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2 anni prima

''Inutile che scappi! Sei troppo lenta!'' Sentì urlare a Carlos che entrava nel garage. Mi ero nascosta lì e non riuscivo proprio a non ridere vedendo lo spagnolo che con grande lena mi cercava tra i rottami.

Quello che doveva essere solo uno stupido gioco perché ci annoiavamo era presto diventato una battaglia all'ultimo sangue di acchiapparella. Era passata quasi mezz'ora e lui non era ancora riuscito a prendermi.

Approfittai della sua distrazione per sgusciare fuori dal mio nascondiglio e correre in giardino, Carlos si girò verso di me ma prima che potesse iniziare ad inseguirmi chiusi la porta del garage, bloccandolo dentro.

''Ma così non vale!'' Urlò lui ridendo dall'interno, io scoppiai a ridere a crepapelle scappando via per recuperare un po' di tempo.

Lui sarebbe sicuramente uscito dalla porta che conduceva in casa e quindi prima o poi avrebbe ricominciato a cercarmi.

La villa in campagna dei nonni di Carlos era enorme e quindi trovare un nascondiglio non fu difficile. Mi misi dietro un cumolo di paglia e mi sedetti per riprendere fiato. Era una mattina veramente calda e correre sotto quel sole cocente non era di certo uno spasso. Ma oramai l'avevo presa sul personale questa competizione.

Ero così distratta dai miei pensieri che non sentì arrivare Sainz alle mie spalle, ''Presa!'' urlò, ma io ero già ben lontana che correvo verso la casa. Lui si rimise al mio inseguimento con un sorriso.

Corremmo come dei pazzi nel porticato, e io rischiai di cadere e di rompermi l'osso del collo, mentre invece lui rischiò di tirare sotto sua sorella che gli urlò dietro ''¡Cuidado estúpido! (Attento stupido!)''

Non avevo mai riso tanto in vita mia, vedere il ragazzo che mi inseguiva e non riusciva mai a prendermi era veramente buffo come spettacolo.

Ci allontanammo dalla casa, tanto che credetti di non essere neanche più nella proprietà dei nonni di Carlos. Da lontano vidi un albero, l'unico in quella distesa verde, che faceva una lieve ombra. L'idea di un po' di fresco mi fece impazzire, e mi girai per vedere dove fosse Sainz.

Eravamo molto vicini a quel piccolo alberello quando improvvisamente sentì due braccia stringersi al mio petto ed atterrarmi. Rotolammo sull'erba fresca mentre Carlos mi stringeva forte tra le sue braccia.

Mi girai verso di lui alzando le sopracciglia, e il pilota con il fiatone mirmorò ''Presa.'' Sgranai gli occhi e gli tirai un lieve pugno sul braccio ''Non credo valga lanciarsi tipo kamikaze addosso alla gente.'' Lui rise e si avvicinò al mio volto con un sorriso ''Andiamo all'ombra?'' Propose, accettai di buon grado e mi misi sdraiata a terra pochi metri più in la, lui mi seguì mettendosi al mio fianco.

Si girò di nuovo verso di me accarezzandomi piano la guancia, mi voltai verso di lui con un sorriso. Mi posò la mano sulla guancia e fece combaciare le nostre labbra in un semplice bacio.

Abbandonammo quel contatto con calma, non sapevamo cosa definirci. Ma sicuramente stavamo bene lì da soli. Non era il nostro primo bacio, quello me lo aveva dato due settimane prima. Dopo che mi aveva convinta a lasciare il mio lavoro da stripper sostenendo che un anno così era bastato a punire i miei genitori addottivi, e mi ero buttata sugli studi e sulla carriera teatrale.

Quelle erano sicuramente state due settimane intense per noi, non eravamo fidanzati ma neanche amici. Eravamo in uno stato di stallo e aspettavamo entrambi che l'altro facesse la prima mossa.

''Sei bellissima.'' Mi sussurrò piano all'orecchio, non potei fare a meno di arrossire. Non ero abituata a complimenti e fatti da lui erano semplicemente perfetti.

Gli diedi un altro bacio, ma questa volta fu passionale e vorace. Si mise seduto a terra trascinandomi sulle sue gambe senza mai staccarci.

Il mio vestitino si alzò lasciando scoperte le cosce, e subito le mani di Carlos andarono ad accarezzarle con estrema cura. Quasi come se fossero fatte di porcellana.

Lasciò le mie labbra per mordicchiarmi con calma il collo, lasciando segni viola qua e là ''Falli più in basso! Qui si notano troppo!'' Gli feci notare io distraendolo dal suo lavoro.

Con il fiato pesante però mi rispose ''Voglio che li vedano tutti. Così sapranno che sei mia.'' Quelle parole mi colpirono allo stomaco facendo partire un milione di farfalle in esso.

Il suo fiato si fece sempre più corto, fino a sfociare in un mezzo gemito. Lo osservai divertita continuando a baciarlo e a fargli a mia volta dei segni sul collo. Gli passai le mani sui suoi meravigliosi addominali, per poi togliergli la maglia lanciandola a terra.

Lui alzò la mano destra per fermarmi e così feci, osservandolo stupita ''Se vuoi fermarti ti prego, fallo adesso.'' Aggrottai le sopracciglia confusa, e lui con una risata nervosa spiegò ''Non posso resistere altri cinque minuti così. Non sono un maniaco solo che...''

Mi accorsi dell'escrescenza sotto il cavallo dei suoi pantaloni e scoppiai a ridere interrompendolo. Lui arrossì violentemente balbettando qualche scusa.

''Carlos.'' Lo chiamai ''Non mi voglio fermare. Ne ora ne mai.'' Subito un caldo sorriso nacque sulle sue labbra e stavolta mi prese di peso mettendomi sotto di lui.

Mentre armeggiava con i suoi pantaloni però una squillante voce iniziò a chiamarci.

''Merda!'' Disse il ragazzo alzandosi di scatto da terra, sistemandosi i pantaloni e rimettendosi la maglietta.

La sorella di Carlos lo vide e corse verso di noi urlando ''¡El almuerzo esta listo! (il pranzo è pronto!)'', quando ci fu più vicina osservo me poi suo fratello e disse con tono malizioso ''¿Interrumpí algo? (Ho interrotto qualcosa?)''

Il ragazzo divenne rosso fino alla punta delle orecchie e borbottò
''No, solo estábamos ... hablando. (No stavamo solo...parlando)'' Lei scoppiò a ridere e aggiunse dando una gomitata al fratello '' Te doy los condones despues (Ti do i preservativi dopo)''

Lui la spinse via gentilmente commentando ''No quiero saber porque los tienes (Non voglio sapere perché li hai.)''

Bianca rise e corse verso la tenuta dei suo nonni. Io e Carlos rimanemmo un attimo lì a guardarci e alla fine scoppiammo a ridere.

Mi tese la mano e io mi tirai su da terra. Mi pulì velocemente il vestito con le mani e poi mi avviai con tranquillità verso la tavola seguita da lui.

A pochi metri dalla villa lo spagnolo mi fermò, e mi chiese con un lieve accenno di imbarazzo ''Non corro troppo se dico ai miei nonni che sei mi novia giusto?'' Ridacchiai lasciandogli un bacio sulla guancia ''Certo che no.'' Poi aggiunsi ''Novio.''

Rise a sua volta e prima di sederci a tavola mi diede un ultimo, veloce ma dolce bacio.

*

''Buongiorno.'' Sentì dire ad una voce mentre aprivo con calma gli occhi. Davanti a me Checo mi sorrise per poi allontanarsi per prendere una scatola che teneva sul comodino, io nel frattempo mi girai e solo allora mi resi conto di essere abbracciata a Carlos.

Perez nel frattempo mi aveva dato la scatola di antidolorifici, ma scomparve subito dopo in cucina tornando poco dopo con un bicchiere di acqua in mano e dietro di lui Charles e Lando che mi salutarono con un cenno.

Avrei voluto chiedergli cosa ci facesse il monegasco lì ma ero troppo distratta dal messicano che si avvicinava con il bicchiere ben stretto alla mano verso lo spagnolo che dormiva al mio fianco ''Alzati per favore.'' Mi chiese educatamente, non protestai e raggiunsi i miei due amici in fondo al letto, anche loro curiosi di vedere cosa avrebbe fatto.

Perez prese il bicchiere e fulmineo lo rovesciò sul volto di Carlos che per lo spavento si svegliò di colpo, e per finire con grazia quell'attentato Checo gli disse con un finto sorriso ''Avvicinati ancora alla mia ragazza e giuro che questo ti sembrerà piacevole.''

Entrambi mi guardarono, Sergio aspettandosi una mia risposta mentre Sainz per vedere se lo avrei difeso. Io però non feci nessuna delle due cose, mi limitai a scoppiare a ridere seguita da Lando e Charles al mio fianco.

I'm here for you - baby SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora