Invidia?

72 7 1
                                    

Hange pov's

Mi alzai e mi preparai per uscire dall'ospedale.
Dovevo fare assolutamente la spesa e comprare alcune cose per mio padre, ma prima di tutto andai a casa.
Presi il telefono.
Rico mi aveva telefonato già un paio di volte.
Mentre uscivo la richiamai.

Rico:"hange! Finalmente.
Dove sei adesso?"

Hange:"ti preoccupi per me?"

Rico:"No- cioè- sì, ma non è questo il punto.
Sono seria, ti devo parlare"

Hange:"sono appena uscita di casa-"

Rico:"ASPETTAMI LÌ"

Mi raggiunse in poco tempo.
Era terribilmente seria, anzi, più del solito.
Si fece raccontare tutto nei minimi dettagli e annuì.

Rico:"Tu hai notato qualcosa di strano?"

Hange:"Mh... In realtà sì.
Quel tizio ha perso una marea di tempo ed era terribilmente distratto.
Quando levi ha finalmente deciso di fare qualcosa, non ha impiegato nulla per uscire.
Mi è sembrato strano, ma penso che sia solo un'impressione"

Rico:"bene, ora ascoltami.
Come sai, ho sistemato io le cose che avevano preso.
Hai detto che sono entrati dalla porta d'ingresso, ma tutti gli oggetti, tranne qualche vaso qui e là, venivano dal garage.
Il problema è che fuori non c'era nessun segno di apertura, mentre la porta in cucina, quella che collega, era chiusa a chiave.
Avevano preso moltissime cose, ma quasi nessuna di valore"

Hange:"loro però sembravano convinti quando dicevano di aver preso oggetti preziosi"

Rico:"forse... Beh, forse c'è un'altra persona?
Forse qualcun'altro ha organizzato il tutto facendo credere loro di essere in possesso di oggetti costosi"

Hange:"tu credi?"

Rico:"è una possibilità"

Hange:"e in cambio dovevano fare quello che hanno fatto?
Perché?!"

Rico:"questa è una bella domanda.
Ovviamente non possiamo avere certezze, ma mi sono venute in mente alcune cose"

Hange:"hai già formulato un'ipotesi?"

Rico:"beh, non c'è nessuna prova, ma mi diverto, quindi ascolta.
Potrebbe anche essere che in realtà a levi non doveva essere fatto nulla.
Penso che se ne sia approfittato, ma che comunque dovesse spaventarvi.
È ancora impossibile capire il motivo purtroppo"

Restammo in silenzio fino al centro commerciale.
Una volta lì, lei tornò impassibile come al solito e io cercai, per quanto difficile, di non pensarci più.
Mi aiutò e mi riaccompagnò a casa.

Quel pomeriggio andai da Levi e lo riportai a casa sua per poi restare anche io.

Isabel:"hange!
Come stai?
Tutto bene?"

Levi:"grazie per l'interesse"

Isabel:"ahh, ma tu stai benissimo, di cosa ti lamenti?
Non sei bravissimo a fare le cose da solo?"

Levi:"potevi farti male"

Isabel:"andando a fare la spesa?
Allora tu non andare più a casa di altre persone.
Sai com'è, potrebbero arrivare dei ladri, cercare violentarti e romperti una caviglia di nuovo"

Levi:"è diverso.
Chi ti ha raccontato cos'è successo?"

Isabel:"è stato Furlan"

Proprio in quel momento arrivò.

Furlan:"ahi, ahi, ahi, levi.
Isabel riesce a tenerti testa, ti stai rammollendo"

Mi fece un cenno con la testa in segno di saluto.

non importa [levihan] Where stories live. Discover now