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Il giorno dopo mi fu consegnato il cartellino per accedere alla biblioteca ed altri servizi come la piscina, ma ero troppo insicura di me per metterci piede.
Una volta entrata in biblioteca chiesi alla bibliotecaria Sue se fosse presente del materiale riguardo l'organizzazione Hydra. Mi squadrò malissimo non appena sentì pronunciare quel nome e ci pensò due volte prima di dirmi dove trovare alcuni fascicoli andando contro le mie aspettative, ero convinta di non trovare niente o di non aver il permesso di leggere certe cose.

"Hydra, anche nota come la più potente e spietata organizzazione criminale acerrima nemica dello S.H.I.E.LD, fondata dopo la seconda guerra mondiale, determinata a conquistare il mondo tramite attività terroristiche. Il nome non è un acronimo ma un riferimento alla mitologica Idra di Lerna."

Nelle righe seguenti vengono menzionati Captain America, a cui è stato organizzato un assalto da Madame Hydra, Nick Fury, acerrimo nemico dell'Hydra essendo a capo dello S.H.I.E.L.D., gli Avengers, l'agente Sharon Carter, e Wolverine, a cui hanno tentato di fare un lavaggio del cervello. Un'organizzazione spietata e crudele che cerca di ottenere cosa? Il controllo del mondo?
Sicuramente da piccola mi hanno catturata perché ho il gene mutante di Wolverine e vedono me come una minaccia. Chissà se esiste ancora questa organizzazione dopo la brutale Guerra Civile che si è tenuta ultimamente. Cosa l'avrà mai scatenata?

Un rumore improvviso mi fece saltare dallo spavento. Mi guardai attorno e non c'era nessuno. Riposi i libri al suo posto. Vicino le scrivanie c'era Cindy seduta ad una di esse e mi avvicinai.

- Cindy! Come stai? Ti sei ripresa dall'accaduto? -

- Ciao tesoro, sto benone. Non so cosa sia successo a Bob, è una cosa inspiegabile... Non gli era mai successo. Ho avuto la sensazione che il gene mutante si stesse potenziando, come se stesse venendo alla scoperta in quel momento. Nessuno si aspettava una reazione del genere. -

- Ma il gene mutante non si può manifestare per la prima volta due volte. Vero? -

- Direi, non avrebbe senso. Era solo una mia sensazione ma sicuramente Charles avrà una spiegazione a tutto questo. Bob è ancora sotto cura, è rimasto un po' scottato nonostante controlli e possa assorbire l'elemento del fuoco. Non me lo spiego. -

- In effetti è sospetta la cosa. Magari non è riuscito a controllarlo e si è lasciato sopraffare da un sentimento d'ira che ha aumentato la potenza del fuoco. Forse nemmeno lui si conosce così bene. -

- Potrebbe darsi, non è da escludere, oppure il suo corpo non è adatto ad incanalare una tale energia e quindi si  è sentito male. Grazie, mi hai schiarito le idee! -

- Di nulla, non trovo altra spiegazione. Certo che se la motivazione fosse qualcosa di ancora più grave non mi sorprenderei. - dissi lasciandomi andare un sospiro - Secondo me quando si sveglierà sarà in grado di raccontarci. -

- O magari no. - rispose certa di quello che diceva - Sono sicura che non sarà cosciente dell'accaduto. Non lo è stato nemmeno per incidenti meno gravi, figuriamoci una cosa del genere. -

- Cindy. - pronunciai duramente attirando la sua attenzione. - Perché è successo tutto questo? Stavate litigando? -

- Nulla di ché, ci capita spesso. Passiamo tempo così ormai. -

- Litigando? Non è il massimo se finisce così ogni volta. Potrebbe rimetterci la vita se ogni volta si ritrova a subire queste conseguenze. -

- Ma che dici sciocchina. - disse tra una risata nervosa e l'altra - Ovviamente è la prima volta, come ti ho già detto, che reagisce così. Solitamente noi scherziamo e nient'altro. Possono accadere gli incidenti. -

- Si certo, non volevo dire che non sia così. -

Cindy accennò un sorriso e si alzò dal posto. Mi salutò dicendo che aveva da fare, ma non me la contava giusta.
So che non sono affari miei ma il mio sesto senso mi dice che Cindy sappia bene cosa sia successo in realtà e che sia sua la colpa. Se fossi una telepate nessuno oserebbe mentirmi e scoprirei subito la verità, invece mi ritrovo con capacità spaventose e un istinto animalesco con cui a stento posso aiutare la gente. Sono sbagliata in tutto e per tutto.

***

La sera seguente alcuni ragazzi erano riuniti in un campetto da tennis per un picnic. Mi autoinvitai o non avrei mai fatto amicizia.

- Nina, quanti anni hai detto di avere? - chiese una ragazza dai capelli neri, Felisia.

- Non l'ho detto. Ho 23 anni. -

- Che tenera, sei piccolina. Io ne ho 26 e ancora non sembra io abbia trovato il mio posto nel mondo. Spero a te vadano diversamente le cose. -

- Spero non sia una cella il mio posto nel mondo. Ho sempre avuto paura di me stessa, di mostrarmi e di ricevere certe reazioni perché la nostra specie è vista come una minaccia dagli umani. Non ho mai avuto la possibilità di relazionarmi come vorrei. Gli umani sono così stupidi e violenti quando si tratta di accettare qualcosa che non rientri nella loro realtà. -

- Qui abbiamo qualcuno furiosa nei confronti degli umani, dimmi ti hanno fatto qualcosa? - chiese un ragazzo di cui non sapevo assolutamente il nome.

- Non hanno fatto qualcosa a tutti? - risposi zittendoli. Si guardarono nelle facce e annuirono.

- In effetti - continuò Felisia - Hanno fatto del male a tutti noi. Quando ero piccola mi hanno bannato dalla scuola dopo aver scoperto la mia natura a causa di un incidente. Nonostante non avessi torto quella maledetta bambina è riuscita a cavarsela senza problemi solo perché umana mentre io fui radiata da ogni ambiente. Si venne a sapere in tutta la città e ben presto in tutta la regione quindi fui costretta a nascondermi per non subire conseguenze gravi. I miei mi portarono qui nonostante avessero voluto crescermi riempiendomi d'affetto e i miei fratelli piansero il mio allontanamento come se stessi morendo. L'anno scorso scoprii che gli fecero un attentato e ancora si crede che questa schifo d'America sia libera. -

Percepii il suo rancore come se fosse mio. Le strinsi la mano e le sorrisi.

- Purtroppo siamo accomunati tutti da vicende tristi come queste. Non siamo per niente liberi in questo paese e forse nemmeno nel resto del mondo. Se camminassimo a piede libero sarebbero capaci di metterci una taglia sulla testa. -

- Molti criminali camminano a piede libero. - commentò una ragazza dai capelli arancioni - Perché noi dovremmo avere paura perché siamo diversi? Dobbiamo farci valere e rispettare. -

- Belle parole ma gli umani temono tutto ciò che non possono controllare cercando di uccidere per sopraffare se serve. Non possiamo uscire là fuori come se niente fosse. - risposi.

- Vi ricordo che molti mutanti sono rinomati e visti come eroi. Noi siamo i primi a rinchiuderci per paura. - rispose il ragazzo di prima, James.

- Per paura, hai detto bene. - rispose Felicia - Se abbiamo paura come facciamo a frequentare posti normali come la gente normale? -

- Gli umani non percepiscono la tua vera natura finché non gliela mostri. Penso basti non dare troppo nell'occhio. -

- Significherebbe limitarsi e vivere come loro. Siamo destinati a molto di più, noi siamo come prescelti e non è giusto nascondersi. -

- Non ci accetteranno mai. - risposi - Se non possono controllarci ci uccidono. Fa parte dell'indole umana. Saremo sempre estraniati dal mondo. -

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