capitolo 2

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Come faceva Nico a sopportare quella tortura? Probabilmente non lo scoprirò mai. Ma ora almeno una cosa era certa: mai più viaggi nell'ombra. MAI. 

Se almeno mi avesse portato in un posto utile avrei anche capito ma...

...un McDonald di San Francisco non aveva senso. Ma nemmeno un po'. Perciò chiesi spiegazioni.

-Conosco i tuoi sogni- rispose lui impassibile -non vuoi riportare Jason in vita?

Non riuscivo a capire come un McDonald potesse riportare Jason in vita. Ma entrai nell'edificio lo stesso: chissà, magari un minimo di senso poteva avercelo. 

Dopo aver passato circa 1 ora in fila (che a me sembrò un'eternità) uscimmo dal negozio con tre Happy Meal per risvegliare un morto. Tutto normale, no?

Dopo aver camminato per un'altra mezz'ora ci ritrovammo in un luogo desolato. Le uniche forme di vita, a parte noi, erano delle spighe di grano, cosa che non mi rese molto felice. Ma Nico era sicuro e determinato, a quanto pare era proprio quello il posto in cui mi voleva portare (a parte il McDonald, ovviamente). Iniziò a scavare una fossa senza dirmi nulla, insomma, un ragazzo di poche parole. Lo aiutai fino a che la buca non raggiunse la giusta profondità e a questo punto Nico prese dalle mie mani gli Happy Meal (che mi facevano venire la nausea solo a vederli) e li buttò nella fossa. 

In questo momento potreste chiedervi: perché? Ma quando si tratta di Nico di Angelo niente a un senso; anche quando butta degli Happy Meal in un fosso e inizia a blaterare strane parole in lingue assurde (vi giuro erano un'infinità) mai sentite prima.

Ma il risultato si vide subito. Jason era uno spirito e si trovava esattamente davanti a noi, giuro. 

In quel momento avrei voluto urlare al mondo: "Ode agli Happy Meal" ma mi trattenni, doveva essere un discorso serio. Molto serio. 

Perciò mi rivolsi a Jason, anche se ora era solo uno spirito creato da tante piccole particelle di luce. Ma, quando guardai i suoi occhi, caddi in un lungo pianto creato dalla tristezza, dalla solitudine e dal rancore che avevo provato in quei momenti senza di lui.

-Ti amo- gli dissi- ti amerò per sempre.

- Anch'io Piper- mi rispose- ma non puoi riportarmi indietro in questo modo. Per riportare un'anima in terra bisognerebbe mandarne un'altra negli inferi. Nico lo sa, ti ha portato qui solo per farti parlare con me.

-Ma...ma...ma ci sarà un modo- gli dissi mentre una lacrima attraversava il mio viso -io non riesco a vivere senza di te! Non posso, ho bisogno del tuo amore e della tua compagnia, non lasciarmi sola. Ti prego.

- Non ti lascerò mai sola. In ogni momento sarò con te, qualsiasi cosa tu farai.- mi disse Jason prima di scomparire in una flebile scia di luce assieme al vento.

Appena Jason scomparve scoppiai in lacrime. Come potevo andare avanti? Quella domanda mi perseguitava da tempo ma ora, dopo gocce su gocce che mi avevano rigato il viso, capii la risposta. Io dovevo andare avanti, lo avrei fatto per Jason.

Perciò mi alzai decisa e guardai Nico. Quel ragazzo, infondo, aveva un cuore puro.

-Grazie- gli dissi -ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me e Jason. Te ne sarò sempre grata.

-Capisco solo quello che provi.- mi rispose -Io non sono riuscito a riportare in vita mia sorella ma tu potresti riportare in vita Jason ed è per questo che ti aiuterò. Se avrai bisogno di qualcosa potrai contare su di me.

E così detto sparì nella nebbia che si era creata.

Io, non più scoraggiata, mi avviai verso la città. Un aiuto dalla mente geniale di Annabeth mi avrebbe aiutato molto. Dovevo farcela.

Non riesco a vivere senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora