Mi devo impegnare per non rischiare che la frenesia di vederla stordita dal piacere mentre urla il mio nome, faccia uscire l'animale che sono. Prima di qualsiasi altra cosa voglio che siano i suoi occhi a scrutarne tutta la bellezza di cui solo lei sembra esserne estranea. Ecco perché circondo la sua vita con entrambe le mani, e la conduco davanti lo specchio del suo bagno.
<<Guardati.>> Le dico senza traccia di dolcezza, incastrando le sue iridi nel riflesso dello specchio.
Non sono mai stato abituato a dover rassicurare le donne con cui faccio sesso e probabilmente non me ne sarebbe mai importato se si fosse trattata di un'altra, ma non so perché sento proprio con Alyssa questo bisogno di farla sentire a suo agio con sé stessa prima di farlo con me.
Non c'è niente fuori posto in ogni curva del suo fisico, il suo corpo sembra essere stato dipinto appositamente per ritrarre un'anima preziosa come la sua, e io ne sono stato stregato come il peggior dei telespettatori di fronte una visione così unica.
La bimba se ne sta immobile a fissarmi, come se avessi appena detto un'assurdità, prima di capire che non sto scherzando e spostare subito dopo il suo sguardo su sé stessa. I capelli ramati le ricadono in onde morbide appena sopra il suo seno, piccolo e sono, l'addome piatto e le gambe minute che incorniciano il bocciolo di un fiore proibito a tutti gli altri, tutti tranne me. Come fa a non accorgersi di tutto questo?

Attraverso tutto il suo ventre, gracile in confronto alla mia mano che sta scendendo sempre più in basso, come se il nero stesse per mischiarsi all'integrità del bianco più puro. Percorro il calore della pelle vellutata fino ad arrivare al seno, dove inizio a disegnare dei piccoli cerchi che contornano l'aureola del capezzolo roseo e turgido al mio arrivo, come se la sua pelle si animasse al mio passaggio.
Sovrappensiero, socchiude gli occhi e inarca la schiena contro il rigonfiamento dei miei pantaloni, completamente attaccata al mio busto che sento essere inghiottito da un'eccitazione oltre ogni limite. Sembriamo bruciare a causa di un'attrazione fatale per entrambi, condivisa e reciproca.
Sono costretto a distrarre i miei pensieri dall'immaginare di prenderla e sbatterla contro la parte alle mie spalle senza alcun ritegno, ignorando qualsiasi garbo e delicatezza, quando le sue natiche iniziano a strofinarsi contro la durezza al di sopra dei pantaloni di cui mi voglio liberare al più presto. Sottoposto ad uno sforzo enorme per non seguire l'istinto più infimo di realizzare le mie fantasie, in questo istante, mi concentro nell'osservare le reazioni impulsive di Alyssa, per conoscere cosa soddisfi il suo corpo maggiormente. Per capire come le piace, essere toccata.
Mentre il mio dito continua a sfregare delicatamente il capezzolo teso al punto di esplodere, un gemito abbandona le sua bocca e riempie le mura di questa piccola stanza facendomi intuire la direzione di una tensione impaziente a causa di un arrivo ormai vicino. E, da gran bastardo, mi fermo per far sì che ciò non accada così presto, per permettere all'attesa di amplificare l'estasi nel momento in cui verrà raggiunto.
<<Ssh, con calma piccola.>> Le sussurro da dietro la spalla, lasciando il segno di un bacio casto proprio qui.
Faccio scivolare la mano fino all'orlo delle sue mutandine e d'istinto le sue gambe si divaricano leggermente. Come un ladro m'infilo all'interno della tana che sigilla l'accesso a tutti i peccati, accarezzo il suo pube percependo la sua eccitazione sul mio dito e mi beo della certezza che i desideri di Alyssa rincorrano i miei.

Sollevo le labbra in modo seducente, soddisfatto di aver risvegliato le sue voglie più nascoste mentre il pensiero che i suoi occhi stanno osservando come il suo corpo perda di qualsiasi pudore solamente con me, mi sta facendo perdere la testa.
Voglio che ne memorizzi ogni attimo, ogni sfaccettatura delle sue smorfie, per farle ricordare della mia presenza anche nei momenti più banali. Necessito avere la certezza che non potrà mai scordarsi di me, perché il suo fisico ne rammenterà ogni istante di questa maledetta attrazione che ci gravita intorno.
Affondo così un dito dentro lei, sorreggendola con l'altra mano nella vita stretta per non farle perdere l'equilibrio e facendola sussultare per l'intrusione a cui ancora non è abituata. La sua bocca assume una forma ad "o" per l'improvviso contrasto tra la sensazione di fastidio e quella di appagamento, lo capisco dal modo in cui le sue pareti si modellano strette intorno alla mia presenza. Ritraggo però la mia mano prima che inizi a provarne il piacere più intenso, solo per farla uscire di testa come lo sono già io. Per farla impazzire tanto quanto me, ogni volta che cerco di afferrarla per conoscerci a modo mio e trovarmi invece puntualmente a scendere a compromessi con i suoi pensieri.
Ne diventerò matto a causa sua prima o poi, ne sono certo, ma per ora voglio far ammattire lei nell'unico modo che conosco.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon