Capitolo I

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Questa estate purtroppo ho dovuto rinunciare alle vacanze con il mio ragazzo, Mattia. Bisogna dire che già da qualche mese avevamo pianificato di recarci in una località balneare per stare un po' assieme e goderci il sole dell'estate, così avevamo scelto di prenotare quindici giorni presso un rinomato club in una località balneare piuttosto conosciuta.

Non vedevo l'ora di partire e come spesso accade in queste situazioni avevo iniziato a prepararmi con largo anticipo. Era divertente andare in giro a fare shopping e scegliere i vestiti da mettere o i costumi per il mare, anche se di questi ne vidi parecchi davvero troppo mini. Comunque sia avevo fatto i conti senza tenere conto degli eventuali imprevisti. Mia zia, a cui ero tanto affezionata, si era sentita male ed era stata  ricoverata all'ospedale. Ero molto dispiaciuta di questo, non avrei mai voluto rinunciare alla mia vacanza però la zia per me era davvero una persona importante. Se penso a tutte le volte che mi ha dato dei consigli quando ne avevo bisogno. Passavamo ore ed ore a chiacchierare.

Alla fine mi misi il cuore in pace ed io e i miei genitori ci dividevamo i compiti per assisterla.
Purtroppo avendo già prenotato al club, Mattia dovette partire ugualmente ed io mi sono ritrovata a dover passare in città quelle due settimane.

Quando uscivo di casa per recarmi in ospedale a dare il cambio a mamma si vedeva la città semideserta e silenziosa, ridotta al minimo indispensabile. Un sacco di serrande abbassate e cartelli chiuso per ferie a ricordare ai clienti che nel mese di agosto la parola d'ordine era vacanze.

Fisicamente sono una ragazza alta e slanciata, ho i capelli lisci, castano scuro, lunghi fino alle spalle e un seno piccolo ma ben disegnato. Pur non rispondendo ai canoni di una bellezza particolarmente appariscente non sono certo tipo da passare inosservato. E questo nonostante il fatto che non ami ostentare abbigliamento e trucco eccessivo. Per questo motivo non sono molto propensa ad uscire da sola, in una città svuotata dagli abitanti, con il rischio di dover affrontare situazioni spiacevoli.

In quei momenti volgevo lo sguardo alla ricerca dei segni di altre presenze viventi, tanto per scacciare quel senso di noia mista a solitudine.
Fatto sta che risolti i problemi più urgenti mi sono ritrovata sola ad affrontare quegli ultimi giorni prima del rientro del mio fidanzato e tutti quanti i miei amici.
L'insofferenza più grande con la sua incapacità di sopportazione mi assaliva la sera.

Nei pomeriggi, durante le ore più calde mi tengo comunque impegnata con le mie faccende, ma una volta calato il sole e l'aria diventa più fresca, la mia voglia di combattere la noia si scontra con l'impossibilità di trovare un amico con cui organizzare una serata.
Inoltre la mancanza del mio abituale gruppo di amici ed amiche sono di certo la cosa che più mi pesa in questo mese di agosto.

Però se devo essere sincera, un paio di sere sono stata invitata da Marco, un ragazzo che ho conosciuto ad un villaggio turistico l'estate scorsa e vive non lontano da casa mia. Poi fa l'università di architettura e così ci siamo rivisti qualche volta ed è nata una certa confidenza che si potrebbe definire una sorta di amicizia in fase di crescita. In tutte e due le occasioni di incontro, Marco aveva coinvolto anche un paio di amici, Andrea e Carlo, anche loro comuni frequentazioni in ambito universitario.

Loro non possono certo sostituire le mie amicizie ma, sono tre tipi simpatici, casinisti al punto giusto e rappresentano l'unica mia opportunità di scambiare due parole in questo periodo.

Storia Di Una SottomessaOnde as histórias ganham vida. Descobre agora