7 - L'ansia fa tutti prodigi

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La freccia, nera e disegnata con il carboncino sul muro, indicava chiaramente verso il basso.

Chuuya si chinò ai piedi della cassettiera, spostò il tappeto e osservò il pavimento. Non c'era nulla di strano. Erano normali assi di legno.

Batte su di esse per vedere se il suono rimbombava. Continuava a sembrare un normale pavimento... Chuuya guardò la freccia con attenzione per capire con precisione il punto dove indicava e provò a levare l'asse che sembrava indicata, niente... Provò con quelle attorno, ancora niente.

- Cazzo, odio le cacce al tesoro, soprattutto quelle organizzate da te. Stupido di un Dazai.

Preso dall'esasperazione provò a spingere con forza la prima asse che aveva provato a levare verso il basso schiacciandone una parte. Con sua grande sorpresa e soddisfazione quel movimento fece alzare l'altra parte dell'asse, quasi fosse un'altalena.

- Bingo.

Sotto l'asse c'era uno spazio non molto grande. Era ampio quel che bastava per farci stare una piccola cassa chiusa a chiave con attaccato un foglio con su scritto con una calligrafia elegante e curata: "Memories". Accanto c'era un libro e un... cappio.

Chuuya tirò fuori tutto dal pavimento. Sorrise alla cassa e tenendola in aria le disse ridendo:

- Ti ho trovato.

Prese il libro e lesse il titolo con le sopracciglia aggrottate: "guida completa al suicidio"
Poi prese il cappio e lo osservò un po', constatò con sollievo che non era mai stato usato e che quella stupida corda non aveva ancora ammazzato nessuno. Per ora... Chuuya stava pensando di usarla per strozzare i genitori di Dazai che lo stavano facendo faticare tanto e anche qualche suo ex studente. Perché no?

- Tu e le tue stupide idee macabre.

Borbottò mettendo di lato l'armamentario da aspirante suicida e riprendendo la cassa in mano. Sembrava proprio chiusa bene a chiave. Cercò nel buco scompartimento, ma non trovò niente che potesse aprire quella serratura, stava per mettersi a frugare di nuovo  nell'armadio, cassapanca e cassettiera quando Lucy entrò in camera visibilmente agitata.

- Presto, nasconditi nell'armadio sta arrivando la signora.

- Cosa?

Lucy non gli lasciò il tempo di parlare, lo tirò su in piedi e lo spinse verso l'armadio:

- Forza sbrigati, sono tornati prima del previsto.

La ragazza aprì l'armadio e lo spinse dentro.

- Non provare a fiatare. Se ti scopre siamo tutti nei guai, sul serio.

E con l'ultima parola chiuse le ante dell'armadio lasciando lì Chuuya senza parole. Sul serio era nascosto nell'armadio di Dazai, tra l'altro il suo odore gli stava dando alla testa, con una cassa di diari in mano, un cappio e una guida completa per i suicidi?

- Lucy, sei qui cara?

Sentì una voce femminile, mielosa, un po' bassa provenire da fuori l'armadio, se ci sentiva bene veniva proprio dalla porta della stanza di Dazai.

- Sì, signora sono qui.

Rispose la voce allegra di Lucy.

- Cosa fai?

La voce di donna di prima si fece più vicina, Chuuya cominciò a sudare freddo. Che avrebbero fatto se lo avessero beccato lì, peggio di un ladro?

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