Capitolo 6

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Sta mattina mi sveglio presto e mi preparo per uscire con le mie amiche a fare colazione, opto per um abbigliamento molto sempliche e comodo, un jeans stretto e un top verde corto.
Alle 10 Vera passa a prendermi, e dopo averla salutata parte l'interrogatorio.
"Allora?" Dopo avergli detto del bacio continua a chiedermi se provo qualcosa per Nicolò.
"Non c'è nulla, é stato solo un bacio insignificante" La verità? Sono molto confusa sentivo già qualcosa per lui prima, o meglio non é che sentivo qualcosa ma era della semplice a trazione fisica, dal tronde é un bel ragazzo ed é normale sentirsi attratte dall'aspetto fisico.
"Non lo so, non sono convinta"
"Vera non devi saperlo tu, devo saperlo io"
"È solo che..."
"È solo che?" Mi capisce davvero bene e quando mento mi riconosce subito.
"Insomma, lo reputavi gia bello prima, e mi parlavi sempre di lui e di come ti guardava agli allenamenti, e ora... Ora ti bacia e tu dici che non hai provato assolutamente nulla, avrebbe potuto tranquillamente mettere il fazzoletto in tasca e buttarlo dopo, invece ha preferito baciarti, per cosa poi? Per buttare un fazzoletto? Insomma é un po' strano" Si, sinceramente anche io lo avevo trovato molto strano ma in quel momento non ci ho pensato.
"Si ok é un po' strano lo ammetto, ma non é nulla solo uno stupido bacio" Non prorpio stupido dato che mi ha mandata in confusione.

Arriviamo al bar e le altre non sono ancora arrivate, Vera continua a guardarmi, sperando che io le dica che effettivamente Nicolò mi piace, ma non sono ancora sicura di ciò quindi non dirò nulla.

Dopo pochi minuti di silenzio imbarazzante, arrivano Valeria e Martina, noto subito la mancanza di Maria.
"E Maria?"
"Oh non riesce a venire, il suo capo le ha detto che avrebbe dovuto fare un turno in più perché mancava un suo collega" Mi riferisce Martina molto seccata dalla cosa.
"Ah" Da quando lavora vedo Maria sempre meno, non esce mai deve sempre lavorare e quando ha il giorno libero in genere lo passa a casa a dormire o col suo ragazzo.
Ordiniamo la colazione e le altre non fanno altro che parlare dei loro ragazzi, sono l'unica del grupoo a non avere un ragazzo, Vera é anche tornata con Davide, dopo quello che é successo, secondo me non avrebbe dovuto perdonarlo, l'ha fatto una volta e potrebbe farlo ancora,ma se lei é felice io sono felice per lei.

Finita la colazione decidiamo di andare in centro a fare dei nuovi acquisti, ci sono un sacco di cose che vorrei prendere, ma non ho ancora iniziato a lavorare di conseguenza dovrei usare i soldi di mio padre, e la cosa non mi va molto a genio.
Alla fine prendo 2 vestitini, un paio di jeans ed un paio di scarpe veramente bellissime.
Mentre camminiamo tranquillamente il telefono di Vera inizia a squillare.
"Ragazze io devo andare" Non riesco a capire di chi si tratti di così importante per lasciarci qui così ma più tardi la chiamerò per farmi raccontare tutto.
"Ci sentiamo dopo" alzo la mano e faccio un cenno di saluto.
"A dopo"
"A dopo" Martina e Valeria rispondono in coro e mentre loro accennano ad una risata io guardo Vera allontanarsi col telefono all'orecchio.

Dopo la chiamata che ha ricevuto Vera non ho pensato ad altro, chi era? Cosa voleva? Queste domande non mi esconi dalla testa neanche durante il tragitto per il ritorno a casa.
"Allora?" Mio padre si accerge che sono parecchio pensierosa e cerca di distrarmi.
"Eh?" Non lo stavo neanche ascoltando, pensavo solo all'immagine di Vera che si allontanava da noi.
"Che hai fatto oggi? Ti sei divertita?"
"Oh si parecchio, e solo che non sono abituata a queste cose e sono davvero molto stanca" Camuffo i miei pensieri con una scusa stupida a cui mio padre però sembra credere.
"Più tardi c'è l'allenamento, tu vuoi venire?" Che faccio adesso? Vorrei andare ma non voglio vedere Nicolò in questo momento sono confusa sui miei sentimenti, e non mi va di incontrare la causa della mia confusione, però allo stesso tempo, vorrei andare all'allenamento per vedere Nicolò, vedere come si comporta, se continuerà a guardarmi o invece mi ignorerà totalmente fingendo che non sia successo assolutamente nulla.
"A che ora? Sai vorrei riposarmi un po' prima" In realtà volevo solo prendere tempo per pensare sul da fare.
"Come al solito alle sei"
"Vabbene ti faccio sapere come mi sento per la sei"
Arrivati a casa vado subito in camera e mi metto comoda cambiandomi i vestiti, il mio pensiero dopo va su Vera e prendo il telefono per chiamarla.
Alle mie innumerevoli chiamate ricevo soltanto la risposta della segreteria, ma che diavolo sta combinando, Con chi é? Cosa fa? Non lascia mai un uscita con noi per una chiamata, neanche se la chiamata arriva da Davide o dai suoi genitori.

Cado in un sonno profondo che viene interrotto da mio padre che entra nella mia stanza senza bussare.
"Tesoro alzari"
"Non mi va di venire all'allenamento vai tu" sono ancora mezza addormentata, quindi le parole dalla mia bocca suonano più come un lamento che come un frase di senzo compiuto.
"Sono le otto e trenta, l'allenamento é finito vieni giù a cenare"
"Si arrivo" Sono già le otto? Mi sono addormentata per tutto questo tempo? Mi alzo dal letto con un po' di capogiri, riesco a scendere in cucina dove per mia grande sorpresa, mio padre non é solo, noto Vera appoggiata sulla porta che mia aspetta quasi piangendo.
"Che diavolo é successo?"
"Vi lascio sole" mio padre scompare su per le scale ed io prendo Vera per mano facendola sedere sul divano.
"Allora?"
"Il numero che mi ha chiamata..." Comincia a piangere.
"Continua"
"Era la ragazza con cui Davide mi ha tradita"
"Lo sapevo, lo sapevo che non sarebbe cambiarlo nulla"
"Mi ha detto che Davide é andato sotto casa sua, e quando lei gli ha aperto la porta, lui ha provato a baciarla"
Abbraccio Vera, non so cosa dirgli se non che mi dispiace veramente tanto, me lo aspettavo da lui, dopo averlo fatto una volta, ero sicura che ci avrebbe riprovato, non pensavo con la stessa ragazza certo ma ero sicura che lo avrebbe fatto.

Io e Vera parliamo tutta la sere fino ad addormentarci.

Ho bisogno di te... //Nicolò Barella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora