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"이젠 다 컸는데

왜 자꾸 애 취급해

정말 컸다는데

Oh yeah"

Nishimura Riki aveva principalmente una vita poco e caotica.
Forse era per la sua routine ma anche per il suo modo di fare .
La mattina e il pomeriggio era all'università e la sera doveva svolgere il suo stressante lavoro da cameriere per quel prestigioso ristorante in cui era stato assunto con la fortuna che non sapeva di possedere.
Tornò a casa. Era stressato ed anche in un modo evidente.
Stava per aprire la porta di casa quando vide che quella a fianco, dove prima ci abitava un certo Shim Jaeyoon, con il quale aveva parlato diverse volte e lo trovava addirittura simpatico, era piena di pacchi di una ditta di traslochi.
In fondo però gli sarebbe mancato.
Era curioso di sapere chi fosse il suo nuovo vicino di casa? Oh se lo era.
Anche se lo nascondeva non aveva abbandonato quel lato di carattere che aveva anche da bambino.
Perchè? Semplice, perchè lei lo trovava carino e lui sarebbe rimasto così proprio nella speranza di ritrovare quella bimba di cui si era tanto innamorato da piccolo e per la quale provava ancora simpatia e belle emozioni.
Però a volte si chiedeva se mai il giorno del loro secondo primo incontro lo avrebbe riconosciuto.
Probabilmente no. Beh come non dare torto a questa ipotesi.

Ora aveva tinto i capelli di un biondo scialbo, era diventato alto, molto alto ed anche il viso era leggermente cambiato.
Ma lei, lei sarebbe riuscito a riconoscerla anche da un chilometro di distanza, solo che la fortuna anche soltanto di vederne la sagoma per due secondi non gli era ancora capitata.
In fin dei conti è stata la prima ed unica ragazza a farlo innamorare.
Ed anche se a quei tempi Riki era solo un basso bimbo di cinque anni e ora un uomo che ha compiuto i venti da poco, non era cambiato molto ma soltanto in aspetti poco importanti.
Stesso sorriso, stessa goffaggine, stessa memoria incredibile -almeno per le cose che lo interessavano realmente- e stessi occhi color nocciola magnetici.
Quei piccoli cambiamenti che si potevano vedere non li notava più nemmeno lui da quanto se ne era abituato.
Ed a lui andava bene così.
Aprì la porta e la prima cosa che fece era buttarsi sul divano e cercare di rilassarsi.
Domani era finalmente il suo giorno libero.

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Harada y/n era ed è rimasta come un tempo.
Si piaceva per come era sempre stata.
Era una ragazza lunatica, spesso a pensare ad avvenimenti del passato ma anche estremamente esuberante come lo era da bambina.
Ogni tanto le tornavano alla mente le sue giornate d'infanzia passate con il suo migliore amico del tempo.
Si ricorda bene che nonostante fosse più grande di lei di un anno, le era superiore in altezza ed ogni tanto per questo lo prendeva in giro. Ma il suo nome? Lapsus.
Più si sforzava più non riusciva a ricordarselo.
Alla fine smise di pensarci e decise che avrebbe lasciato tutto al cuore.
Sicuramente almeno lui si ricorderà della prima persona di cui si era innamorata la castana.
Uno dei difetti di y/n era infatti proprio la sbadataggine.
Se non l'avesse attaccata al collo, potrebbe dimenticarsi persino la testa.

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Riki si era addormentato sul divano piccolo e scomodo del suo appartamento non appena entrato in casa, ma il suo riposo venne interrotto da un frastuono tremendo che lo fece alzare di botto.
'Ma chi è che fa tutto questo rumore alle nove di mattina?' disse scocciato.
Il sabato era il suo unico giorno libero e di solito non veniva disturbato perchè il suo ex vicino tornava e si svegliava sempre tardi. Per lui era una buona cosa.
Aveva la tranquillità di cui aveva bisogno e a lui stava bene.
Ma oggi no. Oggi non era proprio fortunato.
Si alzò scocciato da quello scomodo sofà ed uscì dalla porta di casa con i capelli tutti spettinati ed i vestiti spiegacciati per dirigersi dallo sconosciuto scocciatore mattutino.
Bussò una volta. Si sentì il rumore di qualcun che inciampava e che cadeva a terra.
Rise, almeno quello riuscì a farlo.

La porta si spalancò e Riki si ritrovò davanti una ragazza con in mano due o tre buste di plastica strapiene di roba.
Ma, quella ragazza tutta in imbarazzo di fronte a lui non era una persona qualsiasi.
Lei era la persona che aspettava da quel dannato giorno in cui la vide andare via.
'Harada y/n?' fece senza accorgersi di averlo detto ad alta voce.
'Uhm come sai il mio nome?' domandò lei al finto biondo.
Il ragazzo preso dal panico iniziò a sudare freddo e poi indicò di scatto la targhetta a fianco al campanello.
"Oh che sbadata è vero" si scusò la castana. 'Cosa vuoi? Posso esserti d'aiuto?' continuò lei 'Stai facendo troppo rumore' andò dritto al punto Riki. 'Mi dispiace molto! Continuo ad inciampare o ad andare a sbattere alle pile di scatoloni, non avevo intenzione di crearti alcun disturbo!' Riki la guardava sorridendo. Era sbadata come all'ora.
La sorpassò ed entrò dentro casa. Iniziò a radunare tutti gli scatoloni, impilandoli fino a creare quasi una parete intera con essi.
Era stanco morto. Nemmeno a ristorante aveva mai faticato così tanto.
'Ecco fatto, ora nessuno dei due avrà più problemi' lui la studiava.
E la vedeva fissarlo, cercando di ringraziarlo senza fare un'eccessiva figuraccia.

Stava per uscire da lì quando la sua voce lo fermò.
'Posso sapere almeno il tuo nome?' Riki ghignò 'Nishimura Riki' Sperava in una qualche espressione da parte sua. 'Dove ho già sentito questo nome?' rimuginava fra se y/n.
Gli si spalancarono gli occhi e per poco non iniziò a piangere.
'N-niki sei tu?' Il ragazzo non solo era felice che lei si ricordava di lui, ma anche che non aveva abbandonato il modo in cui lo chiamava da bambino.
In tutta risposta le si avvicinò fino ad arrivarle ad un palmo dal naso e le sorrise proprio come fece il giorno del loro addio.
Le esili braccia della ragazza gli circondavano il collo e le sue le andarono leggermente a cingere i fianchi. Lui l'amava ancora, l'amava veramente ancora tanto.
Ma lei? Lei lo aveva mai amato? Non lo sa ed ora non gli importa, gli bastava essere ritornato finalmente tra le sue braccia.
Lei si staccò velocemente. 'SEI CRESCIUTO!' esclamò sorpresa. 'Uffa mi piaceva essere più alta di te' mise un finto broncio. Riki rise felicemente. Si abbassò al suo livello 'E tu sei sempre carina' si rialzò e uscì. Era soddisfatto della sua azione? Troppo.

Non era cambiato molto, ma di sicurezza ne aveva acquisita pure parecchia.Uscì di lì lasciando la castana completamente rossa.
Tornò nel suo appartamento ma non si rimise a dormire.
L'avrebbe conquistata, fosse l'ultima cosa che Nishimura Riki avrebbe fatto.

10 months (ni-ki x reader)Where stories live. Discover now