Look at the sky tonight

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Dopo tipo un'oretta arrivammo in una struttura, si erano fatte le 5 di pomeriggio.
Scendemmo dal veicolo e ci fiondammo verso il locale, il buttafuori ci fece entrare solo perché conosceva Tracy.
C'era la musica a palla, fumo, e led dappertutto, c'erano una marea di ragazzi, che ballavano, cantavano e bevevano ovunque.
Jazz mi prese per mano e mi guidò tra la folla, ci immischiammo tipo tra duecento adolescenti che chissà che testa avevano. Mi portò in una stanza, dove però non c'era musica, ma c'era tipo uno studio musicale, c'erano due sedie dove su una delle due sedava un ragazzo.
<< Testa di cazzo io te l'avevo detto che ce la facevo a socializzare oggi >> urlò Tracy.
<< Bro che cazzo di spavento >> disse voltandosi l'amico.
Era anche lui alto e magro, aveva i capelli bicolore, fuxia e neri, era sempre stato un mio sogno tingermeli di quei colori, ma i miei genitori non hanno mai approvato e poi sarebbe stato uno spreco di soldi e tempo; sul suo viso ovale splendevano due occhi marroni, aveva il nostril piercing, e molti tatuaggi sul volto, sul collo e sulle mani, vestiva uno stile misto tra dark ed emo, ma mi piaceva, pensai che fosse uno di quei tossici dipendenti, maleducati e figli di papà, poi mi ristabilii ricordandomi che l'aspetto fisico non fa il carattere di una persona.
<< Ciao >> esclamai allegra mentre il ragazzo rimase immobile a guardarmi.
<< Peep, che fai non saluti >> intervenne Tracy a quel punto, ma il ragazzo non si mosse.
<< Ah anche tu sei un rapper, con tanto di nome d'arte, Pe-Peep, giusto? >> parlai.
<< No no no no no, io sono Gustav Elijah Åhr, sei cortesemente pregata di chiamarmi Gus >> disse.
<< Bene, piacere Amber Edwards >>
<< Bro oggi questa mi ha fottuto 40 dollari >>
<< Non dirmi che avete scommesso su qualche cazzata >>
<< È stata mia l'idea ed ho intenzione di continuare a giocare >> spiegai.
<< Molto bene, Amber scommetto che non riusciresti mai a farti due tenez >> sussurrò Tracy.
<< Jazz ma che cazzo fai >> commentò con tono alto Gus.
<< Due sono poche, comunque quanto scommetti? >>
<< 100 dollari se te ne fai 4 >>
Feci un ghigno ed uscii dalla stanza, corsi per immischiarmi nella folla e trovare il barista più vicino. Tracy e Peep mi seguivano.
<< Jazz tu sei pazzo, se viene stuprata, finisce in coma etilico, o muore per overdose noi siamo fottuti >> gli urlò Gus perché con la musica rock che c'era non si sentiva proprio un cazzo.
<< Gus ma sotto effetto di cosa stai, non ti sei mai preoccupato così tanto per na tipa! >>
<< Ma l'hai vista è diversa, mi dà di boomer intelligente, sembra acqua e sapone, ma non lo è, mi completa, è perfetta >>
<< Ma che cazzo di problemi hai, Gus che cazzo hai preso? >>
<< Jazz vaffanculo >> lasciò l'amico lì e si mise a cercarmi tra la gente.
Avvistai la zona alcolici e presi due tenez, le stappai e iniziai a bere.
<< Amber che cazzo fai >> intervenne Gus dopo avermi trovata e mi afferrò la mano.
<< Sto per sboccare >> esclamai barcollando.
<< Amber quanto hai bevuto? >>e con la mano gesticolai il numero 3.
<< Che cazzo c'era dentro? >> mi tolse la bottiglia della tenez che avevo ancora in mano e l'annusò<< Merda è Xanax, vieni, devi vomitare >>
Mi prese in braccio e mi portò fuori, nel parcheggio, erano le 6 ma fuori era buio.
<< Voglio il Byles >>esclamai più fatta di un non so cosa.
<< Amber ascoltami, ti tengo i capelli, tu devi vomitare >> e io annuii.
Appena mi mise giù cedetti, e vomitai pure li mortacci dell'anima mia, mentre lui mi teneva i capelli.
Dopo qualche minuto mi ero svuotata ed ero tornata un po' cosciente, mi faceva male la testa.
<< Ho fame ti porto a mangiare da qualche parte, offro io >> intervenne Gus.
Mi portò alla famosa Mercedes-Benz, sta volta mi sedetti nei sedili posteriori.
<< Gus è tua? >> chiesi rincominciando a riprendere tutti i sensi.
<< Sì, Jazz hai il doppione delle chiavi, facciamo a turni, come stai? >>
<< Quanto ho bevuto? >>
<< Abbastanza Amber, è meglio se non ritorni a casa oggi >>
<< Dormo sotto un ponte >>
<<No, dormi da me, dì a tua madre, se ce l'hai che stai da un'amica, voglio che tu sia sotto controllo, almeno fino a quando non svanisce tutto l'effetto dello Xanax che ti sei fatta >>
<< Non è la prima volta che sto fatta, e so badare a me stessa >>
<< Scommetto 20 dollari che rinunceresti a 50 dollari per non stare da me >>
<< C'è mafia, attenzione >> esclamai mentre presi il telefono per avvisare mamma.
Dopo una decina di minuti arrivammo di fronte ad un edificio rosa.
<< Ti prego no un altro locale >> esclamai.
<< Tranquilla è casa mia >>
Entrammo ed era grandissima, ma molto disordinata.
<< Scusa il disordine >> diventò quasi rosso dall'imbarazzo<< Ti preparo qualcosa? >>
<< No, grazie, sono apposto >>
<< Bene allora passo anche io >>
<< Ma no Gus vai tranquillo se hai fame mangia >>
Mi sorrise e mi prese per mano, mi portò in una stanza.
<< La mia camera, abbastanza disordinata anche questa, sediamoci sul letto, ci guardiamo na roba in televisione>>
Non so se questo era uno degli effetti dello Xanax, ma Gus mi sembrava dolce, tanto che lo considerai carino in quei momenti, non lo so, mi piaceva.
Ci togliemmo le scarpe e ci sedemmo lontani, ai bordi del letto.
<< Parlami un po' di te >>esclamai.
<< Ah, beh Amber non c'è tanto da dire di me, sono un tossico dipendente, fumo e bevo, l'anno scorso ho compiuto 18 anni, ma tu non puoi capire quante volte mi hanno fermato in stato di ebbrezza sulla bicicletta >>
<< AHAHAH AIUTO, che meme, hai qualche progetto per il futuro? >>
<< Beh, mi vedo milionario, con Tracy e i nostri 54 album, una villa, tre Mercedes-Benz, una moglie che sappia amare tutta la mia anima e due figli >> abbassò lo sguardo<< Te che progetti hai? >>
<< Rapinare le banche >>
<< Interessante >>iniziò a ridere <<Non mi prendere per uno che alle medie contenstava l'Illuminismo, ma che segno zodiacale sei? >>
<< Scorpione di novembre>>
<< Porca puttana, non ci credo, pure io! >>sobbalzò.
<< Io sono del 17, te? >>
<< Primo novembre >> rispose <<Hey che ne dici di uscire un po' sul balcone? >> e gli sorrisi accettando.
Uscimmo e c'era un cielo, pieno di stelle, faceva freddo, quasi tremavo.
<< Vuoi una sigaretta, solo tabacco tranquilla >>
<< No grazie >>
<< Hey se ti dà fastidio il fumo posso anche evitare, basta dirlo >>
<< Gus devi stare tranquillo>> e gli misi una mano sulla spalla.
Ero in ansia per qualcosa, ma non riconoscevo cosa, tremavo per il freddo e qualcos altro, ma non capivo, dubitavo fosse lo Xanax, mi sentivo come alle elementari, innamorata.
Gus prese un accendino e accese il pezzo di tabacco, tra un tiro e l'altro lo sentii cantare.
<< Look at the sky tonight, all of the stars have a reason, a reason to shine, a reason like mine and i'm fallin' to pieces >>
<< Gus sei bravissimo >> commentai sorpresa << Continua ti prego >>
Ci guardammo profondamente negli occhi, i nostri corpi si avvicinarono l'uno all'altro, potevo sentire il mio busto unirsi con il suo, non capivo più niente in quel momento, ma stavo bene, mi sentivo fredda, le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie, e nell'attesa, cantava, sembrava un angelo peccatore, con stile.
<< Wait right here, I'll be back in the morning, I know that I'm not that important to u, but to me girl, you're so much more than gorgeous, so much more than perfect, right now I know that I'm not really worth it >>
Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra, il suo alito gelido, qualche attimo dopo, il silenzio crollò e i gesti porsero fine alle parole, eravamo lì, su quel balcone, corpo contro corpo, mano nella mano, labbra contro labbra.

i think that life is beautiful ~ Lil Peep Where stories live. Discover now