💌Greek tragedy: Squalo and Tiziano💌

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-Non sapevo ti interessassi di cultura greca.- disse Squalo dando un'occhiata sopra la spalla dell'amico per vedere cosa stesse leggendo. -Prima di finire qui ho studiato al classico.- Squalo si lasciò sfuggire una risata. Proprio non ce lo vedeva chino sui libri a tradurre le versioni. -Tu invece che scuola hai fatto?- chiese Tiziano abbassando il libro. -Io ho fatto ragioneria perché lo voleva mio padre, ma a sedici anni ho mollato, abbiamo litigato e io me ne sono andato di casa.- Tiziano gli sorrise. A Squalo piaceva quando succedeva, perché gli occhi dorati brillavano in contrasto sulla sua carnagione scura. -Sbaglio o stai distogliendo lo sguardo?- commentò l'altro, ironico. Squalo non se n'era nemmeno accorto, aveva solo sentito le guance bruciargli. Decise di cambiare argomento. Ormai gli succedeva sempre più spesso. Ogni volta che guardava il suo compagno si sentiva strano, come se il resto del mondo sparisse. Ne sentiva la mancanza ogni volta che andava in missione da solo. Non riusciva a dare un nome a questo sentimento, oppure non voleva darglielo. -Ti va di leggere con me?- chiese Tiziano, indicando il posto accanto al suo sul divano. -Perché dovremmo?- fece Squalo, anche le l'idea lo allettava. -Era solo un'idea, non prendertela.- fece l'altro. Squalo prese posto accanto a lui e Tiziano mise il libro in mezzo. Poi ricominciò a leggere tranquillamente. Ma Squalo continuava a distogliere lo sguardo dalle parole che non riusciva a farsi entrare in testa per fissare il suo compagno, totalmente assorto nella lettura. Era bellissimo. I lunghi capelli biondi gli comprivano a ciuffi il viso ambrato, ma lasciavano scoperta la parte inferiore. Squalo vedeva le sue labbra, dalla piega all'insù e lisce e curate, a differenza delle sue, che continuava a mordersi. Il naso dritto e sottile. Di nuovo gli occhi dorati. "Chissà che non sia uno degli dei di cui sta leggendo?" Pensò. L'emozione a cui non riusciva a dare un nome lo stava invadendo. Fece per dire qualcosa, ma gli mancavano le parole. Tiziano si girò a guardarlo, e Squalo si sentì mancare. -Non devi leggere solo per farmi contento.- disse serio. Squalo abbassò la testa. -Scusami, ero distratto.- fece titubante. -Distratto dalla mia bellezza?- rise l'amico. Squalo sussultò, cercando di nascondere il suo stupore, ma Tiziano se ne accorse comunque. Gli sorrise. Squalo sentì di nuovo quella sensazione. Il mondo stava di nuovo sparendo. C'era solo Tiziano. Solo lui. Ma non riusciva ad abbassare lo sguardo. Impercettibilmente, i loro visi si avvicinavano sempre di più, ma Squalo se ne accorse solo quando Tiziano lo baciò sulle labbra. Per un secondo, Squalo si sentì l'uomo più felice della terra, per un secondo aveva sentito il sapore delle sue labbra. Erano un morbido velluto che carezzava la sua bocca. Squalo temette di svenire quando Tiziano si staccò e lo guardò di nuovo, con quei suoi occhi brillanti di emozione. -Potrebbe essere l'inizio di una tragedia greca.- fece dopo attimi carichi di tensione. Si stese su Squalo, posando le mani sul suo petto. -Ci scopriranno, e ci uccideranno. Sarà una bellissima tragedia greca, ma sono pronto a rischiare.- Squalo non ci pensò nemmeno un secondo. Era troppo felice per avere paura del boss, dei commenti sprezzanti, della morte perfino. -Anche io voglio rischiare.- rispose, e Tiziano lo baciò di nuovo con passione.

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