CAPITOLO 50: NOI BRUCIAMO

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Non era pronta a rimettere piede in quel posto, sembrava quasi che tutti la odiassero per un qualcosa che lei in realtà non aveva mai fatto, prese il suo cavallo, qualche provvista e galoppo lontano tra i fitti alberi di quella foresta in cui era stata poco prima.. si sarebbe avviata in un accampamento abbandonato lì vicino.

 si sarebbe avviata in un accampamento abbandonato lì vicino

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LEXA:

Galoppai per un bel po' di tempo non saprei neanche dire quanto, mi fermai solo quando raggiunsi la mia meta. Sistemai velocemente le mie cose e una piccola tenda ancora intatta, raccolsi più materiali possibile per accendere un fuoco e con la mia spada rovente mi curai la ferita sanguinante, sicuramente si sarebbe infettata ma era il minore die mali, il peggiore .. l'odio della mia fidanzata. Preparai la cena, un recinto intorno alla tenda e poi mi misi a scrivere.. si scrivere una lettera? un libro? ma che ne so.. scrissi solo quello che sentivo e provavo in quel momento. I miei occhi diventavano lucidi ad ogni parola, ad ogni frase.. il tuo ricordo mi bruciava nell'anima, nel cuore, negli occhi, nel sangue, nelle vene.. sulla pelle.

E poi ti dicono di raccontare quella storia, quella andata "un po' così", quella che non vorresti raccontare, quella che sai che è finita così: tutti e due vi amate ancora ma il mondo non è all'altezza per permettere la vostra unione. Beh... ora vi racconterò la mia, un miscuglio di emozioni, amore e tristezza. 

Io ti amo. Devi pur saperlo. Ti amo tanto che non posso immaginare la mia vita senza di te. Non riesco a dormire, me ne resto sveglia tutta notte girandomi e rigirandomi e ripetendo il tuo nome. Non ho mai provato nulla del genere e adesso capisco come una donna possa amputarsi una mano o tagliarsi la gola nella tortura di questo sentimento. Ti amo. Me lo ripeto di continuo e ti rivedo là sotto l'albero e il lampione, e d'un tratto è come se non potessi più respirare.

Tutto quanto c'è di bello al mondo, per me, è raccolto in te. Tu sei gli alberi, la luce, la grazia di tutto ciò che mi sarà precluso se mi respingi. Mi dico che in quei momenti di venerdì sera, con le orecchie che mi ronzavano e la bocca arida, ti ho sentito dire «i hate you». Forse non è vero. E spero con tutto il cuore che non lo sia e so che potrò aspettarti per tutto il tempo che vorrai. Non verrò a casa  né ti scriverò di nuovo se non sarai tu a cercarmi.

Tua Heda.

Sono stupide parole, stupidi versi di poesie, canzoni e cose che provo.. non è nulla, mai la spedirò sta lettera e mai tronerò finché nessuno lo vorrà... ovunque tu sia, guarda il cielo, quando l'orizzonte io sarò lì.

*Lexa si addormentò*

CAMPO SKAIKRU:

CLARKE:

Sto pensando a Lexa, mi manca e non riesco a credere che abbia ferito Bellamy per ripicca o qualcosa,  poi non ha fatto nulla di male al matrimonio e il passato è passato. Non si è nemmeno arrabbiata per il fatto che sono incinta di lui per cui.. per sicurezza andrò a controllare fuori dove sono arrivati. Mi sono avviata e ho trovato del sangue secco ma da poco che va verso il bosco.. Lexa è ferita, ma come? Bellamy si è difeso o sta mentendo? Per saperlo devo chiedere  a lui o a Lexa? Devo cercarla.. non so lo farò domani ora devo stare con Madi e riposare.

Clarke e Lexa: Un finale inaspettato (COMPLETE)Where stories live. Discover now