Principessa Sara

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Una giovane principessa sospesa tra due dimensioni, una fatata e una tenebrosa.
Le due realtà fluttuano in un equilibrio incantato per volere della principessa Sara, fino a quando un giorno interviene suo padre stesso che troverà una soluzione.

Tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva una principessa di nome Sara.
Ella abitava in un regno sospeso, esattamente in equilibrio, tra anime buone e spiriti del male. Di giorno regnavano le forze del bene: fate, principi, gnomi e folletti che popolavano una reggia, fatta anche da un torrente delizioso cui lati vi era un sottobosco rigoglioso di tutti i tipi di vegetazione, con alberi tropicali e felci.
Vi era poi un giardino adornato con fiori di tutti i tipi e colori, che profumavano di un odore che mandava in estasi la principessa Sara.
La nobile Sara aveva residenza anche al centro di un lago splendido, ai confini della reggia.
Quando al mattino ella si svegliava, dopo aver fatto colazione a base di frutta tropicale, si specchiava nelle acque del lago, da dove intingeva la sua bacchetta fatata. In questo particolare momento assorbiva tutta l’energia positiva che il regno delle forze del bene le trasmetteva. La reggia diveniva sempre più grande e ogni giorno che passava più favolosa e splendente di luce mistica e soave.
Alla mezzanotte in punto, però, la dimensione del bene lasciava spazio a quella del male. Così demoni antichi, orchi maligni e vampiri assetati di sangue, dominavano l’impero della principessa Sara, che subiva il fascino della loro prestanza e del loro perverso lato oscuro.
La nobilissima donna, era il fondamento dell'’equilibrio della sua reggia; quest’ultima era sospesa esattamente tra le due forze opposte, che erano immutabili, per volontà della principessa stessa; ella amava tanto il trascendente, buono e angelico, quanto il bruto, sadico e demoniaco. Solo un cambiamento di preferenza della principessa Sara verso un regno, piuttosto che un altro, avrebbe fatto scomparire il bene o il male dalla sua reggia. La giovane età di Sara tuttavia faceva in modo che lei non si decidesse mai a favore del giorno, paradisiaco e radioso di felicità, o della notte, maledettamente triste e tenebrosa. La giovane donna era innamorata perdutamente di entrambe le dimensioni. Un giorno intervenne però suo padre, il Sovrano Saggio, che per smuovere i sentimenti di sua figlia fece venire per un lungo periodo il male, mattina e sera. In questo periodo, concernente le tenebre, Sara fu colta da una passione ardente e assaporò il proibito, traendo da esso il fascino del maligno. Il padre le aveva consegnato la bacchetta fatata e con essa, ella poteva rimanere in quella lugubre dimensione, o decidere di ritornare per sempre nel giorno felice e amato da tutta la corte. Sara s’innamorò perdutamente di un sanguinario vampiro e lasciò la reggia nello sconforto e nel buio più totale. Tempo passava e i due ebbero una figlia che chiamarono Santa, per volontà di sua madre. La figlia della principessa Sara, crescendo, ebbe un’avversione totale verso il lato oscuro. La madre si rendeva conto, ogni giorno che passava, delle sofferenze terribili che sua figlia era costretta a subire. Era il momento della svolta e, per amore della propria figlia, la principessa Sara agitò lievemente la bacchetta fatata e ritornò per sempre nella dimensione del bene. Da quel giorno tutti i personaggi del regno, furono trasformati in esseri di luce e solo lo splendore e la felicità, abitarono quel paradiso.

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