☆La Fine...

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《Si Italia..?》
《Guarda》
《Ok...cazzo, quanto sangue...cosa sarà successo?》
《Cosa ne so io..》
Accese la luce e lo scenario era davvero raccapricciante.
Per terra c'era del sangue e un coltello sporco.
Andarono avanti e videro il corpo di Grecia.
Era disteso, sanguinante all'altezza del cuore e per colpa dell'enorme ferita perdeva anche sangue dalla bocca.
《Ita, Ger, chiamate il 112. Io vado di sopra...se vedo quel bastardo gli spacco la testa》
(In Europa il numero emergenze è il 112, come il 911 in America. In alcune zone di Italia risponderanno ancora i carabinieri. Su internet trovate le zone dove questo numero è attivo)
《Ger...chiama. Il telefono mi sa che lo avevo dimenticato qua》
《Certo..cerca anche te. Non la passerà liscia questa merda》
Italia cercò al piano di sopra.
Era una casa grande quella di Grecia.
Al secondo piano c'era un bagno uguale a quello del piano terra e tre stanze da letto tra cui la sua.
Entrò alla prima a destra.
La ispezionò e arrivò alla conclusione che era propio la sua stanza.
Il letto era ben fatto.
In un angolo aveva una scrivania e sopra c'erano dei vecchi quaderni insieme a un diario.
Lo sapeva che non avrebbe dovuto ma decise di prenderlo e leggerlo.

2 settembre 2018
Oggi siamo andati a scuola.
Francia ha nuovamente picchiato Italia.
Non capisco perché si odiano...Ita è un ragazzo dolce che non farebbe del male a una mosca.
Credo che se ne approfitti di lui per sfogarsi sapendo che non reagirà.

5 settembre 2018
Oggi Italia ha provato ad uccidersi...
Francia mi ha detto che andrà a trovarlo.
Forse abbiamo esagerato a prenderlo per il culo ogni giorno...

12 settembre
Che dire, giornata normale se non che Italia se ne è andato dall'ospedale.
Che tipo strano, però non lo cercheranno mai...del resto è protetto dall'UE

Voleva continuare a leggere ma quel silenzio che avvolgeva la stanza fu spezzato da un'urlo di Spagna.
Andò di corsa al piano terra e cercò il fratello per le stanze finché non lo trovò.
Germania era con lui in cucina e stavano fronteggando una figura alta.
Decise di rimanere dietro l'angolo della porta e rimanere a guardare.

《Perché cazzo fai questo》
《Tsk...quella puttana ti vuole solo ammazzare》
《Mio fratello non è una puttana》
《ZITTO TU》
《NON URLARGLI CONTRO》
《Dicevamo, sono qua per salvarti. Sei troppo incapace per il tuo ruolo》
《Ma che cazzo vuoi da noi...》
《Tutto. Voglio voi e la vostra fottutissima vita》
《NON AVRAI NULLA》
Spagna gli saltò addosso e lo prese per il collo.
Aveva una pistola quindi doveva stare attento.
Italia decise di uscire dal suo angolino e aiutare il fratello mentre Germania cercava qualcosa con cui stordirlo.
Andò alla carica verso la figura per tirargli un calcio nello stomaco ma non fece in tempo, uno sparo soffocato rimbombò nella stanza.
Sembrava andare tutto a rallentatore.
Nulla poteva andare più storto di così.
Non aveva mai visto qualcuno cadergli addosso in quel modo, senza ogni forma di movimento.
Solo una caduta lenta priva di vita.
《SEI UN BASTARDO PORCO DEMONIO, UN BASTARDO》
Urlò queste parole con tutta la rabbia e rancore che non si accorse di Germania che colpì l'uomo alla testa con una lampada.
Si chinò.
《SPAGNA, RISPONDI, TI PREGO》
《Italia...o-ormai è..》
《NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO》
Continuò a scuotere il corpo con insistenza finché non si arrese.
Germania lo abbracciò forte, accettando di farsi sporcare di sangue.
Lui amava Italia e ora aveva bisogno di aiuto.
Ormai gli era rimasto solo lui, i fratelli non sarebbero di certo tornati.
《Ora è tutto ok..》
《Non è ok nulla...CHI CAZZO È QUESTO》
Si staccò dal tedesco di scatto e andò a guardare la faccia di quella bestia.
Era lui, chi altro se non lui.
Quel bastardo poteva essere solo uno: Third Reich.
Era furioso e triste allo stesso tempo.
Come poteva esistere un mostro così senza pietà?
Prese un pezzo di lampada e iniziò a infilarlo in continuazione nel corpo di quello stronzo.
Era vivo, respirava, ma senza sensi.
Non lo avrebbe lasciato vivere, questo era certo.
Germania non esitò, rammaricava sempre se pensava di essere figlio di quel pezzo di merda.
Passavano i minuti e mentre l'italiano continuava a infierire sul corpo, il compagno continuava a guardare il cadavere di Spagna immobile sopra il tappeto.
Il sangue rosso colava dalla pancia senza sosta e gli occhi iniziavano a farsi chiari.
Italia smise e si diresse verso Germania e si distese addosso a lui.
Aveva uno sguardo perso.
Non aveva neancora capito bene cosa era successo, nonostante tutto voleva bene allo spagnolo.
Si mise a piangere, singhiozzando e bisbigliando il nome del fratello cercando di rassegnarsi e accettare la sua morte.
Germania lo abbracciò caldamente.
Non sapevano cosa fare, se chiamare un'ambulanza o la polizia, se lasciare morente il bastardo o salvarlo.
Rimaserò lì, fermi, capendosi a vicenda ma senza parlare.
Il loro cuore batteva per l'altro.
Tutto quello che c'era stato non contava più, ora erano loro i protagonisti della loro storia.
Si addormentarono.

Passava la notte e il cuore di Third Reich smise di battere.
Aveva avuto una vita costituita da odio e basta, come se servisse per vivere.
Nulla poteva far evitare quello che era successo.
Spagna e Portogallo potevano tornare in vita ma la legge lo avrebbe impedito...Italia sarebbe dovuto morire per la legge.

Arrivò la mattina
La polizia era entrata in casa perché un passante la aveva avertita.
Si svegliarono per colpa di un poliziotto che si assicurò se fossero vivi.
Rimasero imbarazzati, del resto erano abbracciati.
Si alzarono e, vicino a dove l'ambulanza aveva raccolto Grecia, c'era UE.
Andarono verso di lui.
Era fermo immobile a fissare il vuoto.
Germania gli mise una mano nella spalla e Italia lo salutò.
《Oh, siete voi...come è potuto succedere》
《Ehm...》
《Voi lo sapete immagino..tutte a noi. Non abbiamo mai un po' di pace. Ma poi tu Italia...ohh, non voglio nemmeno sapere come》
《Scusate se disturbo ma dovremmo parlare con UE. Voi dovete andare》
I due si guardarono e uscirono.
Erano ancora sporchi ma non ci fecero caso.
Volevano andare da qualche parte.
Forse per parlare o per stare insieme in silenzio.
Camminarono per dei minuti e si fermarono in un parco.
Era autunno, un vento leggero sbatteva sugli alberi, togliendoli le ultime foglie arancioni che li erano rimaste.
《Non doveva morire. Adesso sarà lì, in quel posto orribile》
《Anche noi ci andremo prima o poi》
《Dovevo morire anche io..》
Germania lo guardò.
Si erano seduti su una panchina.
《Perché dici questo?》
《Sono ritornato illegalmente. Dovrei essere là ora》
Delle lacrime stavano iniziando a rigargli il viso.
《Sono solo il solito fortunato...non dovrei essere qua》
《Non dovresti fartene una colpa》
《Tutto questo...doveva finire molto prima》
Ora stava iniziando a tremare.
Non era per nulla facile per lui.
Parlarono per un po', fra lacrime e piccole risate.
L'atmosfera era grigia, solo lo sfruscio del vento accompagnava la loro conversazione.
Si alzarono per andarsene.
Germania prese Italia per il braccio e lo portò verso di sé.
Parlava a bassa voce ma era sicuro di quello che diceva.
《Ci sarò sempre per te...scusami》
Si guardarono e il tedesco lo baciò.
L'italiano non sapeva che fare ma poi si lasciò andare.
Erano come due marionette messe in un teatrino, al centro.
Fermi fra le foglie.
Nulla li avrebbe più separati.

𝕌𝕟 ʂσɾɾιʂσ ꊰꋬ꒒ꇙꄲ[IN REVISIONE]Where stories live. Discover now