Chαρτεr 5.

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Mi caricò sulle sue spalle come se non fossi niente, iniziai a sbraitare dicendogli di lasciarmi andare battendogli i pugni sulla schiena che notai non avere alcun effetto su di lui.

Mi riportò nell'appartamento e mi gettò brutalmente sul divano. Iniziò a camminare avanti e indietro davanti a me.

Mi ero sudata con le gambe strette al petto, lui si passava stressantemente la mano tra i capelli come per calmarsi.

"Stupida, stupida, ragazzina ti avevo avvisato, mai farmi perdere la pazienza, ora non lamentarti se ti farò del male."

Detto questo mi prese con forza il braccio portandomi nella mia stanza lasciandomi sul letto, mi disse di restare ferma poi lo vidi andare nella sua stanza, pensai di poter riuscire ancora a far qualcosa per andarmene ma non fu così tornò subito con in mano delle manette, mi prese i polsi e iniziai a dimenarmi a questo mio gesto diede uno schiaffo alla mia guancia per farmi stare ferma e ci riuscì, finì di ammanettarmi alla testiera del letto, per poi uscire dalla stanza pensavo se ne fosse andato ma quasi subito tornò dentro con in mano la mia valigia, che carino mi aveva portato la valigia.

"Ti farei altro credimi ma sai qui non sono a casa mia, ma ho una bella notizia hanno già finito i lavori nella mia casa torneremo domani e li avrai la tua punizione e verrai punita anche per avermi fatto perdere tempo" disse questo e mi lasciò sola.

POV. HARRY

Quella ragazzina non faceva altro che farmi perdere la pazienza, l'avevo avvisata di non farlo. Pensai mentre ritornavo in ascensore dopo aver preso le chiavi della mia macchina che nella fretta avevo dimenticato.

In fondo era tutta colpa di Louis se alla fine me l'ero presa, quando ho saputo che potevo averla ed era praticamente di mia proprietà non sapevo cosa fare, appena ho visto il suo viso angelico, avrei voluto averla subito ma poi sono diventato dubbioso, così raccontai tutto ai miei migliori amici non che colleghi di lavoro fino a poco tempo prima, ora sono miei dipendenti e io il loro capo da quando mio padre ha deciso di passarmi il posto perché preferiva andare a spassarsela da altre parti infondo lui è pur sempre un uomo ricco e avaro e io ho preso da lui sempre in cerca di svago ma restando un uomo di classe, a entrambi piace far soffrire le donne per noi sono solo deboli servono solo per... soddisfare i nostri bisogni.

Zayn e Louis loro sono come l'angelo e il diavolo che si vedono fluttuare sulle spalle dei personaggi di alcuni cartoni e io ormai stavo più dalla parte del diavolo perché era più insistente sulle cose, mentre Zayn... lui stava quasi sempre zitto e lasciava correre le cose era come un angelo neutro.

Zayn mi diceva di non farlo dopo tutto era solo una povera ragazza sfortunata che aveva perso il padre.

Invece Louis lui ci ha convinti ad andare a vederla mentre lavorava quella notte e da li ho capito di volerla per me, aveva vinto il diavolo come la maggior parte delle volte.

Il padre di Louis era un grande amico di mio padre poi morì per problemi ai polmoni e mio padre si prese cura di lui, siamo come fratelli da allora.

Ora sono a lavoro e lei è ammanettata al letto dell' appartamento di un altro mio caro amico che non vedo quasi mai, forse lui è il vero angelo e sicuramente non mi avrebbe mai fatto prendere Hope, ma è quasi del tutto assente nella mia vita e da questo si può capire il mio carattere, forse un po' troppo malvagio.

Ma infondo io sono così da molto.

Mi sedetti sulla poltrona del mio ufficio e iniziai a lavorare mentre pensavo a cosa fare con Belle, questo è il suo vero nome, Belle Walker, quando tornerò a casa, mi dispiace punirla in un certo senso ma non deve permettersi di mancarmi di rispetto e questo lo deve capire.

E poi dovevo anche pensare a come fare i giorni successivi per evitare le sue fughe quando vado a lavoro.
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POV. HOPE

Stavo dormendo quando sentii le manette staccarsi dai miei polsi e qualcuno prendermi in braccio,

"Ora farai quello che avresti dovuto fare sta mattina e io starò a controllarti devi capire che da me non puoi scappare" mi lasciò sul pavimento freddo, dovevo solo sistemare il salotto e pulire la cucina ci misi poco più di due ore poi mi diressi verso di lui che stava seduto sul divano e che mi avveva fissito per tutto il tempo,

"Ho finito posso tornare in camera?" chiesi speranzosa di una sua affermazione,

"No vieni nella mia" o ci risiamo no no e poi no non lo avrei fatto,

"No, non lo farò" risposi convinta,

"Daccordo sappi solo che se tu non vieni sta sera non mangi e neanche domani" non ero sicura che sarei riuscita a resistere non mangiavo da quella mattina ma non gliela volevo dare vinta, non poteva vietarmi di entrare in camera mia così mi avviai verso la mia stanza ma quando cercai di aprire la porta mi resi conto che l'aveva chiusa a chiave, mi diressi verso di lui piena di rabbia non poteva farmi questo o forse si ma non mi importava ne avevo già abbastanza,

"Sei un bastardo, apri subito la porta" dissi furiosa, ma la mia rabbia si trasformò in paura una volta che si alzò dal divano e si posizionò esattamente davanti a me era esattamente a tre centimetri da me sentivo il suo respiro sulla mia faccia e dei brividi mi percorsero tutto il corpo.

"Come mi hai chiamato?"

"Ha-hai capito bene" dissi con quel poco di coraggio che mi era rimasto,

"Te le vai a cercare, tesoro domani quel tuo bel culetto diventerà un pò troppo rosso per colpa di questo bastardo" cosa avevo fatto?, perchè non stò mai zitta?, corsi davanti alla porta chiusa della mia stanza e mi accovacciai li per terra.

Dopo quasi un'ora arrivò anche lui, ma non mi degnò neanche di uno sguardo e andò direttamente nella sua stanza lasciando però la porta aperta.

Si tolse la maglietta e vidi i suoi adominali, ero sicura che avesse lasciato la porta aperta apposta, si tolse anche i pantaloni e rimase in boxer, oddio era davvero...sexy, andò sotto le coperte e si girò a guardarmi, mi guardò per molto tempo poi decisi di alzarmi, era troppo freddo nel corridoio non so da dove arrivasse tutto questo freddo, non ce la facevo più, cedetti.

Mi avvicinai al suo letto, alzai le coperte e mi ci misi sotto, le sua braccia si avvolsero subito al mio corpo possessivamente, la mia schiena era ancora una volta contro il suo petto,

"Sapevo che saresti venuta" disse mentre con una mano scendeva verso il mio fondoschiena che iniziò a palpeggiare e con l'altra cercò di arrivare al mio seno, ma non glielo permisi,

"Non credere che sia per te avevo solamente freddo" spiegai spostando le sue mani,

"Certo tesoro, ho aperto le finestre e abbassato la temperatura apposta" quelle parole mi scioccarono,

"Stronzo" dissi con voce molto bassa sperando non mi sentisse, ma purtroppo mi sentì e mi strinse forte un braccio, me lo avrebbe rotto se avesse continuato ma fortunatamente mollò la presa, dovevo iniziare a controllarmi.

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S.A.

NON SO CHE SCRIVERE.
AL PROSSIMO CAPITOLO😅

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