Capitolo 8

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Cado sul pavimento ormai così familiare della palestra.
"Come diavolo sei riuscito a farti sospendere?"-urla mio padre "ti sei fatto umiliare davanti a tutta la scuola!"
È fuori di sé dalla rabbia.
In mano sta brandendo un coltellino, con il quale mi ha precedentemente ferito.
"Sei una vergogna"-continua "non sei degno di essere uno Sheen."
Respira pesantemente.
"Sei totalmente il contrario di ciò che dovrebbe essere un membro della nostra famiglia"-riprende "devo forse ricordarti il nostro motto?"
"No, lo ricordo perfettamente"-mormoro.
"Non mi sembra"-ribatte alzando la voce.
Guarda fuori dalla finestra, si accende una sigaretta.
Improvvisamente uno strano sorriso gli increspa le labbra.
Deglutisco quando i suoi occhi si fissano nei miei.
"Sai cosa?"-dice "mi è venuta una splendida idea."
Spegne la sigaretta nel posacenere, posto su un mobile in un angolo della stanza.
"Vorrei che tu ricordassi il motto di famiglia. E non solo le parole, ma anche il loro significato."
Accenna un sorriso.
"Voglio che ti rimanga impresso."
Improvvisamente, un dolore lancinante mi pervade la schiena.
Non riesco a trattenermi dall'urlare.
"Uno Sheen è forte. Uno Sheen non si mostra mai debole e perdente agli occhi degli altri. Uno Sheen è sempre all'altezza"-continua a ripetere, ma la sua voce mi arriva attutita.
Sento la lama del coltellino incidermi la pelle profondamente, segue un percorso preciso.
Mi accascio con la testa tra le mani, completamente abbandonato sul pavimento.
"Sono sicuro che così te lo ricorderai"-la risata sommessa di mio padre mi fa gelare il sangue.
Mi alzo velocemente, troppo.
Barcollo in cerca di equilibrio, la testa prende a girarmi a causa del brusco movimento.
Vado verso lo specchio, posto sulla parete di fronte a me.
Mi posiziono di fronte ad esso, gli do le spalle.
Prima di girarmi, i miei occhi incontrano quelli di mio padre, che ghignando, esce dalla stanza senza aggiungere una parola.
Mi volto verso lo specchio per controllare ciò che mi ha fatto.
Trasalisco violentemente.
La mia schiena è ricoperta di sangue provocato dalle nuove ferite, che sono uno spettacolo raccapricciante sulla mia pelle.
Esse, intersecandosi tra loro ed unendosi, formano una frase.
"Uno Sheen è forte."
Ombre nere iniziano a danzarmi davanti agli occhi.
Quando crollo sul pavimento, ho già perso i sensi.

Andrew- a Pain is peace novellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora