26 - Passeggiattina romantica al cimitero

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- Ah e che voleva?

- Credo che si sia ricordato che noi ci siamo dimenticati di restituirgli un certo libro.

- Oh, merda. Con tutto quello che è successo è passato proprio in secondo piano. Da quanto ce lo abbiamo?

- Quel tanto che bastava per farlo urlare come un deficiente e farmi innervosire. Per fortuna è arrivata Eri che ha preso in mano la cornetta del telefono e la situazione e sta sera lo ha invitato a cena così si riprende il libro.

- Eri, eh?

- Già.

- Credo che tra tua sorella e Kunikida stia nascendo del feeling.

- Tu dici?

Dazai rispose con un'alzata di spalle. Ormai erano usciti dal cimitero e stavano camminando verso il parcheggio dove Chuuya aveva lasciato la sua moto. Camminando Dazai gli diede una spintarella giocosa rischiando di farlo finire in una pozzanghera.

- Ma sei scemo?

- Tu di più, Chuuya- Kun.

Rise Dazai e, dopo aver controllato che nessuno li stesse guardando, gli lasciò un bacio sulle labbra facendoli arrossire. Erano stati fortunati, in un periodo storico come quello, avevano amici davvero tranquilli riguardo alla omosessualità, anzi... Quelli erano amici che lì avevano supportarti fin dall'inizio.

Arrivati alla moto ci salirono sopra e Chuuya partì, negli ultimi mesi quello era diventato un gesto abituale e quotidiano, ma non aveva ancora perso quel pizzico di magia che lo rendeva meraviglioso.

Dopo un po' arrivarono all'enorme casa dove Chuuya si era intrufolato di nascosto praticamente una vita prima.

Questa volta però, differentemente da mesi prima, entrarono insieme dal cancello principale. Kai, che stava giocando nel grande giardino, venne loro incontro di corsa e si arrampicò in braccio a Dazai.

- Posso dirti un segreto?

Mormorò il bambino all'orecchio di Dazai con fare cospiratorio.

- Dimmi tutto piccolo.

Rispose Dazai divertito da tutta quell'aria misteriosa.

- Mamma è così felice che ha invitato tutti a cena. Ora sta cucinando con Lucy e cantano.

Disse il bambino cercando di tenere un suono basso, ma senza riuscirci molto. Dazai alzò le sopracciglia e guardò Chuuya con fare complice:

- Che ti avevo detto? F e e l i n g.

Chuuya rispose con un sorrisetto:

- Mi basta che Eri sia felice.

Kai diede una pacca a Dazai sulla guancia per reclamare tutta la loro attenzione su di lui.

- Cosa c'è Kai?

- Cosa vuol dire filin? O com'era la parola che avevi appena detto?

- Feeling?

Il bambino annuì.

- Lo capirai quando sarai grande.

Rispose Dazai dandogli una pacca sulla testa, il bambino a sentire quelle parole lo guardò tutto imbronciato:

- Ma io sono già grande, zio Dazai. Sono cresciuto tantissimooo.

Chuuya scoppiò a ridere nel vedere quei due. Adorava come i suoi nipotini avessero preso in simpatia Dazai quasi subito, nonostante fosse un inguaribile dispettoso. Ogni volta che lo chiamavano zio sentiva il cuore sciogliersi dalla tenerezza cosa che di solito non gli succedeva molto spesso.

- Ehi, Dazai-San, Chuuya-San ciao.

Lì salutò da lontano Atsushi alzando in segno di saluto la mano che teneva stretto l'annaffiatoio che stava usando per dare da bere a dei bellissimi fiori sotto un albero.

Ora che la casa apparteneva a Dazai era rimasta solo gli inservienti che voleva restare (venivano pagati quasi il doppio di prima).

Dopo che Chuuya era stato da Ranpo e Fukuzawa i due investigatori avevano iniziato una serie di indagini e avevano portato alla luce prove schiaccianti le quali dimostravano che i genitori di Dazai si occupavano di traffico illegale di droghe e armi.
Dopo essere stati arrestati i signori Dazai non erano (per fortuna) riusciti a cavarsela con i loro soldi ed ora, dopo due mesi di processo, erano finalmente stati messi al fresco per un po'.

Tutti i loro averi dopo una serie di complicazioni legali erano passati al figlio. Dazai viveva ora quindi nella grande casa dei suoi in compagnia di Chuuya ed Eri.

Tutto (stranamente) si era risolto per il meglio.

A. A.

La storia sembra finita qui ma non lo è. (:

Mancheranno circa due tre capitoli anche perché ci sono ancora alcune cosette in sospeso.

Spero di poter aggiornare il prima possibile, ma non prometto nulla perché i prossimi giorni sarò abbastanza impegnata. Ma dai credo in me.

Bye bye

Soukoku - The AnchorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora