Capitolo 6: Scommesse

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Il giorno dopo Harry aveva storia della magia, doppie pozioni, divinazione e la Umbridge quindi verso le nove i due adulti andarono insieme nei sotterranei per assistere alla lezione di pozioni, avevano entrambi molte domande in mente: Piton è davvero così severo e cattivo con Harry? Oppure era solo una percezione di Hermione? E' bravo come i suoi genitori? Prestava attenzione durante le lezioni?

Ci misero un po' per trovare l'aula giusta perché erano molte le aule e per trovare quella giusta dovevano seguire gli studenti ma erano talmente tanti e si dirigevano tutti in direzioni differenti che fu molto difficile arrivare in orario.

Quando trovarono l'aula giusta entrarono e anche se erano invisibili sembrava che Ron ed Hermione avessero capito perché la porta si fosse spalancata da sola ed improvvisamente. Anche Piton stava guardando nella loro direzione però non disse niente e continuò la lezione come se niente fosse.

I due adulti scoprirono ben presto che Hermione aveva ragione: Piton trattava davvero male loro figlio. Per tutta la lezione il professore ha lanciato sguardi pieni di puro disgusto verso l'alunno. Quest'ultimo non ci fece molto caso, i genitori ipotizzarono che fosse perché ormai ne era abituato e loro non riuscivano a fare a meno di guardare Piton con sguardi più che omicidi, degni di un basilisco.

"Potter resta qua" ordinò Piton a Harry alla fine della lezione. Lilli e James decisero di rimanere per ascoltare la loro conversazione.

"Ho sentito della storia dei tuoi genitori" dichiarò il professore "Vorrei tanto parlare con loro quindi se li incontri di loro di raggiungermi alla fine di qualche lezione" continuò guardando verso Lilli e James che in quel momento si trovarono proprio dietro a Harry. Quest'ultimo parve un po' confuso ma gli altri due capirono all'istante: Piton sapeva che avevano assistito alla lezione e voleva parlare con loro.

"Potete disilludervi" disse Piton "Vostro figlio se ne è andato" disse poi mentre i due si stavano disilludendo.

"Come fai a sapere..." chiese James

"Volevo parlarvi di questo: Silente mi ha detto che molto probabilmente vi sareste presentati in una delle mie lezioni e voleva che io vi dicessi che faccio parte dell'Ordine"

"Tu fai parte dell'Ordine?" chiese James con un misto di rabbia e disgusto

"E' quello che ho appena detto Potter" disse il professore pieno di disprezzo

"Per quanto avrei preferito non farlo, Silente ha chiesto a me e a Minerva di convincere Harry che siete veramente i suoi genitori"

"E come farai a convincerlo? Da quanto ho capito e visto non siete proprio degli amiconi" disse Lilli cercando di rimanere il più neutrale possibile.

"Troverò un modo ma volevo dirvi che non lo faccio ne per Potter Senior ne per Potter Junior ma per ordine di Silente" rispose Piton poco prima di andarsene.

Dopo di che Lilli se ne andò in giro per Hogwarts a curiosare mentre James andò nella torre per assistere alla lezione di divinazione.

Questa volta sapeva dov'era l'aula quindi riuscì ad entrarci insieme agli altri studenti. Rimase molto stupito del fatto che alla professoressa venissero le lacrime agli occhi ogni volta che vedeva Harry, lui però parve non farci caso perché stava ridendo a crepapelle con Ron mentre stavano facendo delle profezie su sogni che molto probabilmente avevano appena inventato proprio come facevano lui e Sirius.

Era così bello vederlo felice, sorridente e spensierato. Quando è che avrebbe potuto abbracciarlo, ridere con lui e parlare? Piton lo avrebbe veramente aiutato? Aveva detto che lo faceva per Silente, ciò voleva dire che non poteva disobbedire. Ma come sarebbe riuscito a convincerlo? Passò tutta l'ora a guardare suo figlio e a pensare quante cose avrebbero potuto fare insieme quando quella situazione si sarebbe risolta. E se non si sarebbe risolta? Avrebbe passato tutto il resto della sua vita a seguire e a pedinare suo figlio? Molto probabilmente si, è pur sempre suo figlio e non osava pensare ad una vita senza di lui. Ma prima o poi Harry avrebbe dovuto credergli, no? Non avrebbe potuto negare l'evidenza per così tanto tempo.

La lezione finì e James seguì suo figlio perché dovevano andare entrambi alla lezione di difesa contro le arti oscure della Umbridge. La lezione fu molto noiosa, i ragazzi dovevano solamente leggere da un libro che James scoprì essere incomprensibile.

"Signor Potter la aspetto questo pomeriggio alle 5 per la punizione" disse la professoressa vestita in rosa. James si chiese che cosa avesse mai fatto Harry, per quanto avesse visto è stato stranamente tranquillo proprio come tutti gli altri così decise di chiederlo ad Hermione.

"Hermione" sussurrò James alla ragazza che ebbe un sussulto; lei era vicino ad Harry e a Ron quindi i due notarono i suo movimento brusco ma lei inventò una scusa molto plausibile.

"Ho dimenticato di fare i compiti di Aritmanzia, succederà il finimondo se non glieli consegno" e poi si diresse verso un corridoio completamente vuoto

"Mi hai fatto prendere un vero spavento James, che cosa c'è?" chiese Hermione leggermente arrabbiata mentre James si disilludeva.

"Perché Harry è in punizione?" chiese lui

"Diciamo che sta molto antipatico alla Umbridge" gli rispose "Non hai intenzione di assistere alla sua punizione, vero?"

"Beh, si"

"Non puoi farlo"

"E tu come vorresti impedirlo?"

"Ce la farò in qualche modo, ne sono sicura" rispose Hermione, James la guardò come se non le credesse.

"Vuoi scommettere?" chiese dopo Hermione

"Ok, che cosa scommettiamo?"

"Se riesco a far rimanere te e Lilli nella vostra stanza durante tutta la sera farete quello che vi dirò per tutta la settimana mentre se non ci riesco deciderete voi che cosa fare e io non mi opporrò"

"Ok" disse James sicuro di vincere la scommessa.

Il ritorno di Lily e JamesWhere stories live. Discover now