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Nina's POV

Finalmente era il grande giorno.
Sedetti nell'ennesimo sushi bar e presi un Hojicha, ricordandomi che fu la bevanda che bevetti quando vidi Bucky per la prima volta.

- Ti prego Nina, concentrati. Bucky sta sicuramente bene anche se in prigione... Ma quando esce? Stasera stessa parto per New York e vado a trovarlo. Devo parlargli... Perché mi sento in dovere di stargli accanto?... Mi sto cacciando nei guai. -

Qualche ora più tardi ero fuori dal centro. Erano le 15, mancava un'ora al funerale. Un gruppo di circa venti ragazzi si fermò davanti l'entrata della struttura e perlustrarono l'intera piazza. Io li guardai attentamente da dietro la vetrina del bar. Sicuramente erano i supersoldati. Avvisai Sam, che si trovava già dentro intento a parlare con Karli. Spostai lo sguardo verso sinistra e non potei non notare un carrarmato. Dalla vettura insolita scesero John Walker e Lemar Hoskins.

- Che diavolo ci fanno loro qui... Charles mi aveva avvertita ma l'ho completamente dimenticato... Che sbadata. -

Uscii dal sushi bar e li raggiunsi.

- Ragazzi buon pomeriggio. - dissi fingendo un sorriso per non attirare l'attenzione dei supersoldati. Erano confusi.

- Tu chi sei? - chiese John guardandomi fisso negli occhi.

- Nina, piacere. Sono dalla parte dei buoni, non temete. Tuttavia non conviene entrare, Sam sta cercando di negoziare con Karli. -

- Tu come li conosci? Cosa sai? -

- Parlate piano. Vedete quei tizi lì? Sono i supersoldati e Sam sta cercando di far ragionare la loro leader. Meglio lasciarli parlare. Io sto aspettando una donna che aspetta Zemo. Entrambi sono coinvolti in affari fin troppo loschi. -

- Bucky Barnes deve spiegarci perché diavolo ha liberato quel pluriomicida. Ma ci occuperemo dopo di lui, adesso dobbiamo fermare i supersoldati. -

- È meglio non scatenare l'inferno. Perché non aspettiamo che Sam esca? -

- Nina non c'è tempo da perdere. Sapevamo del traffico illegale, abbiamo già fermato la Signora Okinawa. Sam ci ha passato delle informazioni e siamo riusciti a fermarla prima che si presentasse qui al funerale. -

- Oh... È fantastico. Davvero fantastico. Avete un piano per fermare questi tizi? -

- Si, attaccare. Non è gente che sa contrattare. Hanno un obbiettivo e sono decisi nel realizzarlo. Hanno intenzione di fare piazza pulita ed eliminare chi non crede nei loro ideali. -

Sbuffai.

- Credo in Sam e spero con tutto il cuore che riesca nel suo intento. La loro leader è... Insomma... Non la sopporto. -

- Purtroppo abbiamo avuto modo di conoscerla e non è stato un piacere. Ci ha messi al tappeto. - ammise Lemar mortificato - E dire che noi rappresentiamo il governo. -

- Sono dei supersoldati ma possiamo fermarli. Aspettiamo solo il responso di Sam prima. Magari la questione si risolve senza scatenare una tragedia. -

- Hanno già scatenato il panico. Io non confido molto in Wilson. E nemmeno in Barnes dopo tutto quello che ha combinato nella vita. Non mi fido di loro. Sam è lo stesso che ha donato lo scudo. Io non l'avrei mai detto. Gli sono fedele. Se dovesse fallire agirò senza il suo consenso. - disse John entrando nella struttura. Lemar gli corse dietro come un cagnolino.

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