27. Un patto col diavolo.

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«Non è nulla» tiro a me il plaid e mi copro di nuovo sprofondando il viso fra le braccia.

«Jungkook, parla come me, ti prego. Lascia che ti aiuti». A quelle sue parole non riesco più a trattenere le lacrime, inizio a piangere e mi butto fra le sue braccia. Mi stringe a se e mentre io piango disperatamente sulla sua spalla, le sue piccole e paffutelle mani accarezzano la mia schiena, mentre mi sussurra dolci parole all'orecchio. «Va tutto bene, Kookie, piangi pure. Sfogati». Mi stringe a se e finalmente mi sento al sicuro. Come immaginavo Jimin riesce sempre a calmarmi e a farmi sentire protetto. Perché è questo quello che facciamo io e lui, ci proteggiamo a vicenda. «Ora riprendi fiato e spiegami cos'è successo. Ti prometto che resterò qui con te e non mi arrabbierò». Dopo essermi calmato un po' e essermi preso di coraggio racconto tutto a Jimin, che in preda alla rabbia ha iniziato ad urlare e insultare Taehyung per tutto il tempo, sbattendo con forza i pugni nell'armadio. Mi aveva promesso che non si sarebbe arrabbiato, ma come poteva non farlo conoscendo la situazione? Dopo varie urla mi stringe a se in un forte abbraccio, quasi soffocante, ma io rimango diversi minuti fra le sue braccia dove al momento è l'unico posto in cui mi sento al sicuro.

«Mi dispiace di non averti dato retta Jimin» dico in un sussurro. Lui si stacca da quell'abbraccio e mi guarda dritto negli occhi.

«Non dispiacerti. Quel coglione ti ha fatto il lavaggio del cervello. Hai creduto alle sue parole e ai suoi gesti e ti sei innamorato di lui. Si sa, l'amore è cieco» con entrambi i pollici asciuga le lacrime dalla mia guancia e mi sorride «Non preoccuparti Jungkook, io sarò con te sempre. Qualsiasi cosa tu voglia fare per stare meglio io ci sono. Vuoi picchiare Taehyung? Lo farò con te! Vuoi ucciderlo e gettare il suo cadavere in un pozzo? Lo farò con te! Puoi contare sempre su di me»

«Credo sia esagerato buttarlo in un pozzo» mi mordo il labbro e lui mi guarda serio.

«Ah certo, perché lui che ti spara in testa non lo è, giusto?» sgrano gli occhi e subito mi sento di nuovo mancare il respiro, Jimin se ne accorge e subito mi stringe a se «Scusa non volevo» mi lascia un bacio sulla fronte, poi si alza dal letto e va verso la console. «Ti va di giocare? Così ti distrai un po' e se non ti dispiace rimango a dormire qui stanotte» dice tornano sul letto e passandomi un joystick.

«Non mi dispiace affatto, anzi volevo rimanessi con me». E finalmente dopo una lunga notte passata a piangere sorrido e mi sento più leggero dopo aver parlato con lui. Sono felice di avere Jimin al mio fianco, perché so che lui non mi abbandonerebbe mai.

[...]

Taehyung's pov

«Taehyung tesoro, apri la porta».
Sbuffo all'ennesimo richiamo di mia madre e mi affretto ad aprire così da sentire almeno cosa ha da dire. Sinceramente non ho voglia di parlare anche perché so già quali saranno le sue domande: "Cosa c'è che non va?", "Perché non mi rispondi? ","È succeso qualcosa con Jungkook?".
Si cazzo, è successo un casino con lui e non ho voglia di parlarne.

«Che c'è mamma?» dico appoggiandomi allo stipide della porta e portandomi indietro i capelli in modo da toglierli da davanti gli occhi.

«Si può sapere perché ti sei chiuso in camera? Non rispondevi ed ero preoccupata» mi sgrida lei continuando a picchettare col dito sul mio petto «Ieri sei tornato tardi?»

«Ero da Jungkook» sbadiglio e porto una mano alla bocca per coprirla «Hai altro da dirmi? Devo andare a casa sua a recuperare delle cose»

«Che hai fatto alla faccia?» mia madre sgrana gli occhi, per un momento mi sento smorzare il fiato e porto una mano al collo, mi ero dimenticato di aver indossato il maglioncino a collo lungo per evitare che lei notasse il segno alla gola.

L'assassino della notte ~ TaekookWhere stories live. Discover now