II

5 0 0
                                    

(A/N: Presenza di scene spinte e parole forti)

-----

Spolverò leggermente le polveri della cipria, lasciando che si distribuissero leggermente sul viso di porcellana. Le sue sfere erano mentalmente ammaccate, la mancanza di sonno disturbava la bellezza della sua cosiddetta giornata.

Lasciò che le sue dita sottili si librassero sullo specchio appannato, le gocce d'acqua offuscavano il riflesso della sua cornice. Ridacchiò leggermente , tirando su l'indice, facendolo scorrere dal mento, fino alla mascella. La sua lingua si liberò dall'incavo della sua bocca, vorticando sulle sue labbra color ciliegia secche.

"Dani", girò la testa , riconoscendo il proprietario della voce.

"Si?", finalmente echeggiò la sua voce melodiosa, dolce e molto gentile.

"Puoi accompagnarmi al magazzino? Devo prendere qualcosa e ho bisogno del tuo aiuto.", disse Jiyuong, una debole sfumatura di disperazione era evidente nella sua voce.

"Certo.", rispose lei, il maglione legato stretto ai fianchi, mentre legava i suoi lunghi capelli neri e setosi in una coda di cavallo bassa.

Jiyuong strinse la mano in quella di Dani, i loro tacchi battevano sulle piastrelle del corridoio.

Alla fine arrivarono al luogo menzionato mentre Jiyeong spingeva forte la porta perché la maniglia della porta si era leggermente arrugginita. Il ripostiglio si trovava lontano alla fine dei corridoi al 3° piano.

"Questo è anche un ripostiglio?", Dani si domandò tra sé e sé mentre aspettava pazientemente Jiyoung.

La porta stessa aveva un tono scuro di macchie marroni sparse su tutta la porta.

La porta si aprì, rivelando un luogo buio pesto per cominciare. C'era solo una fioca luce proveniente dalla finestra rotta. l'aria era febbrile, abbastanza da far venire i brividi lungo la schiena. Nel frattempo, Dani si limito a ridacchiare, scacciando via i suoi pensieri.

"Hmm...Dani, puoi andare tu per primo? Ho dimenticato di prendere qualcosa nel mio armadietto che devo usare qui dentro.", Jiyuong mormorò mentre Dani annuiva con la testa, capito.

Un sorriso di scuse spuntò sulle labbra di Jiyoung mentre Dani sorrideva, facendo gentilmente cenno a Jiyoung di andare per primo.

Jiyoung voltò i tacchi dopo aver borbottato scusa a Dani mentre poteva sentire i passi di Dani echeggiare nella stessa stanza.

Jiyoung lanciò un'occhiata alla figura sbiadita di Dani mentre guardava di nuovo avanti, ora, con un sorriso scuro.

"Vale la pena guadagnare soldi vendendoti.", Jiyoung pronunciò trionfante, il suo sorriso scuro diffuso uniformemente sulle sue labbra cremisi.

Batteva i soldi che stringeva nel palmo della mano, lasciando che il suo battito risuonasse debolmente, appena udibile per le sue stesse orecchie.

Nel frattempo, Dani cercò di trovare la fonte di luce più brillante. I suoi passi vagavano nell'oscurità impotente che sembrava inghiottire la sua figura minuta.

"Pensi che io sia stupida?", mormorò sottovoce mentre la porta si chiudeva, il rumore di scricchiolio seguiva le sue parole pronunciate.

Lei sa cosa accadrà.

Poteva sentire dei passi udibili, avvicinarsi alla sua anima perduta. Un respiro caldo si avventò sul suo collo nudo, lasciando che il suo corpo tremasse in risposta.

"Beh, lui è qui." , mormorò nella sua mente, sorridendo sornione nel buio.

.....

"Babygirl...", fece eco la voce roca, imbarcandole entrambe le orecchie controvoglia.

KILL ME | PARK JIMIN  (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now