5. Lilith ¤ Paradiso di cenere

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"Le cadeva addosso una malinconia
dolce come una carezza lieve,
che le stringeva il cuore a volte,
un desiderio di cose ignote".
(G. Verga, Mastro Don Gesualdo)

Paradiso terrestre,
prima dell'inizio del tempo.

L'Uomo grugnì, coprendola con il suo corpo. Sentiva le sue dita arpionarle i fianchi in modo quasi doloroso, mentre la teneva ferma e la infilzava con colpi secchi e duri.

In ginocchio, la guancia premuta sull'erba umida di rugiada, Lilith strinse i denti e gemette, nel tentativo di aiutarlo a concludere.

Le sembrava di trovarsi lì da secoli quando l'Uomo si sfilò da lei, sfinito e appagato.

Lilith lo guardò con la coda dell'occhio mentre rotolava di schiena su un cespuglio di ranuncoli e restava immobile a fissare l'immenso cielo che andava schiarendosi, al di sopra delle chiome degli alberi.

Lei impiegò qualche secondo per convincere il suo corpo a muoversi. Le dolevano le ginocchia e la schiena per la scomoda posizione in cui era rimasta troppo a lungo, si sentiva sudata e appiccicosa e moriva dalla voglia di correre a lavarsi.

Ignorò la vista del compagno steso sull'erba profumata, con le gambe leggermente divaricate e un'espressione soddisfatta dipinta sul viso, e si alzò per raggiungere il torrente. L'Uomo non disse nulla, né provò a fermarla.

I cervi e le capre che brucavano lungo l'argine non sollevarono neppure la testa, gli uccelli non smisero di cantare, né gli insetti di ronzare e raccogliere il polline tra le ampie distese di fiori.

Un leopardo sbadigliò, disteso all'ombra di un albero, e le lanciò un'occhiata distratta mentre passava sotto i suoi rami.

La vita in Eden andava avanti come al solito, cieca e insensibile di fronte al suo turbamento.

Il torrente scorreva limpido, gli argini seminascosti tra il fogliame. Lilith c'era andata spesso e lo identificò a colpo sicuro.

L'acqua fresca le lambì le caviglie e poi le ginocchia. Man mano che avanzava, sentiva la corrente accarezzarle la pelle martoriata e arrossata e quando finalmente si immerse sospirò per il sollievo.

Non era la prima volta che si trovava a lavare via i residui di un rapporto consumato nella più completa indifferenza.

L'Uomo la cercava per trarre piacere dal suo corpo. Pur non condividendo il suo entusiasmo per quegli incontri, Lilith non si era mai sottratta e tollerava i suoi assalti con pazienza e una buona dose di rassegnazione.

Non poteva definire "sgradevole" quel che accadeva tra loro, ma non era neppure particolarmente piacevole e dopo diversi tentativi era ormai convinta che godere durante l'amplesso fosse una prerogativa esclusivamente maschile.

Negli ultimi tempi, tuttavia, accadeva sempre più spesso. Ogni volta che l'Uomo la reclamava per sé, la mente di Lilith prendeva il volo, staccandosi dal suo corpo. Non si preoccupava più di fingere un coinvolgimento che non era mai esistito, anzi, faceva di tutto affinché l'atto in sé durasse il meno possibile.

Razionalmente si rendeva conto che avrebbe dovuto provare qualcosa, un sentimento o anche solo un vago trasporto verso il suo compagno, però non ci riusciva.

Non sentiva niente per lui, tranne un'insofferenza che a tratti sfociava in una vera e propria avversione.

Si ripulì con estrema cura e fece una smorfia. Tra le gambe era indolenzita e gonfia. Sui fianchi, laddove lui l'aveva stretta, erano rimasti impressi i segni delle sue dita.

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⏰ Terakhir diperbarui: Aug 27, 2022 ⏰

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