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-terza persona-minho, mentre si preparava per la festa, stava riflettendo sul come dire a jisung quello che provava per lui

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-terza persona-
minho, mentre si preparava per la festa, stava riflettendo sul come dire a jisung quello che provava per lui.
aveva infatti deciso che quella sera si sarebbe dichiarato, sperando che il più piccolo ricambiasse i suoi sentimenti.
gliel'avevano consigliato tutti di buttarsi, soprattutto felix e jeongin, il quale aveva legato molto con jisung.
era però molto nervoso, aveva paura di un rifiuto e soprattutto di rovinare il loro stupendo rapporto.
erano passati esattamente 8 mesi da quando felix gli aveva dato il numero del moro e in quel lasso di tempo i suoi sentimenti verso il più piccolo non avevano fatto altro che crescere, rivelandosi essere amore.
si, era sicuro, amava jisung come mai nessuno aveva amato prima e il solo sapere che il minore era accanto a lui lo rendeva la persona più felice al mondo.
"glielo dirai?" gli domandò chan, che lo stava aspettando comodamente seduto sul suo letto, come suo solito.
minho si girò, guardandolo imbarazzo e con un piccolo sorriso.
"si, voglio parlargli di tutto"
il maggiore annuí contento, non vedeva l'ora che i due si mettessero insieme.
"e tu? quando ti dichiarerai a felix?"
"non oggi, o almeno non gli chiederò di mettersi con me alla festa"
il minore lo guardò confuso, alzando un sopracciglio.
"e perchè?"
"minho, se oggi ti fidanzerai e anche io, dovremo festeggiare tutti i mesiversari insieme! assolutamente no!"
minho scoppiò a ridere, chan era serio e questa era la cosa più divertente.
"come vuoi"

ʕ•ᴥ•ʔ

arrivarono davanti la casa dove si sarebbe dovuta tenere la festa, salutando i loro amici e aspettando lia che, come aveva accennato minho, era solita arrivare in ritardo.
jisung stava parlando tranquillamente con il corvino, non si vedevano da un paio di settimane ed era felice di poter passare una serata con lui.
"eccomiii"
si girarono tutti verso quella voce, che rivelò appartenere alla ragazza del gruppo.
minho le andò incontro, dandole un piccolo bacio sulla guancia e un abbraccio, seguito poi da chan.
jisung e felix, per quanto trovassero lia carina e gentile, volevano decisamente farla sparire dalla faccia della terra in quel momento, a causa di un attacco di gelosia.
"amo io l'ammazzo" sussurrò felix al suo amico.
"l'ammazziamo" ridacchiò di rimando il moro, facendo sorridere il biondo.
"tu devi essere jisung! piacere di conoscerti" disse lia sorridente, porgendo la sua mano al ragazzo di fronte a lei.
quest'ultimo la strinse, sentendosi di nuovo in colpa.
la ragazza, da quando era stata aggiunta sul gruppo, era sempre stata carina e premurosa nei suoi confronti, lui invece si ingelosiva non appena quest'ultima parlava a minho e voleva si allontanasse in mediatamente.
ma pensò fosse normale, in fondo a lui il maggiore piaceva tanto e aveva paura di perderlo.
"piacere mio" rispose alla fine, decidendo di mettere da parte gelosia ed orgoglio e passare una serata tranquilla in compagnia di tutti.
i ragazzi entrarono in casa, la quale era molto grande, decisamente per ricconi, piena di gente e con la musica a palla.
era inoltre piena di cibo e alcool, tutta quella confusione stava facendo agitare molto jisung. felix, accorgendosene, gli strinse la mano incrociando le loro dita.
si avvicinò all'orecchio del suo migliore amico.
"tranquillo, non ti lasciamo da solo"
il moro sorrise, abbracciando forte felix.
jisung si sentiva fortunato ad averlo al suo fianco, riusciva a capirlo anche solo con un semplice sguardo, non aveva bisogno di parole per sapere cosa l'altro provasse e stessa cosa valeva per lui.
minho, vedendo la scena, si infastidì un pò.
"non preoccuparti min, sono solo migliori amici" gli disse lia, capendo il suo disagio.
"mh, okay"

ʕ•ᴥ•ʔ

i ragazzi iniziarono a ballare tutti insieme e a bere, con l'alcool l'ansia di jisung stava pian piano passando.
decisero poi di sedersi ad un tavolo e mangiare qualcosa, anche se la maggior parte di loro era già andata perché aveva bevuto troppo.
"seungmin lo sai che ti amoooo" urlò changbin, strofinando la faccia sul braccio del suo fidanzato.
"si binnie lo so, ma dimmelo quando non puzzi di vodka grazie" rispose disgustato a causa della forte puzza che il maggiore emanava, spostandolo dal suo braccio.
jisung non aveva bevuto troppo da essere ubriaco fradicio, ma l'alcool in circolazione si faceva sentire abbastanza.
era inoltre triste il moro, per tutta la serata non aveva passato neanche un momento con minho, troppo impegnato a sorvegliare lia per evitare che le accadesse qualcosa.
avevano cominciato a mangiare in silenzio, sia perché erano praticamente ubriachi e sia perché volevano stare in pace, quindi quel silenzio era in qualche modo confortevole.
quest'ultimo però venne spezzato dalla ragazza che intrappolava i pensieri di jisung, la quale si accorse che minho si fosse appena sporcato con il suo cibo e voleva aiutarlo.
"possibile che non sai neanche mangiare?" ridacchiò prendendo un tovagliolo e pulendo gli angoli della bocca del maggiore, facendo stancare il moro una volta per tutte.
jisung, sia a causa dell'alcool che della gelosia, sbattè le mani sul tavolo, sbuffando e uscendo di casa.
si era stancato di starli a guardare, quasi si malediva per essersi innamorato del corvino.
quando arrivò nel giardino, una voce lo fece girare.
"jisung!"
minho era lì, che lo guardava preoccupato ma anche confuso.
"si può sapere perché hai fatto così e dove vuoi andare? sei mezzo ubriaco ed è notte fonda"
il maggiore era chiaramente preoccupato, ma non capiva cosa avesse potuto portare il moro ad avere quella reazione.
"vai dalla tua ragazza, io sto andando a casa"
come fece per andarsene, minho lo fermò per il polso.
"lia non è la mia ragazza"
"beh ma lo sembra, sembrate perfetti insieme!"
il corvino non riuscì a trattenere una risata, che fece accigliare jisung, il quale non capiva cosa ci fosse di così divertente nelle sue parole.
"sungie, ho due domande.
"intanto, ti sei dimenticato che sono gay? e due, sei geloso di lia?"
il minore avvampò, le sue guance erano diventate completamente rosse e abbassò lo sguardo imbarazzato.
"non sono geloso"
"ah no?" ghignò minho, avvicinandosi di più al corpo di jisung, il quale alzò lo sguardo.
"no, e poi il fatto che tu sia gay cosa c'entra? potresti sempre provare dei sentimenti per chiunque"
"questo è vero, ma non mi piace lia"
jisung stava perdendo la pazienza, lui lo trovava così evidente il fatto che il maggiore provasse qualcosa per la sua migliore amica, nonostante quest'ultimo lo rinnegasse.
"ma è così evidente! state sempre insieme!"
"jisung ci sono dei motivi per i quali io e lia non potremmo mai stare insieme" confermò, avvicinandosi ulteriormente a lui.
il minore sbuffò.
"ti ho detto che il fatto che tu sia gay non-"
jisung non ebbe tempo di terminare la frase a causa delle labbra di minho sulle sue.
era stato un bacio a stampo, durato solo tre secondi, ma questi ultimi erano stati abbastanza per fare andare in tilt il cervello del minore e fargli spalancare occhi e bocca.
quando il corvino si staccò, sorrise e accarezzò dolcemente le guance del ragazzo davanti a lui.
"sai, dovresti stare zitto a volte"
questa volta fu il moro a incollare le loro labbra, avvolgendo le braccia sulla schiena del maggiore e stringendogli la maglietta.
il corvino invece continuò ad accarezzargli le guance, chiedendo l'accesso alla bocca del minore picchiettando con la lingua il suo labbro inferiore.
le loro lingue adesso si stavano esplorando e i loro cuori stavano facendo le capriole, entrambi avevano aspettato a lungo quel bacio e finalmente, anche se con un po' di intoppi, l'avevano ricevuto.
si staccarono per riprendere fiato e jisung, rimanendo attaccato al corpo del maggiore, iniziò ad arrossire.
"allora sungie"
minho lo guardò dritto negli occhi, cominciando a parlare.
"intanto non posso stare con lia perché sono gay, non mi piacciono le ragazze e mai mi piaceranno"
il moro lo ascoltava, senza smettere di guardare prima i suoi occhi e poi le sue labbra.
"poi, lia è lesbica e ha anche una fidanzata"
il minore arrossì, questa volta perché si sentiva davvero uno stupido.
"inoltre, anche se fossimo stati etero entrambi, siamo davvero troppo amici per essere qualcosa di più.
e infine, il motivo più importante è un altro"
le sue mani scesero dalle guance del più piccolo alla sua vita, stringendolo a se'.
alzò il viso di jisung, posizionando due dita sul suo mento e gli sorrise, un sorriso dolce e sincero che solo quando guardava il più piccolo si faceva spazio sul suo volto.
"ti amo jisung e vorrei davvero tanto che tu fossi il mio ragazzo"
il diretto interessato, dopo aver sentito quelle parole, fece comparire un enorme sorriso sul suo viso, buttandosi fra le braccia del ragazzo che in quei mesi lo stava facendo impazzire, ma che gli aveva anche regalato la vera felicità.
"ti amo anch'io minmin!"

-spazio me-
questo capitolo è stato un parto.
è un po' lungo rispetto agli altri, ma finalmente si sono dati na bella limonata 🍋
ditemi come vi sembra e grazie per aver superato le 900 stelline, vi amo

i gave him your number {minsung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora