Non Sono Una Signora

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"Tieni, mettiti questo." James si sfila il maglioncino e me lo passa.

Stiamo passeggiando fianco a fianco da un paio di minuti, non capisco che gli prenda tutto d'un tratto. Lo fisso perplessa e poi seguo la direzione del suo sguardo. Intercetto un ragazzo con delle cuffiette bluetooth nelle orecchie, che ha gli occhi incollati al mio davanzale. Il tipo è così preso a sbavare che non guarda dove mette i piedi e per poco non va a sbattere contro un palo.

Trattengo una risata e torno a rivolgermi a James. "Voi inglesi non avete mai visto un reggiseno rosso?"

La sua mano col maglione è ancora tesa verso di me. Quando capisce che non ho intenzione di coprirmi mi si piazza davanti. "Il problema non è il reggiseno, ma quello che c'è dentro."

Abbasso lo sguardo sul mio decollètte, che hanno che non va le mie tette? "Non vi piace l'abbondanza?"

Incrocio la sua espressione famelica e vorrei rimangiarmi tutto. Mi affretto a prendere il suo maglioncino e me lo infilo velocemente. 

Lui sistema le pieghe del tessuto sulle mie spalle e mi osserva come se fosse un sarto che ha confezionato un abito su misura. "Così è molto meglio." Si china leggermente verso il mio viso. "Comunque, personalmente, mi piace parecchio l'abbondanza."

Mi si secca la gola, provo a pensare se ieri sera, tra un bacio e l'altro, le sue mani grandi hanno toccato il mio balcone altrettanto grande, ma non riesco a ricordare e forse è meglio così, rischierei di sprofondare nell'imbarazzo.

"Andiamo, ho fame." Tiro la prima scusa che mi viene in mente per sfuggire a quell'espressione intensa e sensuale. 

"Anche io." Dal modo in cui sorride ho i miei seri dubbi che il suo appetito si riferisca al cibo. 

Riprendiamo a camminare, mi sento un fagotto avvolta in questo maglione di almeno tre taglie in più della mia. Anche così coperta continuo a catturare l'attenzione dei passanti, solo che questa volta gli sguardi provengono dal sesso femminile, che osserva James abbagliato e poi guarda me sbigottito. Mi immagino quel che penseranno le donne che ci vedono camminare vicini, 'come è possibile che uno come lui stia al fianco di una come lei?'

Anche io mi faccio la stessa domanda e più sguardi snob catturo, più la risposta a questo quesito mi risulta incomprensibile.

Svoltiamo in una viuzza laterale a fondo chiuso e un dolcissimo profumo di frittelle mi arriva sotto il naso. Chiudo gli occhi e inspiro profondamente questa fragranza, con l'acquolina in bocca. Con la coda dell'occhio intravedo James sorridere per la mia espressione estasiata.

Una decina di passi e siamo davanti alla vetrina imbandita di leccornie della Delicious Bakery: torte di panna, di mele, ricoperte di glassa al limone, dolcetti di svariate forme depositati a piramide su vassoi argentati. Questo è il paradiso, c'è perfino un'insegna col marchio Lavazza, forse riuscirò a bere il mio primo caffè decente a Londra.

Saltello su me stessa in preda all'euforia. Quando vedo un vassoio pieno di croissant al cioccolato, vorrei sciogliermi in lacrime e gridare al miracolo. "Ci sono le brioches!"

James ridacchia, contagiato dalla mia gioia incontenibile. "Sì e anche il caffè espresso."

"Da quando sono qui non ho ancora fatto una colazione decente. Come si fa a mangiare uova e pancetta e bere tè la mattina? Bleah!" Mi torna in mente il tizio seduto accanto a me in un bar, un paio di mattine fa, che ha ordinato aringhe salate.

Pesce alle otto della mattina, ma siamo seri? 

James si accarezza la nuca e prende il labbro inferiore tra i denti. "Ehm... io mangio uova e bevo tè tutte le mattine."

Baciami ancoraWhere stories live. Discover now