Mi sveglio su una superficie ruvida e dura, sicuramente diversa dal letto di casa mia, mi tiro su a sedere, qualche gocciolina di pioggia cade sul mio viso provocandomi quell'odiosa sensazione di fastidio... Ma in questo momento pagherei perché fosse l'unica cosa negativa... Perché tempo di ricordami dove sono e soprattutto il perché io fossi lì... mi torna in mente tutto
Sono passati tre giorni da quando è successa la disgrazia più grande della mia vita, mi sono sentita... Persa... e quando l'ho scoperto...sono scappata
So che non è un comportamento maturo, ma tornare a casa avrebbe significato affrontare l'argomento, dirlo ai miei fratellini e prepararmi ai loro pianti incessabili...ma come biasimarli... È stato tutto così improvviso che ancora spero sia un sogno... Ma che dico, un incubo
Sono tre giorni che vago senza meta, per trovare un perché a tutto quello che è successo, perché non riesco a spiegarmelo
Ieri sera ho deciso di venire qui, sono venuta al parco dove mamma e papà mi portavano sempre quando ero piccola, ho un sacco di bei ricordi qui, e speravo che potessero tirarmi un po' su il morale, ma adesso penso sia arrivata l'ora di tornare a casa ed affrontare la realtà
Faccio per alzarmi ma vengo circondata da tre poliziotti e subito indietreggio spaventata
"Cosa volete? Non ho fatto nulla!"
"Sei tu Megan Robinson vero?"
"Si e allora?"
"È tre giorni che ti stiamo cercando, la sua vicina, la signora Elvira, visto che non tornava e dopo aver ricevuto la chiamata dell'ospedale, si è preoccupata le fosse successo qualcosa, deve venire con noi"
"No non voglio! Dove mi portate?"
"Stia tranquilla la riportiamo solo a casa sua"
Salgo sulla volante insieme a loro e cerco di prepararmi psicologicamente a quello che sarà di noi tre, dovrò rimboccarmi le maniche e lavorare sodo per dare un futuro ai miei fratelli
Arriviamo a destinazione, e prima di entrare in casa prendo un enorme sospiro
"Megann!!!"
I miei due fratellini mi corrono in contro piangendo e subito mi abbasso per abbracciarli, sono piccoli, hanno 5 e 7 anni, sono stata una stupida a lasciarli soli
"Meg tesoro, mi hai fatto preoccupare un sacco"
Si avvicina anche Elvira, la mia vicina di casa, è anzianotta e mi ha visto crescere, così come i miei fratelli, è lei che si sarà presa cura di loro in questi giorni, non so cosa avrei fatto senza di lei
"Scusami Elvira, ma dopo quello che è successo non ce l'ho fatta a tornare"
Guardo i miei bimbi che si stanno iniziando a calmare, nonostante qualche singhiozzo esca ancora dalle loro bocche... Ecco, l'ultima cosa che volevo era farli piangere, mi sta salendo un enorme senso di colpa
"Ssssh, tranquilli piccoli sono qui"
Continuo a coccolarli e rimproverarmi mentalmente per averli lasciati soli... Saluto Elvira che torna a casa sua, gli agenti sono ancora in casa nostra, che guardano la scena senza dire nulla, uno di loro però sta parlando al telefono e quando stacca la chiamata e ripone il cellulare nella tasca della sua divisa, si avvicina a me, alternando lo sguardo tra me ed i miei fratelli
"Signorina le devo parlare"
"Bimbi andate in cucina, tra poco vengo a darvi qualcosa da mangiare"
Loro corrono di là mentre io mi alzo e mi volto verso il comandante, mi mettono sempre in soggezione, non so come mai
ΔΙΑΒΑΖΕΙΣ
Un Anno Per Volerci Bene
FanfictionMegan Robinson voleva solo prendersi cura dei suoi fratelli, ma la ragazza non ancora maggiorenne non sarebbe riuscita a gestire i suoi due fratellini Questo è quello che pensavano tutti, anche l'assistente sociale affidato alla causa...un certo Har...