16 - Medici inquietanti

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- Beh, che fai, Chuuya-kun? Non vieni?

Chuuya sobbalzò e si incamminò dietro di lui, stringendosi nervosamente al petto il cappello che aveva con sè.

- Ah, non sai quanto mi manca quel ragazzo.

Esclamò Mori, camminando per strada in una direzione sconosciuta a Chuuya, con le mani in tasca e lo sguardo assorto, la bambina era accanto a lui, avvinghiata al suo braccio.

- Dazai?

Mori rise.

- E chi se no?

Chuuya sorrise indeciso su cosa dire per non sembrare scortese o insistente. Stava per aprire bocca quando Mori lo fermò un un gesto della mano deciso, ma gentile.

- Non qui Chuuya-Kun. Aspetta ancora un istante per favore.

Mori lo guidò attraverso un altro paio di vie e poi attraverso le scale condominiali di quella che doveva essere casa sua.

- Eccoci arrivati. Ti preparo qualcosa Chuuya-kun? Un the? Un caffè?

Chuuya balbettò imbarazzato che un the andava benissimo, mentre indugiava sulla soglia per togliersi le scarpe e il cappotto. Poi raggiunse Mori in cucina. Era una piccola casa accogliente quella del dottore, appena disordinata ma in modo da risultare piacevole e vissuta.
La bambina si sedette al tavolo con un bicchiere di succo davanti.

- Elise vuoi anche dei biscotti?

Lei annuì e in breve tempo Mori servì sia lei che Chuuya, il quale una volta accomodatosi al tavolo, si guardava attorno con le spalle rigide.

- Eccoci ora possiamo finalmente parlare in tranquillità. Vediamo se sei intelligente come spero, Chuuya-Kun. Secondo te dove si trova Dazai?

Chuuya ridacchiò imbarazzato guardando l'infuso che stringeva tra le mani.

- Sembra stupido da dire... Ma credo sia in un manicomio.

Mori sorrise appoggiando il mento sul dorso della mano.

- Davvero notevole, Chuuya-Kun. Cos'altro hai scoperto?

Chuuya strinse le mani contro la tazza.

- Che l'hanno rinchiuso lì i suoi genitori per sbarazzarsene e, per non rovinare il nome della famiglia, hanno finto la morte per polmonite, Dazai è finito lì perché era venuto a conoscenza di qualcosa che non doveva sapere.

Mori annuì.

- Hai ragione su tutto Chuuya-Kun. Ora Dazai è in "cura" presso il manicomio della provincia di Yokohama e i genitori di Dazai hanno pagato una grossa somma per non far trapelare la notizia.

Chuuya aveva immaginato anche questo, insomma era prevedibile.

- Solo che non capisco perché ha i giorni contati. Dalle lettere, dal messaggio sul segnalibro mi ha detto chiaramente che non gli resta molto da vivere.

Mori sorrise amaramente, allungando un mano per arruffare la chioma bionda di Elise.

- Cosa e quanto sai dei manicomi, Chuuya-Kun?

- Non molto.

Nella sua piccola isola non c'erano mai stati nè tanto meno erano mai serviti, per il resto non era mai stato particolarmente curioso in questo campo, sapeva semplicemente che lì ci rinchiudevano i pazzi e ogni tanto leggeva di qualche scandalo sul giornale riguardante ben pensanti rinchiusi in quelle cliniche senza un vero motivo.

- Le persone sane di mente, come quelle malate, piano piano si spengono. Si spengono ancora più velocemente se qualcuno sta pagando per una cura particolarmente più intensiva. I pazienti ti assumono giornalmente droghe e calmanti, è facile lasciarsi scivolare via sotto l'effetto di tali medicinali.

Chuuya alzò lo sguardo sul medico.

- Ne parla quasi come se ci fosse stato di persona.

Mori ridacchiò e gli rivolse uno sguardo sornione:

- Chissà.

Alla sua risposta seguì un momento di silenzio, una battaglia di sguardi tra Chuuya e Mori, finché il medico con un sospiro rilassò le labbra in un sorriso furbo.

- Una mia ex allieva, attualmente lavora al manicomio. Posso darti il suo contatto o chiamarla di person,a, ti aiuterà certamente.

Chuuya sorrise riconoscente. Forse poteva ancora farcela. Forse...

- Grazie davvero Mori-San.

- Il più grande ringraziamento sarà vedere, Dazai vivo e vegeto, al tuo fianco.

Chuuya si lasciò scappare una risata liberante, sentì la tensione dentro di lui svanire lentamente.

- Farò del mio meglio allora.

Mori sorrise, più che un sorriso sollevato e genuino, il suo era un ghigno furbo e divertito.

- Non correre troppo, Chuuya-Kun, solo famigliari e fidanzate, possono entrare a visitare i pazienti come Dazai.

Chuuya aprì la bocca e la richiuse senza trovare qualcosa di intelligente da dire.
Mori si alzò sghignazzando e gli mise una mano sulla spalla.

- Quindi mi sa, Chuuya- Kun, avrai bisogno di un cambio di look.



A. A.

CHI VUOLE VEDERE CHUUYA VESTITO DA RAGAZZA?

Sono super contenta perché sono riuscita a postare, mancava in effetti Mori con Elise in questa storia.

Spero stiate bene, se il capitolo vi è piaciuto sapete cosa fare.

A presto cari miei. :3

Soukoku - The AnchorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora