Epilogo

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Due mesi dopo.

Le cose fra me e Chris non potevano andare meglio.
Negli ultimi due mesi ci eravamo visti più possibile,nonostante lui fosse stato più fuori città del previsto. Il press tour di Endgame era stato allungato per consentire a più persone possibili di vedere i protagonisti delle loro saghe preferite.

Inutile dire che avevo seguito passo per passo i suoi spostamenti e che mi ero sentita quasi una stalker ma con tutte le notizie che riempivano il mio cellulare tutti i giorni era impossibile non essere aggiornata.

Mi ero trasferita in via definitiva a casa di Chris e mi prendevo cura di Dodger il più possibile. Quando ero a lavoro passava Scott a prenderlo e io lo recuperavo la sera quando uscivo dalla libreria.

I paparazzi avevano smesso piano piano di perseguitarmi e le uniche persone che mi fermavano per strada lo facevano per chiedermi foto o di fare un saluto a Chris. Fortunatamente quando uscivo non incontravo gente rancorosa o pronta ad insultarmi, come succedeva quasi ogni giorno sui social.

Non ne davo molta importanza, o almeno non più. Mi era capitato più volte di leggere commenti sgradevoli sotto qualche nostra foto ma fortunatamente le vere ammiratrici di Chris prendevano sempre le mie difese e instagram faceva il suo lavoro bloccando direttamente i commenti negativi e di poco gusto.

Il mio telefono cominciò a squillare riportandomi alla realtà dei fatti: ero in ritardo per la notte più importante dell'anno per un attore e Chris non me lo avrebbe mai perdonato.

Si, proprio così, avete capito bene.

Quando Chris mi aveva chiesto di andare con lui, come sua officiale accompagnatrice e compagna, agli Oscar non ci avevo neanche creduto subito. Ne avevamo parlato poco nell'ultimo periodo e non avevo idea che fosse intenzionato a portarci me.

"Me lo stai chiedendo perché ti hanno dato tutti buca?"

Quella sera eravamo seduti sul divano a guardare un film su Netflix, quando lui aveva recuperato il telecomando e aveva stoppato proprio sul più bello.

"Lo sai che non è così" - mi aveva detto guardandomi torvo

Io avevo riso, sapendo esattamente che non era così, ma la voglia di chiederglielo aveva preso il sopravvento. Sapevo che aveva portato Shana, Lisa e anche Scott, e quindi pensavo di conseguenza che quello fosse l'anno di sua sorella Carly.

"Devo darti una risposta immediata?" - dissi -"volevo finire di guardare il film"

In cambio alla mia battuta ricevetti uno spintone. Dodger si alzò quando mi sentii urlare e si mise con il muso fra di noi, pronto a proteggermi.

"Non hai possibilità di dire di no"

E adesso.. eccomi qui: davanti ad uno specchio di una camera d'albergo di Los Angeles, a guardarmi come una completa deficiente per capire se scappare sia l'alternativa giusta o no.

Era forse la milionesima volta che Chris mi chiamava e io ancora non mi ero degnata di rispondere. Lui sarebbe stato a suo agio in tutto e per tutto e io non avevo idea neanche di come sarei arrivata fino ad Hollywood senza dare di stomaco.

Presi un respiro profondo e risposi al telefono, recuperando nel frattempo la pochette glitterata dal letto.

"Finalmente" - la sua voce mi fece battere il cuore, come la prima volta che si era presentato in libreria con il mio quaderno fra le mani

"Non penso di farcela Chris" - mormorai uscendo dalla stanza e fermandomi davanti all'ascensore.

Restò in silenzio per qualche secondo e poi rise dolcemente. Sembrava quasi che mi stesse prendendo per pazza. Forse lo ero.

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