cap. 1

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Il giorno dopo la festa a casa della mia amica ci siamo ritrovate tutte quante a casa sua.
Stese sul divano c'erano Giada e Sonia che ci raccontavano di come i ragazzi avessero esagerato con l'alcol sottolineando che, fosse per loro, non ci sarebbero stati per nulla.
Svaccate sul lussoso tappeto persiano ci onoravano della loro presenza Ilaria e Eleonora, che dopo la sbronza della sera prima, si erano svegliate a malapena, tentavano imperterrite di difendere i ragazzi tra cui anche il fidanzato di Ilaria, Matteo.
Io ero sulla mia solita poltrona mentre lottavo per capire qualcosa del discorso che stavano facendo, la testa mi pulsava come non mai e le mie occhiaie facevano intendere che non era stata una serata tranquilla.
"Fatto disgraziate- disse Maria uscendo dalla cucina con delle pizzette riscaldate al forno- la prossima che si ubriaca e decide di venire a smaltire la sbornia a casa mia la faccio stare col cane"
"Sei in debito con me, ti ricordi quando ti ho ficcato le dita in gola per vomitare mentre le altre stavano bevendo ancora?" dissi afferrando una pizzetta e portandola alla bocca.
"Tutte tranne te ovviamente sei la ben venuta" acconsentì lei con tono sarcastico, poi si sedette a terra e poggiò le mani sul tavolino da aperitivo difronte a noi.
"Ragazze- annunciò- parliamo di ieri sera, vi ho viste tutte belle impegnate" continuò guardandoci con complicità
"Ero sul punto di darla a Matteo ormai sono quasi due mesi, ma ero troppo ubriaca" si aggiunse Ilaria.
"Sei proprio una cogliana, mentre io mi sono limonata Andrea" disse fieramente Eleonora.
"Io ero abbastanza impegnata con Lucas e sono sicura di aver visto Giada e Sonia con i fratelli tedeschi"
"Ma chi quei due che si sono imbucati non si sa come?" chiesi sorpresa che le due fossero uscite dal loro guscio
"Proprio loro" affermò Sonia guardando Giada.
"Invece tu Agne?- disse Maria riferendosi a me con tono sospetto- Sei sempre la prima a trovare qualcuno ma non ti ho vista durante la festa sei sparita"
Come cavolo glielo dico che ho fatto un pompino al fratello e che la mattina nel tentativo di dirgli che era stato un errore mi aveva fatto un ditalino. Merda.
"No no, non c'era nessuno di interessante" ammisi scocciata.
Bzz bzz
Presi il telefono e lasciai stare le loro chiacchiere.
-Sei sicura?
Ti sei già scordata cosa hai fatto con quella bocca?
Alzai lo sguardo dal telefono per guardarmi intorno e cercarlo, lo trovai affacciato dalla porta della cucina con un ghigno mentre mi guardava.
I suoi folti e lunghi capelli neri erano raccolti un un piccolo codino e i suoi occhi azzurri osservavano dall'alto al basso la mia minuta figura accovacciata sulla poltrona
-Non so a cosa ti riferisci
Non ricordo proprio nulla
Risposi e alzai lo sguardo per vedere la sua reazione.
Col ghigno più soddisfatto che avesse potuto fare si accinse a rispondere.
-Ah si, eppure io sento ancora le tue labbra sul mio cazzo
Quella risposta rude era così eccitante che decisi di acconsentire e giocare.
-Ancora non ricordo, potresti essere più chiaro
-Ricordo ancora come urlavi il mio nome mentre ti facevo venire sulla mia scrivania
Strinsi le gambe cercando di dar soddisfazione al mio desiderio che stava crescendo.
-Penso di non aver ancora capito, potresti schiarirmi meglio le idee
inviai e mi alzai per andare in bagno.
Salii le scale con calma e mi diressi verso il bagno chiudendo la porta sperando arrivasse il prima possibile.
Il tempo di girare le spalle alla porta che sentii l'aprirsi e il chiudersi velocemente di essa e le sue mani possenti sui miei fianchi mentre mi trascinava più vicino al suo corpo, il suo respiro caldo sul mio collo mi causarono un sospiro.
"Ti sono mancato di già?" sussurrò al mio orecchio.
Spostai una mano sul suo viso per avvicinarlo a me, mi girai verso lui e feci sfiorare le nostre labbra "Non ti dare troppe arie" dissi sorridendo.
"Ah si- disse ridendo anche lui e facendomi girare dai fianchi e farmi scontrare con il suo petto- sei proprio sicura?"
Iniziò a baciarmi il collo piano, annuii inebriata dal suo profumo e dalle sue attenzioni "Quindi non ti faccio nessun effetto?" continuo a baciarmi l'orecchio spostando le mani fino ad arrivare al mio culo stringendolo con forza e facendomi gemere nel suo orecchio.
"Non sono sicuro sia cosi- mi prese in giro nel mio orecchio- eppure sono certo che tu sia bagnata ora" a quella frase cosi esplicita arrossii come una bambina, era stato il primo a toccarmi e anche il primo che avevo toccato quindi questa confidenza mi era nuova.
Si allontanò dall'incavo del mio collo per guardarmi degli occhi e ammirare l'effetto che aveva su di me.
Sorrise e si avvicinò per un bacio dolce che si fece sempre più intenso, le mie mani vagavano per i suoi capelli scompigliandoli e le sue mani stringevano avidamente i fianchi e il fondo schiena.
Camminammo a tentoni all'indietro fin quando non mi scontrati con il lavandino.
"Vuoi che ti rinfreschi la memoria?" chiesta con voce affamata staccandosi un solo secondo da me.
"Meglio voglio rinfrescarla io a te" stentai in un momento di audacia di cui mi pentii subito.
Alla festa ero ubriaca, ma qui ero più che lucida e il mio imbarazzo stava prendendo il sopravvento.

Long Dark HairOù les histoires vivent. Découvrez maintenant