È un segreto che non dovrà mai conoscere, la verità è che potrebbe essere in grado di distruggermi se rischiassi di legarmi a lei. Perché Alyssa ha già troppa influenza nelle mie scelte, ed io non posso permettermi di perdere ogni cosa a causa sua.
Non posso rischiare di farmi spezzare di nuovo, non sopravviverei neanche un istante.

<<Perché dovrei crederti? Ti sei scordato di me prima ancora che io atterrassi in un'altra città. Eri nel letto di Zoe, l'hai toccata nello stesso modo in cui stavi toccando me, soltanto qualche ora prima.>> Determinata, la bimba, sfida perfino un temporale che si sta abbattendo su di noi, alzando il mento per osservarmi dritto negli occhi. Come se volesse catturare un segnale di menzogna nei miei comportamenti, come se l'avessi mai davvero ingannata in tutto questo tempo.
Lei non può neanche immaginare come il sesso con le altre sia lontanamente distante dal modo in cui, chiusi in una stanza, ci troviamo solo noi.
Come le sue mani non si sono mai limitate a toccare la pelle, ma hanno sfiorato dei confini in cui non è mai esistita nessuna differenza tra anima e corpo. Alyssa, ogni volta, ha trovato il modo per varcare quella soglia e lasciare la sua impronta.
Mai nessun'altra è stata lei, e questo deve esserle sfuggito ogni volta che fissando i miei occhi ne ha visto il riflesso di altre donne.
<<Sono un sacco di cose Alyssa, ma di certo non un bugiardo.>> Di fronte al mio sguardo la bimba freme, come se non avesse programmato una risposta del genere.

Abbiamo due concezioni opposte della lealtà: io, seppur egoista e senza scrupoli, non ho mai promesso qualcosa di diverso da tutto ciò che avrei mai potuto offrirle; lei nonostante sia fedele ad un sentimento che traspare dai suoi occhi, l'ha ignorato uscendo con un ragazzino che non avrebbe mai potuto aiutarla a scordarsi delle sue emozioni. Non so se questa logica sia davvero corretta o se appartenga solo ai miei pensieri, quello di cui ho certezza è che non le ho mai mentito.
Alzo una mano per accarezzarle il labbro inferiore, dove una goccia d'acqua si è appena posata scivolando via. L'arco di cupido disegnato per aderire alla perfezione nel suo viso angelico, mi appare come la miglior tentazione per infrangere tutto l'autocontrollo che sto cercando di mantenere per non baciare in questo istante ogni lineamento del suo corpo.
Un desiderio inarrestabile di cui non ho mai conosciuto sazietà, una fame implacabile di sentire il suo corpo fondersi al mio.
Alyssa ha la bellezza di una Venere, e io la sto mangiando con gli occhi come se fossi un animale e non avessi mai osservato nessun'altra prima.
Come se fosse l'unica persona che ho davvero guardato così attentamente, anche nei dettagli.

<<Ti sbagli Blake su di me. Pensi sia troppo ingenua, troppo bambina per capire il tuo mondo, sei convinto che io voglia una storia d'amore come nei libri.>> Sussurra con una fermezza che mi coglie alla sprovvista, soprattutto per il cambio di rotta improvviso che ha appena preso questo discorso.
Le sue labbra si curvano timidamente all'insù, con una dolcezza disarmante mi osserva dai suoi occhioni scuri che sembrano illuminarsi ogni volta che si posano su di me. Come se non vedessero il mostro che sono, come se fossi degno di essere guardato in questo modo, senza un'anima macchiata dal nero più cupo.
Come fa a non avere paura di quello che ho dentro?

<<Tutto ciò che ho sempre voluto invece, è stato solo volerti comprendere.>> Dice mentre la mia mente si prepara ad ascoltare il peso delle parole che non sono pronte ad ascoltare, e che forse non lo sarò mai.
<<Non voglio avere una relazione con te, finché percepirai il legame come un vincolo e non una salvezza. Non voglio diventare la tua fidanzata, intrappolarti in un mondo che non senti tuo. Desidero soltanto una cosa da te, Blake.>>
Cosa avrebbe mai potuto volere una come lei, da uno come me?
<<Promettimi che mi permetterai di starti accanto. Promettimelo se mi vuoi ancora nella tua vita e non solo nel tuo letto, permettimi di provare a conoscerti.>>

Ed eccolo, il limite della pace che dovrei soltanto attraversare. La linea immaginaria che divide il passato da quello che potrebbe essere il futuro, un passo nella direzione della luce per scordare il colore del buio.
Alyssa, nella bellezza di una dea, mi aspetta proprio dietro quel margine che mi appare come un varco verso la predizione, un presagio di poter ricominciare senza l'ombra dei miei demoni.
Basterebbe davvero poco, fare un passo per ritrovarsi circondati da un mondo che non sono mai riuscito ad incrociare, spingermi in avanti e scordarmi per sempre di me, di lui. Perché mai come adesso, ne sono stato così tentato.
Riesco a percepire il confine delle tenebre risucchiarmi dalle spalle mentre di fronte ai miei occhi la bimba, radiosa come una stella, riflette tutto il suo splendore proprio verso me, immobile sopra l'estremità di entrambi gli accessi. E, fissando il suo viso come se ne fossi ipnotizzato, quasi riesco a percepire la beatitudine iniziare a cullarsi sopra ogni catena che mi avvolge di ogni indifferenza.
Mi sembra di riuscire ad intravederne le mie sbarre alzarsi per lasciarmi libero da qualsiasi costrizione, le voci essere sostituite dalla calma del silenzio, e Alyssa, indicarmi la strada per entrare a far parte della purezza e l'innocenza del suo cosmo. Dove tutto sembra essere perfetto e in equilibrio, perfino la mia figura così distante da tutto questo.
Per la prima volta vorrei davvero azzerare la distanza che mi divide da lei, per sentirne il calore del suo tocco avvolgermi e lasciare che la delicatezza delle sue ali ci conducano in qualsiasi posto vogliono visitare. E permetto ai miei pensieri di oscillare nell'immaginare un futuro privo di lotte, dove non esiste nessuna scissione in uno stesso corpo, dove per sentire non occorre difendersi.
Immagino di attraversare quella linea e trovarmi nella luce angelica di Alyssa.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now