizzato.
Dovevo averla ancora per forza.

Long Dark HairWhere stories live. Discover now