<<Hai provato a sussurrare ai miei mostri quando i tuoi erano ancora dietro gli occhi, non hai avuto paura di me nonostante i miei comportamenti. E io sono stato così egoista da non allontanarti perché ho avuto bisogno di sentirti per continuare a sopravvivere. Ho varcato i tuoi limiti, superato i tuoi confini e non ti ho saputo mostrare altro, se non il buio più oscuro che avvolge la mia esistenza.>> Una lacrima calda, forse due, attraversano il mio volto per incidere la parola fine ad una storia mai iniziata. La verità in tutto ciò che non ho mai avuto il coraggio di ascoltare davvero, perché la speranza di un finale diverso non mi ha mai abbandonato neanche quando l'ho sentito infinitamente distante da me.

Mai come adesso però sento sfiorarmi da vicino tutto ciò che sta dicendo. Ho desiderato ascoltare qualsiasi cosa pur di avere chiarezza per tutti questi giorni e anche se dannatamente doloroso, non posso fare a meno di provare dispiacere per l'armatura nera che, il ragazzo davanti al mio corpo, è convinto meritare.
<<Io sono questo, l'animale che hai visto poco fa. Non conosco più nessuna forma di bene, il male viaggia nelle mie vene ormai. Non potrò mai cambiare quello che sono oggi ma non ti condannerò mai ad una vita che non ti spetta.>> Le sue iridi smeraldo s'incastrano nelle mie, in un'ultima stretta che sono sicura proteggerò nei meandri più profondi dei ricordi.
È l'ultimo muto saluto che racchiude l'essenza di non essere riusciti a trovarci, in un mondo troppo crudele rispetto le vite separate di entrambi.

<<Aiutami a lasciarti andare Blake. Fallo per me, ti prego... aiutami a lasciarti andare.>>

C'è un linguaggio silenzioso nei gesti egoistici di chi, cela dietro di sé, ancora crepe profonde e ferite aperte. Per questo l'amore non potrà mai bastare a ricucire un'anima profondamente danneggiata e un cuore ormai impassibile a qualsiasi tipo di emozione.
Per qualcuno aggrapparsi al dolore è l'unica speranza di sopravvivere. Riconoscere il buio ma non saperlo distinguere dal bene può acciecare le menti che hanno vissuto nell'ombra dell'umanità, incapaci di osservare altro se non il tormento.
Vorrei poter affidare i miei occhi ai suoi pensieri, nonostante tutto, per vederne la persona e non il mostro che crede di essere. Mostrargli come cambiando prospettiva possa iniziare ad osservare altro, oltre il buio che è convinto di meritare.

Non esistono però finali leggendari e lieto fine, ma soprattutto non siamo fatti per vivere nei pensieri in cui vorremmo essere. Rimanere fermi ad aspettare che qualcuno ci stringa più forte a volte fa perdere la concezione di tutto ciò che stiamo perdendo. E non c'è abbastanza tempo per rimanere in attesa di sentire un cuore battere per te.
Non posso dimenticarlo. Non potrò mai scordare chi, per la prima volta, ha fatto tremare tutti i muri della mia vita mostrandomi come guarire dalle mie stesse insicurezze. L'oblio non sarà mai sufficiente a cancellare le consapevolezze dei miei sentimenti, la percezione di essere compresa da una vita totalmente opposta. Non sarò mai abbastanza forte da cancellarlo perché in un modo totalmente sconosciuto, si è insediato sottopelle e ha lasciato il segno dei suoi passi.
Le persone non si dimenticano, il rumore della loro assenza però si affievolirà e allora potremmo lasciarle andare.

È una frase talmente intensa, lasciare andare, che confondersi nella ricerca del significato stesso ti porta a sbagliare. Perché nessuno ci crede mai davvero, o semplicemente rimanere aggrappati alla speranza e al ricordo di una persona è la strada meno dolorosa da percorrere. Allora perdoniamo, facciamo avvicinare chi se ne è andato, ci illudiamo che chiudendo gli occhi le cose possano cambiare. Ma non succederà mai perché chi ha deciso di lasciare la tua vita, ha scelto di rinunciare al tuo amore.
Voglio imparare quindi a lasciare andare, e ho bisogno che lui mi aiuti a farlo.

Percorro la strada davanti a me senza voltarmi. Una convinzione diversa questa volta accompagna i miei passi, la consapevolezza di ciò che voglio e quello che invece non posso più accettare.
Arrivo davanti la vetrata illuminata che stavo cercando e spingo la porta principale della libreria, venendo velocemente avvolta dal profumo delle pagine. Il silenzio che aleggia in questo luogo sembra trasportarti in un'altra dimensione azzerando, come in una bolla, ogni altro rumore della città. C'è della magia in posti come questi, ne sono sicura.
La tranquillità che si respira calma anche tutti i pensieri e non posso fare a meno di sorridere quando, camminando tra gli scaffali, noto un bambino in punta di piedi cercare di afferrare un libro troppo in altro. Avrà meno di otto anni e i riccioli castani che ricadono davanti agli occhi rendono la sua impresa ancor più difficile, così decido di avvicinarmi e prendere il testo interessato prima di porgerglielo.
Esita, alternando lo sguardo da me a Il Piccolo Principe e abbassa la testa quando le sue gote si tingono improvvisamente di rosso.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now